Recensione di Katia Montanari
Autore: Victor Methos
Traduzione: di Stefano Michetti
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 288
Genere: Legal thriller
Data pubblicazione: 17 maggio 2018
SINOSSI: Siamo a Salt Lake City nello Stato dello Utah. Brigham Theodore, 26 anni, ha appena prestato giuramento come avvocato e sta cercando lavoro. Per lui che non ha frequentato le scuole più prestigiose e che non appartiene a un “club elitario” sembra impossibile riuscire a trovare un impiego. Quasi per caso finisce a lavorare per Tommy Lenin presso un piccolo studio legale chiamato “Studio Legale Tdp”. Qui inizia la sua carriera di avvocato difensore con la prima sconfitta in tribunale in un caso di eccesso di velocità. Scoraggiato e avvilito per quel suo insuccesso non si aspetta di certo che proprio il suo capo Tommy gli affidi uno dei casi più complessi e importanti dello studio: un caso di omicidio. Amanda Pierce ha sparato cinque volte e in pieno giorno, davanti al tribunale, all’ uomo considerato colpevole di aver seviziato e ucciso sua figlia. Theodore dovrà scontrarsi oltre che contro l’accusa anche contro la propria morale, i propri principi e la propria inesperienza.
RECENSIONE:
È un ottimo legal thriller. La trama, ispirata a una storia vera, è incalzante e mantiene alta la tensione dall’ inizio alla fine. Brigham è giovane, idealista, talvolta impulsivo e senza esperienza, ma ancora fuori dai giochi di potere in cui a volte si ritrovano impantanati colleghi più navigati.
Secondo lui Amanda non dovrebbe essere condannata perché nell’ uccidere l’assassino della figlia si sarebbe comportata come parecchia gente avrebbe fatto.
Quanti di noi, guardando il telegiornale, di fronte al dolore di un genitore a cui hanno ucciso il figlio, si sono chiesti cosa avremmo fatto al suo posto. Probabilmente a tutti d’impulso verrebbe da reagire come Amanda, ma poi subentra la ragione, il bisogno di legalità, la consapevolezza di come sarebbe la società se ognuno si facesse giustizia da solo.
Theodore crede che “giustizia” significhi che “ognuno ha ciò che si merita” pertanto Amanda una condanna non se la merita.
Quello che ancora non ha capito è che ciò che uno si merita dal punto di vista morale non sempre è ciò che gli spetta secondo la legge. Questa è una problematica di cui si dibatte anche in Italia.
Alla fine di un processo spesso la condanna data secondo la legge sembra o troppo severa o troppo clemente a chi giudica il fatto in base ai propri principi e alla propria morale.
È un libro che propone tanti spunti di riflessione e che mi sento vivamente di consigliare agli amanti del genere.
Victor Methos
Nato a Kabul, in Afghanistan, fin da piccolo sognava di diventare avvocato difensore. Ha vissuto in Pakistan e in Iran prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Si è laureato in Diritto presso l’Università dello Utah. Prima ha lavorato per uno studio legale molto simile a quello descritto in questo romanzo. poi come procuratore specializzato in crimini violenti a Salt Lake City, e attualmente lavora come avvocato nello studio da lui fondato.