Recensione di Elsa Flacco
Autore: Steven Price
Traduzione: Maristella Notaristefano-Piernicola D’Ortona
Editore: Bompiani
Genere: poliziesco
Pagine: 816
Anno di pubblicazione: 2016 (ed. italiana gennaio 2019)
Sinossi. Londra, 1885. In Edgware Road viene ritrovato il cadavere di una donna. La testa spiccata riaffiora a dieci miglia di distanza dalle acque melmose del Tamigi. L’ennesimo delitto orrendo che rischia di restare irrisolto in una città abitata da relitti umani, attraversata da fogne a cielo aperto, popolata da spiriti vagabondi, fasciata in una perenne nebbia sporca. Il nascondiglio perfetto per l’uomo di fumo, Edward Shade, il criminale che tutti cercano e tutti accusano. Allan Pinkerton, il detective più celebre di tutti i tempi, è morto senza riuscire a catturarlo; e ora tocca al figlio William, che ha ereditato l’ossessione, portare a termine l’impresa fallita. Ma anche Adam Foole, gentiluomo trasformista che viaggia accompagnato da un gigante e da una bambina, ha le sue ragioni per ritrovare Shade: e sono ragioni che alludono a un amore perduto, a una lettera, a un viluppo di segreti.
Recensione
L’uomo di fumo è un romanzo epico e grandioso, ambizioso nel respiro, nell’intreccio e nello stile. Monumentale nelle dimensioni e nella struttura, si presenta come una summa sorprendente per un giovane scrittore al suo secondo romanzo. Un rischio, pensare così in grande, osare un’operazione tanto complessa da architettare, costruire e soprattutto scrivere.
E Steven Price vince la scommessa con il suo By Gaslight, titolo reso in italiano con L’uomo di fumo, sicuramente suggestivo ma meno originale dell’originale, se ci è concesso il bisticcio. L’illuminazione a gas evocata nel titolo inglese, infatti, richiama immediatamente alla memoria le atmosfere della Londra vittoriana, le sere nebbiose rischiarate foscamente dai lampioni a gas che attutiscono immagini e suoni, evocando passi concitati, agguati nei vicoli sudici, parapetti sul Tamigi, cilindri e mantelli, mister Hyde e Jack lo Squartatore: ambientazione cara agli amanti del gotico nero erede di Edgar Allan Poe, inventore del poliziesco sì, ma celebre soprattutto per i racconti del soprannaturale. Soprannaturale che fa la sua apparizione qua e là nelle pagine, tra sedute spiritiche e spettri che proiettano la loro insistente presenza nella mente degli attori di questa vicenda insieme lugubre e affascinante.
Il romanzo di Price però non si esaurisce nelle atmosfere londinesi, che pure sono le più avvolgenti, quelle che conferiscono alla narrazione l’impronta più riconoscibile. Si può dire che le pagine dell’Uomo di fumo racchiudano il mondo intero, spaziando dal Sudafrica all’Italia all’America all’India, in una sovrapposizione di piani spazio-temporali che se all’inizio sembra disorientare il lettore, nel prosieguo lo trasporta nelle diverse dimensioni con naturalezza, tanto che le fasi del romanzo diventano blocchi della vita dei protagonisti che impariamo a conoscere gradualmente.
Quelli vivi e presenti nella loro fisicità, come Pinkerton, Foole, Molly, Fludd; e quelli evanescenti, che aleggiano in ogni pagina ossessionando i diversi personaggi, che si muovono da un tempo all’altro, da un mondo all’altro, alla ricerca di chi non fa che sfuggire: il misterioso Edward Shade e l’incombente Charlotte Reckitt, che determinano con la loro assenza ogni passaggio della storia.
È un fiume questo romanzo, un flusso torrenziale di episodi e situazioni, in una continuità fluida favorita dallo stile inedito: una prosa ricercata e corposa, densa di immagini, odori, sensazioni intense, parole scambiate in dialoghi diretti ma senza segni grafici a scandire le battute alterne dei personaggi, così che il lettore è trasportato in una narrazione ininterrotta, nella quale tutte le figure sono alla pari. Parlano, agiscono, si muovono davanti ai nostri occhi in una dimensione quasi onirica, allucinata, irreale eppure capace di irretirci irresistibilmente, tanto da rendere difficoltoso il distacco.
E il momento più adatto a leggere un libro così è il silenzio della notte, immersi nelle coperte con una piccola luce a scalfire il buio, così da conservare l’incantesimo della tenue illuminazione a gas della vecchia umida nebbiosa inquietante Londra dei sobborghi malfamati e delle figure indistinte che emergono minacciose o seducenti, pronte ad avvilupparci nel loro passato, e in ossessioni che diventano per un po’ anche le nostre.
Steven Price
Steven Price è un poeta e romanziere canadese, nato nel 1976. La sua prima raccolta di poesie, Anatomy of Keys (2006), ha vinto il Gerald Lampert Award in Canada nel 2007, mentre la seconda, Omens in the Year of the Ox (2012), ha vinto il ReLit Award 2013. Il suo primo romanzo, Into That Darkness (2011), è stato selezionato per il Fiction Prize 2012. By Gaslight(L’uomo di fumo) del 2016, è il suo secondo romanzo, uscito in Italia all’inizio di gennaio 2019. Price insegna all’Università di Victoria, dove vive con la moglie, la scrittrice Esi Edugyan.