L’inganno




L’instabile equilibrio delle cose


Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Diego Zilio

Editore: Castelvecchi

Genere: Narrativa

Pagine: 136

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

Sinossi. Non ha più un lavoro, Giorgio Tumiati. E sua moglie, probabilmente, gli è infedele. Così, usa i tanti giorni liberi per spiarla, presentarsi a colloqui infruttuosi e frequentare un inutile corso auto-motivazionale. Proprio una seduta di gruppo gli dà l’idea di recuperare un suo vecchio manoscritto, già respinto da tutte le case editrici a cui l’aveva inviato, e spedirlo all’aggressiva Portnoy Edizioni. Solo che, per dimostrare una sua teoria, lo firma col nome di un autore molto conosciuto: Niccolò Ammaniti. E, tra mille sotterfugi, Tumiati porta avanti il suo piano…

 

Recensione

La nostra quotidianità è un giorno di sole che diventa in un attimo un freddo giorno di pioggia.Viviamo in un precario equilibrio che di punto in bianco può spezzarsi e farci perdere la strada maestra. Quando tutto è confuso, quando niente è come ieri, ci si aggrappa a una nuova seconda vita come se fosse però quella di sempre. Non importa come, ciò che importa è rimanere a galla.

Qualunque idiota può dire la verità. Ma per mentire ci vuole intelligenza”

L’autore ci accoglie con questa citazione di Baltasar Graciàn e spinge a un’infinità di riflessioni che diventano più intime via via che il romanzo si apre al lettore.

Alla domanda “Chi è il protagonista di queste pagine?” dovrei rispondere Giorgio Tumiati, eppure mi sento di affermare con certezza assoluta che splende indiscusso in tutte le sue sfaccettature e in tutti i campi possibili: l’inganno.

L’inganno evidente di Tumiati nei confronti della sua famiglia, trovatosi disoccupato da un giorno all’altro e incapace di confessarlo, inizia una vita parallela sentendosi sempre più inutile, più fragile.

L’inganno evidente di Tumiati nei confronti di una casa editrice, recuperando un coraggio da leone, rischiando di toccare il fondo più nero. Ed è qui che si apre una vera e propria vena umoristica sul mondo editoriale che tiene compagnia al lettore in questo complicato viaggio.

L’inganno evidente della Lanzillotti, un’azienda che produce guanti e che ha lasciato a casa il Tumiati, trentanove anni, una moglie con un lavoro part time e un figlio. Ecco Tumiati, uno di noi.

L’inganno evidente creato da noi stessi, che diamo sempre tutto scontato e semplicemente infinito.


Con una narrazione precisa e attenta, l’autore ci racconta una delle tante realtà di oggi.


Personaggi ben delineati, ben caratterizzati, esprimono tutto il loro disagio di un momento vissuto all’insegna di incertezze. Un momento in cui nemmeno i ricordi riescono a trasformarsi in scialuppa di salvataggio, almeno non del tutto.

Un romanzo alternativo che racconta il malessere della società in un periodo storico privo di stabilità di qualunque tipo.

Attenzione però, si sorride anche, si entra subito in empatia con Tumiati, si cerca di fermarlo e di riportarlo sulla retta via. I momenti di leggerezza non mancano e la bellezza di certi libri è proprio questa: fondere temi e aspetti diversi senza sminuire quelli importanti.

Buona lettura!

 

A cura di Patrizia Argenziano

instagram.com/patrizia.arge

 

 

Diego Zilio


Diego Zilio è nato nell’aprile del 1980 e vive a Cittadella. Giornalistasempre meglioche lavorare»), con “L’inganno”, che ha per sottotitoloL’instabile equilibrio delle cose”, è al suoquarto libro di narrativa, dopo due raccolte di racconti e un romanzo.

 

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