L’altro capo del filo




Recensione di Laura Piva

Autore: Andrea Camilleri

Editore: Sellerio

Pagine: 320

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2016

 

 

 

 

 


Il commissariato di Vigata, è sotto pressione per via di un’eccezionale ondata di sbarchi di migranti sulle sue coste.
Montalbano e i suoi collaboratori sono messi a dura prova da turni estenuanti e dalle problematiche legate alla gestione dei profughi. Come se non bastasse, il paese viene scosso dall’omicidio (anzi, come direbbe Salvo Montalbano “dall’ammazzatina”) della sarta Elena, giovane vedova misteriosa e conturbante, che viene trovata colpita a morte da innumerevoli colpi di forbice nel suo atelier.
Riuscirà Montalbano a gestire l’emergenza e a risolvere il caso?

Quest’ultima opera di Camilleri tratta, con molta delicatezza, un tema di scottante attualità e porta alla luce la difficoltà in cui, data la scarsità di mezzi a disposizione, le forze dell’ordine sono costrette ad operare per prestare aiuto ai migranti, ma anche per stroncare le attività criminose degli scafisti, che durante le traversate si macchiano di ogni nefandezza.
Attraverso i personaggi vengono anche proposti modelli positivi di integrazione con la popolazione locale.

I poliziotti del commissariato dell’immaginario paese di Vigata hanno caratteri ben definiti e strane manie che li rendono buffi. I personaggi del paese coinvolti nell’indagine mantengono sempre un alone di mistero che spinge il lettore a sospettare di tutti, fino alle pagine finali.
Anche il paese stesso diventa quasi un personaggio della storia, con il suo pittoresco corredo di abitanti, i suoi colori e sapori mediterranei.

Per quanto riguarda lo stile … che dire! Camilleri ha una cifra stilistica unica e un modo di scrivere molto avvincente. Ammetto che, essendo io del Nord, ho avuto non pochi problemi a leggere il romanzo che è scritto quasi interamente in dialetto siciliano stretto, soprattutto nelle prime fasi.
La trama dell’opera è comunque piuttosto semplice e permette di bypassare il gap linguistico abbastanza agevolmente.
L’unico piccolo appunto che posso fare su questo libro è che ho trovato un filino di buonismo di troppo nel trattare il tema così “caldo” dell’immigrazione.

 

 

Andrea Camilleri


Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1925. Nella sua lunga carriera di regista teatrale, sceneggiatore, autore di programmi radiofonici e televisivi ha interagito con autori quali Beckett e Pirandello, Majakovskij ed Eliot. La sua attività di romanziere, iniziata alla fine degli anni settanta, ha conosciuto un ineguagliato successo di pubblico e di critica con la serie dei romanzi e dei racconti dedicati al commissario Montalbano. Per Feltrinelli ha pubblicato Il diavolo tentatore (2012) e I racconti di Nené (2014).

 

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