L’ospite inatteso




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Patricia Gibney

Editore: Newton Compton Editori

Traduttore: Laura Decè

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2018

SINOSSI. Che cosa collega il ritrovamento del cadavere di una donna assassinata in una cattedrale e quello di un uomo impiccato a un albero del proprio giardino? La detective Lottie Parker è incaricata di trovare una risposta, guidando le indagini come se i due delitti fossero parte di un unico caso. Su entrambi i corpi, infatti, è stato rinvenuto lo stesso tatuaggio, marchiato sulle gambe. Le due vittime hanno qualcos’altro in comune, in effetti: hanno avuto a che fare con il Sant’Angela, un orfanotrofio che Lottie conosce molto bene. Improvvisamente quello strano caso comincia a riguardare personalmente la detective. Ma la scia di sangue non si arresta: due ragazzini scompaiono. Se vuole interrompere la spirale di morte, Lottie Parker dovrà agire in fretta, ma andare più a fondo potrebbe significare mettere in un terribile pericolo i suoi bambini. Quanto sarà disposta a scavare?

RECENSIONE

È sempre entusiasmante recensire un’opera prima, specie se quest’opera è un esordio felice!

Oltre alla trama, reputo ugualmente interessante la genesi dell’opera, i motivi che spingono l’autore a descrivere proprio quella storia e quei personaggi, insomma tutto quello che riguarda il libro.

Patricia Gibney ha iniziato a scrivere per reagire ad una vicenda personale piuttosto penosa e afferma di aver trasmesso molto di lei nel personaggio della protagonista, la detective Lottie Parker.

Oltre a questo aspetto vi è anche una coincidenza davvero singolare che ha riguardato la mia personale lettura del romanzo: ho iniziato la lettura il 30 dicembre e l’ho terminata il 7 gennaio. Ebbene, il romanzo si snoda proprio in questo breve lasso di tempo, descrivendo cronologicamente le vicende relative all’indagine oggetto del romanzo.

Insomma, il mio incontro con l’opera prima di Patricia Gibsey non poteva che essere dei migliori.

L’ambientazione è un piccolo paese dell’Irlanda. È inverno e la polizia è alle prese con due omicidi apparentemente senza senso. Strada facendo ci imbattiamo in una serie di personaggi sospetti, che a mano a mano che procediamo con la lettura, si palesano legati in qualche modo alle morti per mezzo di un vecchio orfanotrofio, le cui storie di abusi e di violenza emergono pian piano attraverso dei flashback che offrono al lettore diversi appigli per poter iniziare a formulare ipotesi sull’assassino e sul movente.

Ma non sarà facile intuire chi c’è dietro a quelle morti, perché l’autrice è molto abile nell’intrecciare i destini dei protagonisti e nel tenere alta la tensione.

Certo, non si può negare che l’inserimento nel romanzo di storie di infanzia violata sia troppo originale; tuttavia è un valido pretesto per catturare l’attenzione del lettore e per soddisfare il desiderio di una buona dose di noir nella narrazione. Non nego nemmeno che a tratti si affaccino alcune analogie con altri romanzi noir che negli ultimi mesi hanno fatto gran successo di vendite, in Italia e all’estero. Ma nemmeno questo vi farà desistere dall’essere rapiti da questo romanzo, che si legge davvero in un soffio, grazie alla scrittura scorrevole e alla trama sempre intrigante.

Quello che rende il romanzo unico è tuttavia il personaggio di Lottie Parker.

Una detective con un passato difficile dal quale non è guarita, preda del proprio dolore, incapace di riprendere le redini della sua vita personale, che per andare avanti si affida spesso all’abbraccio dei farmaci o alla pericolosa lusinga dell’alcol. Lottie Parker è una donna ferita e annaspa nella sua imperfezione, incapace di tirarsene fuori, incapace di tenere a bada i propri figli adolescenti, incapace di ricostruire un rapporto decente con la propria madre.

Ma Lottie ha dalla sua un incredibile intuito e una determinazione fuori dal comune. In questo è davvero un’eroina: tanto è disarmata nella vita privata, che sembra sfuggire al suo controllo, tanto è geniale nella conduzione dell’indagine.

Questo personaggio ha carisma da vendere e sono certa che incontrerà i favori del pubblico.

Infine, ma non ultimo, è da sottolineare la caratterizzazione del male che in questo romanzo raggiunge veri e propri acuti! Il male non manca, in tutte le sue sfumature e coinvolge aspetti variegati dell’esistenza. Come non manca lo studio psicologico dei personaggi.

Quindi, appurato che tutti gli ingredienti per fare di un romanzo un ottimo thriller sono presenti e in grande spolvero, non rimane che fare una visita a Lottie Parker.

Patricia Gibney


Proviene dal cuore dell’Irlanda. Ha tre figli e, dopo la perdita del marito, ha cominciato a scrivere a scopo terapeutico. La sua passione è diventata un’occupazione a tempo pieno quando ha deciso di affiliarsi all’Irish Writers Centre e ha cominciato a fare sul serio. L’ospite inatteso è il primo libro di una serie incentrata sul personaggio di Lottie Parker.

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