Speciale. L’uomo con la testa di scarabeo




Recensione di Giusy Giulianini


Autore Roberto Gassi

Editore: Les Flâneurs Edizioni

Pagine: 204

Genere: thriller pulp surreale

Anno di pubblicazione:   2018

 

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Un piccolo paese a sud del Sud, in bilico tra la terra e il mare. Una vecchia Citroën DS Squalo. Quando monsieur Blanche sceglie tra tutti quell’insolito taxi, non sa ancora di aver trovato nell’autista proprio la persona che era stato mandato a cercare. Da quel momento la vita di Erol Ciorba ha una brusca svolta: dietro una ricompensa che gli permetterebbe di estinguere ogni debito e sognare un futuro migliore, dovrà intraprendere un lavoro di spionaggio per conto di una multinazionale. Nella più importante filiale del Mezzogiorno, infatti, stanno accadendo cose al di fuori del controllo del Gruppo: sparizioni, strani incidenti, movimenti sospetti di cui è necessario scoprire l’origine. Erol accetta e notte dopo notte entra a stretto contatto con le storie sui generis dei colleghi magazzinieri, con le continue violenze e vessazioni perpetrate da alcuni, con un nuovo amore. E con un segreto scoperto per caso, seguendo un misterioso scarabeo. Fin quando un killer vestito di nero inizia a seminare il panico tra gli autonominatisi Faraoni, sulle note dei Red Hot Chili Peppers.

 

 

Recensione

Thrillernord per le recensioni richiede ai redattori di compilare un format che prevede l’attribuzione di un genere al romanzo in oggetto. Non nascondo che Roberto Gassi, con il suo L’uomo dalla testa di scarabeo (Les Flâneurs, 2018), mi è costato più di qualche istante di riflessione: per l’assoluta originalità della storia, frutto di non poche contaminazioni. Tutte riuscite poi, e con brillante risultato. Alla fine, ho deciso e mi sono lanciata in un bel “thriller pulp surreale”. Già. Thriller lo è di sicuro, perché i colpi di scena si susseguono a ritmo forsennato e i capovolgimenti di rotta altrettanto. Pulp non lo è da meno, per la violenza, e pare di veder scorrere il sangue nelle sequenze di un film di Tarantino. Surreale, ecco è qui che vi volevo: quella cifra leggera, ironica, trasognata, delirante, permea tutto il romanzo e imprigiona le storie dei protagonisti in una trama impalpabile, di volontà e destino.

Un romanzo divertente sempre, spesso riflessivo, capace di restituire a chi legge le mille letture di Roberto Gassi: La metamorfosi di Kafka, le pagine oniriche e ipnotizzanti di Sepulveda, Pulp di Bukowsky, Mr Vertigo di Paul Auster. E tanto cinema anche, a iniziare dal già citato Quentin Tarantino per finire a Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta, passando per Fuori orario di Scorsese. Per non parlare della musica, rock, imperante: dai Red Hot Chili Peppers (Breaking the girl, la colonna sonora ubiquitaria) a Elvis Presley.

Erol Ciorba, il protagonista, un turco italianizzato di ingegno e cultura superiori ma di scarsi mezzi, da brillante consulente di una potente multinazionale è finito a campare degli scarsi proventi di un bazar, mal collocato in una cittadina “ a sud del Sud”, e delle incerte entrate di taxista all’occorenza. Unica sua ricchezza, la Dea, una Citroën DS (secondo la pronuncia francese, De Es, déese, dea appunto) con cui Erol mangia la polvere di quel tavolato riarso. Un giorno, sullo sfondo suggestivo del paese in cui non è difficile riconoscere gli esoterici mosaici e il castello aragonese di Otranto, un cliente occasionale gli chiede di portarlo a un incontro di cui non gli può svelare la destinazione. Mr. Blanche, emissario del potente Gruppo -in lino bianco e sottili baffetti francesi, un po’ Maestro Yehudi di Auster e un po’ Hercules Poirot della Christie – deve incontrare proprio Ciorba per proporgli, con un allettante ingaggio, di scoprire che cosa stia accadendo nella loro filiale del Mezzogiorno.

Se vuole uscire dal suo dissesto finanziario, il turco non può che accettare e inizia così il suo viaggio alla scoperta di soprusi e crimini, in cui suo spirito guida sarà appunto lo scarabeo del titolo. Intrigante l’aneddoto che Gassi racconta per dar conto dell’affacciarsi del coleottero alla sua mente: un articolo di Repubblica riferiva di un ingegnere industriale colombiano che, imbattutosi per caso nelle uova di quell’insetto, le aveva allevate amorevolmente e poi, individuato nel mercato giapponese il terreno ideale di vendita, aveva iniziato a esportare gli scarabei Ercole come animali da compagnia, alla modica cifra di 300 Euro l’uno.

Come poi un insetto esotico possa essere finito nella sede di una multinazionale nel Mezzogiorno non sarò certo io a rivelarlo. Vi basti sapere che molto avrà a che fare con la missione di spionaggio di Erol Ciorba e con il nuovo amore che incontrerà in quell’occasione.

Una folla di personaggi vividi e multietnici accompagnerà il turco, dipinti tutti a colori pirotecnici, dotati di ingegno e di vibrante umanità: il “lanciatore di fazzoletti di carta”, Octavio, il barbone del Montenegro, Lucien “compagno per le vie d’asfalto e per quelle fatte di cielo”, Argentina il suonatore, Akim l’ingegnere divenuto cuoco, eroi tutti “che la fame crea dove meno te l’aspetti”, eroi che trasformano il protagonista in un vendicatore. É la diversità, vissuta da Erol come un valore fondante e da molti altri come un pretesto di sopraffazione, a ergersi come uno dei temi portanti del romanzo e illuminare di giustizia poetica le azioni del turco che, non a caso, si ritiene “figlio di un unico grande popolo”.

Roberto Gassi conduce con mano sicura e vivace la sua storia, reggendo con maestria le fila di una trama complessa ma sempre intrigante, regalando alle sue figure una meritata luce di proscenio e non sacrificando mai la dimensione del sogno a quella di una piatta realtà.

L’uomo dalla testa di scarabeo è il primo di una bilogia dell’insetto, che prevede un secondo romanzo dal titolo La foresta delle farfalle monarca. Che io lo attenda con impazienza è inutile dirlo, lo avrete già capito leggendo questa mia.

 

 

 

Vito Roberto Gassi


Vito Roberto Gassi è nato a Bari, nel 1975. Presso l’università degli studi di Bari consegue la laurea in Economia aziendale e il D.p.u. in Economia e amministrazione delle imprese. Attualmente lavora per una multinazionale nel settore trasporti e logistica. Nel 2011 vince la terza edizione del concorso nazionale “Narrando” con il suo romanzo d’esordio, La mosca bianca, edito da Albus Edizioni l’anno seguente. Nel 2015 pubblica Tra la panchina e il lampione con Wip Edizioni. L’uomo con la testa di scarabeo è il suo terzo romanzo.

 


A cura di Giusy Giulianini

Giusy Giulianini è nata e vive a Bologna. Legge, molto e da sempre, e scrive un po’: recensioni e interviste agli autori di narrativa giallo-noir, sua passione inveterata, e qualche riflessione personale, in veste di racconto o di romanzo. Quest’ultimo, un thriller emotivo, è fermo al Capitolo XVII e chissà se si muoverà da lì? Se si dovesse descrivere con una frase, questa sarebbe ‘I libri sono il mio peccato e i noir il mio peccato mortale’.

 

 

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