L’uomo che non vorresti…




L’uomo che non vorresti incontrare


Recensione di Matteo Maggio


Autore: Fabio Forma

Editore: Bibliotheka Edizioni

Genere: Narrativa moderna e contemporanea

Pagine: 200

Anno di pubblicazione: 2018

 

 

 

 

 

Sinossi. Alain e Fabrizio. Due cugini. Due mondi lontanissimi che, per uno strano gioco del destino, vedranno le loro orbite incontrarsi e le loro esperienze trasformarsi in riflessioni che si influenzeranno reciprocamente. Esistenze che si sfiorano, si incontrano e inevitabilmente collidono, andando a sgretolare certezze, percorsi prestabiliti, rette che sembrano tracciate per sempre. E’ questo che accade alle vite di Alain e Fabrizio, due caratteri agli antipodi e due vite diametralmente opposte: il primo in fuga dalle banlieu parigine verso la Sardegna riarsa dal sole del secondo, costretto a subire la lenta monotonia della vita isolana. Fabio Forma ci descrive due anime e due modi di vedere il mondo, due diverse concezioni della vita che, inaspettatamente, cambiano polo, si invertono, scatenando dinamiche imprevedibili, fino ad una conclusione drammatica quanto ricca di speranza.

 

Recensione

Avete presente quando due cose (scegliete voi quali) ben distinte si incontrano ed una inizia a prendere le sembianze dell’altra?

Ecco, questo è ciò che ci presenta Fabio Forma con “L’uomo che non vorresti incontrare”. Titolo quanto mai fuorviante (in senso buono) perché Alain e Fabrizio quell’uomo lo avrebbero voluto incontrare eccome già da qualche anno.

Cugini separati da parecchi anni, Alain ha passato tutta la sua vita a Parigi ma non in un quartiere romantico come può saltare all’orecchio quando si nomina la capitale francese, bensì in una delle banlieue dove miseria e malavita giocano ruoli da protagonista nella vita quotidiana.

Tutto l’esatto opposto di Fabrizio che invece da 28 anni vive a Borore, un piccolo comune della provincia di Nuoro dove è praticamente impossibile non conoscere chiunque.

Sono proprio Fabrizio e Borore ad accogliere Alain, spedito in terra sarda dalla mamma per cercare di farlo uscire da quella vita malsana che ha sempre condotto a Parigi e dove sovente si è scontrato con personaggi di bassa lega a cui ha più volte messo i bastoni tra le ruote.

Forma costruisce una trama davvero ben congegnata, un romanzo che si fa leggere molto volentieri e che cattura il lettore sempre più incuriosito dal susseguirsi degli avvenimenti.

Quegli avvenimenti che iniziano con un Alain che fa di tutto per non tenersi lontano dai guai ma che inizia ad assaporare l’essenza della vita di campagna, fatta di personaggi davvero molto particolari.

La sorte avversa capita a Fabrizio che completamente assuefatto da Borore e dal suo lavoro di aiuto fotografo, decide di abbandonare un pò la sua monotonia conoscendo Ginevra che da quel momento diventa la sua ossessione più grande.

I due protagonisti si spingono a vicenda verso nuovi orizzonti quasi ad invertire una rotta che sembrava segnata per entrambi.

Sfogliando le pagine si ha sempre più l’impressione di come pian piano le due vite si invertano, in un crescendo alternato delle due anime che scopriranno nuovi mondi e nuove occasioni, entrambe spinte dalla forza motrice dell’altra.

Per tutti e due sarà sempre più tempo di assaporare una vita diversa, di vivere nuove esperienze e di immergersi in una nuova realtà che fino a quel momento non pensavano potesse mutare.

Il finale è di quelli che non ti aspetti e va quindi fatto un bel plauso a Forma che ci lascia con tante certezze ma anche con un bel dubbio: perché se da una parte si può trovare il coraggio di cambiare con poco, dall’altra il nostro passato ci seguirà dovunque.

 

 

 

Fabio Forma


classe ’86, nato a Nuoro, vive e lavora a Borore. Autore dei romanzi “Carne da demolizione” e “L’uomo che non vorresti incontrare”

 

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