Recensione di Marcella Labianca
Autore: Giuseppe Benassi
Editore: Pendragon
Genere: Giallo
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Un pomeriggio di una giornata che sembra scorrere noiosa e un po’ uguale alle altre, l’avvocato Leopoldo Borrani riceve la visita di una strana coppia: un professore di ginnastica sulla cinquantina, con la frangetta bionda e fare effemminato, che porta in braccio un piccolo cagnetto giallo, un chihuahua tutto occhi e con le orecchie a punta. Gabriele Fossa, questo è il suo nome, è lì per denunciare una serie di strane effrazioni nella sua villa sulla costa livornese. All’inizio pare una questione di poca importanza e anche un po’ bizzarra. Ma quando, qualche giorno dopo, viene ritrovato il corpo senza vita dell’uomo, il caso si fa intricato e pieno di misteri, tanto da spingere l’avvocato, preso anche dai sensi di colpa, a voler trovare a ogni costo il colpevole. Cercando di conoscere meglio la vittima e il suo mondo – l’ambiente gay con le sue consuetudini e le sue contraddizioni – Borrani si imbatte in personaggi sopra le righe, segreti inconfessabili, antiche civiltà ormai scomparse e bronzetti nuragici. Un giallo ricco di umorismo, dove la tragedia si mescola alla farsa.
Recensione
È ottobre e sulla costa livornese il tempo è mite , il sole è ancora caldo e tutto vien voglia di fare tranne che depositare una denuncia in tribunale. Inizia così questa nuova avventura dell’avvocato Leopoldo Borrani che, questa volta, inciampa in un intrigo di sesso, pettegolezzi, gelosie e tombaroli. Soffocato dalla noia di un lavoro ripetitivo, tediato dalle tresche nei corridoi degli uffici giudiziari , è costretto a trasformarsi in detective.
Deve indagare su quell’uomo , biondo , curato, elegante al limite del ridicolo, con in braccio il suo chihuahua, un cliente al quale non ha prestato molta attenzione, anzi, lo ha assecondato in quello che ha reputato un capriccio da “checca” e gli ha spillato anche del denaro. Ma il destino decide diversamente e quel denaro sarà guadagnato attraverso un tour di frequentazioni equivoche, notti insonni, pecore scuoiate e formaggi con i vermi.
È tutto un miscuglio di trans, omosessuali, crudi pastori sardi conditi da vecchie signore in lacrime e grigi avvocati; con il vento tra i capelli a cavallo di una Vespa, sui tornanti della costa toscana, davanti ad un mare mozzafiato, con un occhio che guarda alla Sardegna ed uno ad un cagnolino di cui non sapremo mai il nome.
“Certo che, con la scusa di quel Fossa, si era preso una giornata di vacanza, e non c’è nulla di meglio che oziare mentre gli altri sono al lavoro. Lui era bastian contrario per vocazione, provava un gran gusto nel contraddire, e aveva fatto suo il motto di Giordano Bruno “in tristitia hilaris, in hilaritate tristis”. E gli piaceva far l’avvocato del diavolo di se stesso, togliersi ogni tanto dai propri coglioni, uscire dal burro delle proprie pertinenze.”
Divertente il rapporto del protagonista con i mezzi multimediali. Inquietante la descrizione delle donne se accostata al mondo variopinto degli uomini. Lettura veloce, frizzante, visiva e profumata: fa venire voglia del prossimo viaggio con solo uno zainetto, sul sellino infuocato di una Vespa .
A cura di Marcella Labianca
www.facebook.com/ilmiogattolibero
Giuseppe Benassi
È nato nel 1960, vive a Reggio Emilia. È avvocato e autore di sette romanzi con protagonista l’avvocato livornese Leopoldo Borrani. L’ultimo è L’uomo col chihuahua (Pendragon 2020).
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