HELENE ECHLIN
Traduttore: Veronica Sibilla Ghiorzi
Editore: Editrice Nord
Genere: Domestic thriller
Pagine: 335
Anno edizione: 2025

Sinossi. Charlotte è consapevole che Stella non è come le altre bambine di nove anni, ma per lei è perfetta così: irrequieta, iperattiva, spesso intrattabile, eppure brillante, con un’intelligenza vivace, a volte anche geniale. È sua figlia, e questo le basta per amarla con tutto il cuore. E poi c’è la loro giovane tata armena ad aiutarla. Fin dal primo giorno, Blanka ha instaurato un ottimo rapporto con Stella, e con il suo atteggiamento tranquillo e rassicurante è l’unica che riesce a gestirla senza problemi. Tuttavia, proprio adesso che Charlotte sta affrontando una seconda gravidanza difficile e stressante, Blanka si licenzia senza preavviso e, qualche tempo dopo, viene trovata morta affogata in una piscina. Un tragico incidente o un gesto volontario? Charlotte quasi non ha tempo per elaborare il lutto. Con il marito spesso fuori casa per lavoro, tutto il peso della famiglia ora ricade su di lei. Fortunatamente, ogni giorno che passa Stella sembra più pacata del solito. All’inizio Charlotte non può che esserne felice, ma ben presto ai suoi occhi il cambiamento della figlia appare sempre più strano. Stella comincia a replicare i gesti che erano tipici di Blanka, la sera prima di addormentarsi sussurra frasi in una lingua incomprensibile, spesso chiede di mangiare piatti dai nomi mai sentiti prima. E poi Charlotte fa la scoperta più inquietante: ogni notte, nel suo diario segreto, Stella scrive intere pagine in armeno… È lei che sta perdendo il contatto con la realtà o è la realtà che si è trasformata in un incubo? Mentre suo marito continua a ripeterle che si sta inventando tutto, Charlotte invece è convinta che Stella sia in pericolo e che solo lei possa salvarla
Recensione
di
Fiorella Carta
I presupposti per un buon domestic thriller c’erano tutti, crisi matrimoniale, una bambina speciale che riesce a calmarsi solo con la tata, un bambino in arrivo e una scomparsa misteriosa.
Però serve anche dipanare tutto come si deve senza degenerare, perché le conclusioni finali di una mamma giustamente preoccupata, sfociano nel ridicolo, non tanto per le motivazioni date per giustificare dubbi, paure e tensioni materne, ma la scena in cui tutto si rivela: è debole, lanciata in mezzo al libro senza pathos.
Poi pensateci voi ovviamente a smentirmi, perché io vedo solo un’occasione persa per leggere una storia intensa.
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Helena Echlin
Dopo aver insegnato a Stanford per otto anni, Helena Echlin è tornata con il marito e i figli a vivere in Inghilterra, dove insegna Fiction writing al Department of Continuing Education di Oxford. La tata è il suo romanzo d’esordio.