L’ultimo guardiano d’aprile
Autore: Marco Vecchiato
Editore: Cleup
Genere: narrativa (racconti)
Pagine: 230
Pubblicazione: 29 giugno 2022
Sinossi. Con le ossa rotte, con i denti spaccati, le viscere esposte, i neuroni intossicati, il corpo abdicato, la bocca incavernata in presidi di contenzione, le gambe inerti, il ventre molle, ingrassati di alcol e sonniferi, Maalox se lo stomaco non digerisce, il reflusso, i sogni abortiti, il pene che non si alza, la bandiera che non significa più niente, le malattie immaginarie, le pandemie mediatiche, le mascherine di paillettes e i soldatini che sparano.
Marco Vecchiato è uno scrittore e un pittore. Scrive come dipinge e dipinge come scrive. La scena mai risolta, tanto meno descritta, larghe campiture vuote, soggetti spersonalizzati che espellono la narrazione del loro essere da sé stessi e, allo stesso tempo, inglobano la narrazione dell’essere altrui.
E per altrui intendo: spazio tempo pensiero parole azioni oggetti caos morte.
(dalla Prefazione di Barbara Codogno)
Recensione
Sono nove i racconti di questo esordio del pittore Marco Vecchiato, che si cimenta con la scrittura e ne esce a pieni voti. Una scrittura che molto ha a che fare con ciò che evocano anche i suoi quadri, una scrittura che “sa guardare e vedere”, che sa evocare, che come quando si guarda un quadro o si legge una poesia, lascia spazio a tantissime visioni e interpretazioni, ogni volta diverse.
Che è come un film di Scorsese, che ogni volta che lo guardi noterai dei particolari di cui non ti eri accorto la volta precedente, e lo amerai ancora di più. Ed ogni lettore troverà fra le sue pagine evocazioni, immagini, vissuti diversi, ciascuno i propri.
È forse questa la qualità maggiore di Vecchiato: non fornisce risposte, ma solo spunti, ed anche su quelli non sarai mai sicuro di aver detto l’ultima parola, potresti sempre cambiare idea.
Questo anche grazie ai contenuti, caratterizzati spesso dal grottesco o dal surreale, a volte dalla finzione, dall’illusione o una bugia, ma soprattutto da una disillusa visione di una realtà che ci appare lontana, riguardante sempre qualcun altro da sé, mentre il lettore prima o poi capirà che l’autore sta parlando proprio a lui. Nessuno si salva. Nessuno è al sicuro.
C’è una pandemia, che però è legata a un qualcosa di nucleare, c’è una guerra, che però sarà vera sarà falsa, chi lo sa, c’è una violenza, che è efferata, e stolida e assoluta nella sua totaleimmotivazione, c’è una relazione fra un uomo e una donna che si snoda sul filo dei social, grottesca in ogni sua manifestazione, c’è una madre che non saprà difendere né il proprio unico figlio né se stessa, c’è un bambino adulto che parla ad un altro bambino e al sé bambino che chiede ancora di essere visto.
Non è facile, forse, darsi il coraggio che serve a lasciarsi immergere in questo periglioso mondo di fatti, luoghi, personaggi, e tempo così come li declina l’autore. Un tempo che passa, che torna, che a volte lascia respiro e memoria, a volte no.
Un tempo che, però, saprà ricambiare il coraggio del lettore con un mondo caleidoscopico dove ogni sfaccettatura gli regalerà visioni inedite e irresistibili.
Come guardare i suoi quadri…
“Era come se tutta la geometria del mondo, di colpo, si fosse messa a prendere le misure alla verità”
Marco Vecchiato
è nato a Padova nel 1974, vive e lavora in provincia di Venezia. Laureato in Storia dell’arte, è artista e scrittore. Ha pubblicato due raccolte di poesie Vacuum – Antologia poetica (2010) e Unter den Linden & Wayne (2014). Alienation Zone (2022) è la sua ultima mostra personale, attualmente espone alla Galleri Heike Arendt di Berlino. L’ultimo guardiano d’aprile è il suo primo libro di racconti.
A cura di Sara Zanferrari