Lady Chevy




Recensione di Marina Toniolo


Autore: John Woods

Traduzione: Michele Martino

Editore: Enne Enne Editore

Genere: noir

Pagine: 320

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Intrecciando toni noir e atmosfere di horror quotidiano, John Woods racconta un’America violenta e maltrattata, devastata da irrimediabili ambiguità morali. E ci regala Lady Chevy, una protagonistaindimenticabile, che non ha paura del mostro nascosto nella sua anima ed è pronta a liberarlo pur di conquistare il cielo aperto del futuro.

Recensione

A sentire la mia famiglia, il sottinteso è che la nostra comunità è salda grazie alla sua omogeneità etnica, alle origini, alle tradizioni culturali e ai valori condivisi“.

Amy vive in una cittadina dell’Ohio sui monti Appalachi, da generazioni fonte di vita pura fino all’arrivo delle grosse società minerarie che, promettendo facili guadagni o intimidendo gli ignari cittadini, scavano e sbancano le montagne. Non solo, trivellano e inquinano l’impossibile con gli scarti di lavorazione e i composti chimici adatti alla lavorazione.

E’ qui che lei vive, diciottenne in attesa di fuggire, con una famiglia americana come tante, piena di debolezze, di ignavia e di codardia. E’ qui che lei si muove, bullizzata da sempre per il peso maxi tanto da venire soprannominata Chevy perchè il suo sedere sembra il retro di una Chevrolet; ha due amici che forse conosce ma che non conoscono lei, anima in evoluzione.

I tuoi sogni sono i tuoi sogni. E sono sogni belli e utili. Di questo non dubitare mai. Ma il mondo non ti stenderà il tappeto rosso. Il mondo se ne frega“.

Amy vuole scappare e andare all’università, ma si lascia coinvolgere in un folle progetto dal suo amico Paul.

Quali saranno le conseguenze di quella notte?

Riuscirà a riemergere e a perseguire i suoi desideri?

Il mio futuro sta per essere inghiottito. Per riprendermelo devo superare la tempesta. Non sono più stupida, basta maledire la sfortuna, l’ingiustizia o il fato, come una bambina che frigna“.

Chevy è figlia del suo tempo, di un’ America che sta per lasciare Obama per inneggiare Trump quale salvatore mondiale di ogni singolo americano, del tempo in cui è normale tenere fucili in casa e usarli sia per compiere stragi sia per atti individuali, senza emozione, senza pietà. Perchè l’anima che si risveglia, inquieta, è quella reduce del KKK e della salvaguardia della razza.

Solo la violenza può salvarci, può salvare la razza bianca. Nient’altro. L’ America descritta nella cittadina è una pentola a pressione, pronta ad esplodere, con qualche sbuffo di vapore ogni tanto.

Non sono arrabbiato. Capisco che ci sono degli istinti al lavoro dentro di te. Desideri di cui non sei nemmeno ancora consapevole. I maschi nella tua posizionesovvertono il genere dominante per mezzo delle donne, il romantico ventre molle“.

Non c’è amore per le donne americane: o sono oche e stupide, o attraversano l’oscurità dei loro cuori o ci vivono dentro, come la madre di Amy.

Noi funzioniamo solo in base a ciò che richiede la nostra biologia. Se abbracciassimo onestamente quello che siamo, svilupperemmo naturalmente una relazione superiore con la terra. Un ambientalismo efficace deve disumanizzare gli esseri umani“.

Come si fa a non essere d’accordo con questa logica folle, mostruosa?

Solo L’uomo ha creato la civiltà ed ha provato orrore per la legge del più forte.

Mors tua vita mea” si diceva una volta, termine ancora usato dai più cinici.

Mi diverte sempre il presupposto che i politici e la politica sarebbero la causa e non l’effetto di più ampie forze subliminali attive all’interno di una cultura. E’ un mito che offre all’elettorato l’illusione della scelta. E’ solo teatro, buono per intrattenere il gregge“.

Romanzo durissimo, quasi un horror, una critica feroce al sistema corrotto che genera ricchi dai ricchi e poveri sempre più poveri. Amy dovrà scendere a patti con il buio della sua anima per recuperare il diritto ad una vita diversa e migliore; soprattutto di poter decidere quale futuro avere.

Indimenticabile.

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/

 

John Woods


John Woods è uno scrittore americano. È cresciuto in Ohio e si è laureato all’Ohio University. Suoi racconti sono stati pubblicati su Meridian,Midwestern Gothic, Fiddleblack e The Rag. Lady Chevy è il suo romanzo d’esordio

 

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