Lo scandalo dell’osservatorio astronomico
Recensione di Costantino Giordano
Autore: Giorgio Scerbanenco
Editore: La nave di Teseo
Genere: Giallo
Pagine: 223
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Arthur Jelling è un investigatore abbastanza speciale. Anzitutto, non si sente un poliziotto: il suo ruolo nella polizia di Boston è soltanto quello di archivista; lui stesso si definisce un consulente di giustizia. In secondo luogo, le sue inchieste virano volentieri verso scelte umane impreviste, quasi mirasse, lui che, timidissimo, preferirebbe sempre la pace a ogni vittoria, a risanare il disordine del delitto oltre che trovare semplicemente il colpevole. Lo inviano all’osservatorio astronomico di Candan perché lì la situazione è davvero aggrovigliata. L’equipe di ricercatori ha appena individuato un pianetino, scoperta che coronerebbe la carriera prestigiosa del direttore Federico Travel, il quale vorrebbe chiamare il corpo celeste “Veronica 1983”, con il nome dell’assistente che si è prodigata. Dall’accademia giunge però la notizia di un errore di calcolo. Il pianetino è solo un vecchio asteroide da tempo conosciuto. E tutto precipita. Veronica Fanee è vittima di un tentativo concitato di strangolamento, il professor Travel resta colpito da un grave malore. Autore del tentato omicidio è riconosciuto un giovane da poco assunto come segretario: si chiama Fronder Hass. Sembra lui il colpevole da assicurare alla giustizia. Ma Jelling avverte troppe stranezze e capisce che stavolta non si tratterà di seguire piste e di sorvegliare sospetti: il problema è di sciogliere il groviglio di simboli e significati riposti nel delirio di un pazzo.
Recensione
“Vi sono diverse follie. La più terribile è la pazzia lucida, la pazzia ragionante, la pazzia del matematico che dà alle sue irragionevoli azioni lo stesso ritmo preciso e fatale delle equazioni di quarto grado.”
Quanto può essere lucida la follia di una persona? E quanto questa può aiutare a risolvere una serie di eventi inspiegabili, strani e incredibilmente concatenati tra loro?
“Lo scandalo dell’osservatorio astronomico” è un viaggio nella psiche degli uomini e nella loro follia. Un viaggio che, il singolare protagonista del romanzo, il timido ed introverso Arthur Jelling, percorrerà in lungo e in largo, riuscendo infine a codificare quella che viene individuata come “pazzia lucida” ovvero, quella pazzia che permette di esprimere pensieri in modo inconscio.
La narrazione è particolare e molto elegante, i personaggi vengono presentati da un narratore esterno, la voce narrante dunque è in terza persona e sembra di assistere ad uno spettacolo teatrale che assume contorni sempre più cupi man mano che si va avanti nella lettura. Anche se il colpevole del tentato omicidio sembra scontato, poiché già stato individuato ed identificato dalla vittima, Arthur Jelling non si lascia ammaliare dalla facilità di risoluzione del caso ma, come ogni buon matematico o scienziato, cerca di analizzare i fatti e li confronta con la realtà.
Non sempre la logica si sposa con la realtà anzi, molto spesso, l’illogico diventa più reale del logico.
Un giallo ben costruito con una trama affascinante e articolata. La peculiarità del romanzo sta nel fatto che Jelling si troverà a dover indagare su dei tentati omicidi e non su omicidi veri e propri; inoltre, i due episodi di tentato omicidio sembrano essere uniti tra loro e porterebbero entrambi ad individuare lo stesso colpevole ma, alcuni particolari, che non sfuggono alla brillante mente investigativa di Jelling, fanno propendere per un finale diverso dove, probabilmente, vittima e carnefice sono semplicemente un mezzo per mascherare un piano ben più articolato e perverso escogitato dalla vera mente malvagia del romanzo che riesce a giostrare come burattini i protagonisti della storia, riuscendo a confondersi tra la gente senza creare il minimo sospetto.
Ma tutta questa prudenza e bravura nel mascherare le proprie intenzioni riusciranno ad ingannare anche il timido e geniale Jelling?
Oppure tutto il piano malefico verrà smascherato con maestria e tenacia?
Grazie all’indagine di Arthur Jelling scopriremo che, nonostante le buone e belle intenzioni, esiste in ognuno di noi una parte oscura e arrivista pronta ad uscire allo scoperto per rovinare, per sempre, la nostra vita e quella degli altri.
Giorgio Scerbanenco
Giorgio Scerbanenco: Scrittore italiano di origine russa. Di madre italiana e padre ucraino, a sedici anni si stabilì a Milano. Fu collaboratore, redattore e direttore di periodici femminili ad alta tiratura, per i quali scrisse racconti e romanzi «rosa», per lo più ambientati nell’America degli anni Quaranta. Più tardi approdò al genere poliziesco e fu il successo, prima con Venere privata (1966), poi con Traditori di tutti (1966). Altrettanto fortunate le opere successive, da I ragazzi del massacro (1968) a I milanesi ammazzano al sabato (1969), ai racconti postumi di Milano calibro 9 (1969) e Il centodelitti (1970). Protagonista di quasi tutta la serie è Duca Lamberti, accorto investigatore della Milano «nera». Prodigioso narratore di storie e maestro nel catturare l’attenzione del lettore, Scerbanenco fu uno dei primi, in Italia, a confrontarsi con i gusti di un pubblico di massa. La sua scrittura, insieme ingenua e ricercata, antiletteraria, piena di sprezzature, veloce, è singolarmente efficace. Nel 2018 esce Luna di miele per La Nave di Teseo.
Acquista su Amazon.it: