Le voci dell’acqua




Recensione di Francesco Morra


Autore: Tiziano Sclavi

Illustratore: Werther Dell’Edera

Editore: Feltrinelli

Genere: Graphic novel

Pagine: 96

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Sotto una pioggia insistente, che sembra destinata a non placarsi mai, Stavros si muove per le strade di una città oscura e tenebrosa, tormentato da misteriose voci, forse segno della sua pazzia. O forse di una pazzia più vasta, collettiva, che contagia chiunque lo circondi, fino a trasmettersi all’intero universo. Una graphic novel drammatica e carica di umorismo nero, inquietante, scritta con potenza visionaria e impeto narrativo da un maestro assoluto del fumetto. E affidata a uno dei disegnatori italiani più importanti nel panorama dell’ultimo decennio. La prima graphic novel firmata da Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog.

Recensione

I dati un tempo disponibili stimavano tra il 60 e 70 per cento la quantità di acqua presente nel corpo umano. Ma secondo recenti studi il reale contenuto di acqua può arrivare al novantanove per cento.

Un fumetto che turba, ecco in sintesi quanto la lettura de “Le voci dell’acqua suscita. Tiziano Sclavi, autore tra le tante sue opere di Dylan Dog, in queste pagine condensa emozioni e visioni oniriche e non solo…

Il nostro protagonista Stavros sente delle voci quando il suo corpo è al contatto con l’acqua e in una città perennemente inondata da raffiche di pioggia in un tempo non definito ci vengono descritte visioni e flussi di coscienza forse scaturiti dalla schizofrenia del personaggio principale.

Sento delle voci

-Si chiama schizofrenia

-No le sento solo quando scorre l’acqua

Si chiama sempre schizofrenia

E’ opera pregna di simbolismi e ricca di spunti di non univoca decodificazione. Chi cerca di rilassarsi leggendo questo fumetto, non può assolutamente farlo, in queste pagine si è spinti a bagnarsi nelle manie, nei vuoti e flash che non lasciano scampo. Una carrellata di immagini all’apparenza totalmente sconnesse che solo nell’epilogo acquistano un barlume di filo rosso…

La trama destrutturata è un rischio. Sclavi utilizza questo azzardo come espediente di questo suo progetto che eleva ad opera d’arte sperimentale rivolta ad un pubblico affamato di mirabilia e non addomesticato al comune sentire. Ogni lettore che scorre i capitoli si costruisce ipotesi di significati degli stessi ci ragiona, torna più volte, ponendosi domande e scovando rimandi.

Le prove sono inequivocabili la coscienza di sé e della propria mortalità sono un errore dell’evoluzione. La paura della morte è la morte. Sapere di dover morire è un tragico errore biologico che porterà inevitabilmente all’estinzione dell’umanità

I disegni in bianco e nero realizzati con pennino da Werther Dell’Edera sono essenziali e vanno a riempire lo scarno testo dei dialoghi e del narrato. La pioggia sembra anche inondi gli interni e alcuni personaggi sono urlanti e piegati dall’insofferenza e rassegnazione. Una Graphic novel da guardare e perdersi.

Pregevole il lettering che non disturba i disegni e accompagna piacevolmente la lettura.

L’autore si cimenta con un fumetto non seriale, con coraggio, ci trascina e ci scombussola.

Un regalo questo di Tiziano Sclavi. Un testo breve e ricco, dove nulla è scontato ed alcune immagini restano scolpite.

Non c’è alcuna via di scampo? Dov’è la felicità?

Questa armonia del baratro è il nostro quotidiano, forse…

A cura di Francesco Morra

  www.youtube.com/user/Vetriera

Tiziano Sclavi


Tiziano Sclavi: nasce a Broni, in provincia di Pavia, il 3 aprile 1953, giornalista e scrittore. Pubblica articoli e racconti con riviste quali “Corriere dei Ragazzi”, “Amica”, “Salve”, “Corriere dei Piccoli”, “Millelibri”, “Il Giornalino”. Come autore di fumetti, ha creato Altai & Jonson e Silas Finn (disegnati da Giorgio Cavazzano), Agente Allen e Vita da cani (visualizzati rispettivamente da Mario Rossi e da Gino Gavioli). Nel 1982, entra a far parte della redazione Bonelli, per la quale scrive due sceneggiature di Ken Parker (su soggetto di Giancarlo Berardi), alcune storie di Zagor, Mister No e Martin Mystère e crea Kerry il trapper (nel 1983, per i disegni dei fratelli Di Vitto e di Marco Bianchini), Dylan Dog (nel 1986, il personaggio che lo ha consacrato come uno dei maggiori talenti del fumetto moderno) e Roy Mann (1987, illustrato da Attilio Micheluzzi).Suoi sono i testi di Horror Cico, albo estivo dedicato al simpatico amico di Zagor. Sclavi è stato anche sceneggiatore televisivo, paroliere di canzoni, copywriter pubblicitario e disegnatore. Come romanziere ha scritto, tra gli altri, Film, Tre, Dellamorte Dellamore, Nero., Sogni di sangue, Apocalisse, La circolazione del sangue, Le etichette delle camicie, Non è successo niente, Il tornado di valle Scuropasso. Nel 2018 pubblica per Feltrinelli Comics, Le voci dell’acqua illustrato da Werther Dell’Edera.