L’urlo dell’innocente




Recensione di Nadia Beggio


Autrice: Unity Dow

Traduzione: Marina Grassini

Editore: Edizioni LeAssassine

Collana: OLTRECONFINE 

Pagine: 270

Anno di pubblicazione 2019

 

 

 

 

 

Sinossi. Neo, una bambina di dodici anni sparisce, nei pressi del suo villaggio, nel Botswana. La polizia locale dice alla madre che è stata presa e uccisa dalle bestie feroci. Cinque anni dopo, la giovane Amantle Bokaa viene inviata in quel villaggio sperduto dell’Africa per assolvere un tirocinio nell’ospedale, e lì accidentalmente trova una scatola dalla misteriosa etichetta. La scatola contiene qualcosa che riporta al caso ormai archiviato e dà luogo alla ricerca della verità, verità che risulterà ben più terribile di quanto Amantle possa immaginare.

 

 

Recensione

La guadava senza malizia: semplicemente la voleva, ne sentiva il bisogno…la guardava ridere con gli amici, gettando la testa all’indietro, mentre forse imitava con le braccia il volo di un uccello. Era intenta a raccontare una storia divertente ai compagni e tutti l’ascoltavano…qualsiasi cosa stesse facendo, non si era accorta che lui la osservava…era la seconda volta che con l’auto passava accanto a quel gruppetto di bambini …non aveva avuto difficoltà a riconoscerla , l’aveva già puntata in precedenza:::”

Il territorio del Botswana, paese dell’Africa meridionale senza sbocchi sul mare, è ancora oggi una terra selvaggia, dominata dagli elementi naturali. È l’Africa vera: la savana sconfinata, gli animali, gli ultimi boscimani. Il Botswana è un’esplosione di paesaggi selvaggi, un vero monumento alla natura. GHAPALA è un villaggio al limite del delta dell’Okavango…”guidarono lungo il fiume, passarono accanto a impala , antilopi, uccelli , elefanti e tanti altri animali….incontrarono addirittura  un gruppo di leoni  ormai sazi  dalla razzia notturna e troppo pigri  per prestare attenzione  ad attoniti sguardi umani. Al sicuroin macchina, si godettero lo spettacolo della natura selvaggia :uccelli che volavano sopra le ninfee , coccodrilli che si crogiolavano  fra i banchi di sabbia, ippopotami che  ruggivano e sbadigliavano  e scimmie che gridavano giocose  dalla cima degli alberi….

GHAPALA è il villaggio remoto dove Neo, una bambina di dodici anni è stata il frutto di un omicidio rituale per Dipheko.

Come può tanta bellezza convivere con tanta malvagità ??”

Amantle è una giovane tirocinante che, inviata nell’ambulatorio medico dello sperduto villaggio, trova casualmente una scatola dalla misteriosa etichetta. La scatola contiene degli indumenti insanguinati che riportano ad un caso risalente a cinque anni prima e ormai archiviato: la sparizione misteriosa di una bambina, seguita da un’indagine frettolosa e sfociata nella rabbia degli abitanti del villaggio per la presa di posizione ufficiale da parte della polizia locale che sostiene che Neo sia stata vittima di animali feroci.

Uomini di leggequando fate il vostro lavoro,  ricordatevi che non ho perso una capra, la mia mucca non è stata investita da un camion.  Mi hanno ucciso una figlia e chi l’ha fatto pensa che non verrà punito. Avete intenzione di lasciarli fare ancora come hanno sempre fatto , di lasciar  correre anche questa volta??”

Neo, non è stata vittima di animali feroci ma di uomini feroci. Uomini che collezionano Dipheko per i loro usi personali – uomini già affermati ma che vogliono migliorare il loro status: un viceministro che aspira a diventare ministro, un vicepreside preside, un uomo d’affari che vuole guadagnare di piu’

Neo è una bambina ancora pura, Neo è un agnellino senza peluria, che deve vedere e urlare affinchè si rilasci il potere del Dipheko mentre le parti del suo corpo vengono recise da assassini senza scrupoli Ma lo sai che c’è un gruppo di assassini rituali che operano in tutto il Paese per vendere parti umane a una clientela selezionata”.

L’urlo dell’innocente” ha dichiarato l’editrice Tiziana Elsa Prina – non è solo un thriller nato dalla fertile fantasia di uno scrittore, ma una storia che si basa su un caso vero o, forse, sarebbe meglio dire su casi veri di omicidi rituali.

L’urlo dell’innocente” è un titolo d’impatto, è un libro che lascia un segno profondo, è un libro che affonda le sue radici in una società patriarcale e pone domande alle quali, almeno per me, è impossibile rispondere:

Come può tanta bellezza convivere con tanta malvagità?? Come può un rito ancestrale resistere nei millenni??

Dipheko, boloi, non sono solo parole, sono le lame di coltello che tagliano le parti del corpo di bambini, in particolare gli studenti altamente istruiti, sono gli obiettivi primari di dipheko a causa del loro potenziale di successo percepito.

Gli inglesi hanno affrontato casi di omicidio rituale quando il paese era ancora un protettorato già negli anni ’30 e lo scienziato sociale Cyprian Fisiy ha definito la stregoneria “la preoccupazione principale della maggior parte delle comunità africane”. Quando l’antropologo sociale Ørnulf Gulbrandsen ha intervistato diversi uomini del Batswana, uno di loro ha detto che Coloro che hanno commesso Dipheko raccontano di sentirsi minacciati da attacchi attraverso il boloi (stregoneria) e quindi costretti a uccidere. 

Leggere questo romanzo è anche conoscere UNITY DOW, l’autrice è attualmente ministro per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale. Unity Dow è stata menzionata al Women of the World Summit nel marzo 2011 come una delle 150 donne che “scuotono il mondo”. La Dow è un esempio di donna che da una capanna di una zona rurale dell’Africa è riuscita ad arrivare ai vertici di una società patriarcale in nome della parità di genere e nei suoi libri emergono i conflitti tra i valori occidentali e quelli tradizionali, ma anche i problemi riguardanti i rapporti tra uomo e donna in un continente afflitto dalla povertà come quello africano.

Amantle, Boitumelo, Naledi, Nancy, con Daniel (unico uomo) , sono le giovani protagonisteche promettono di cercare la verità negata per cinque anni sfidando i poteri forti….leggete questo romanzo per conoscere non solo il finale della storia ma per intravedere la  speranza affinchè le nuove generazioni  possano  “scuotere il mondo” per non  sentire mai più “l’urlo di un’innocente che esplode nella testa”

 

 

 

 

Unity Dow


Unity Dow, giudice, attivista per i diritti umani, scrittrice e ministro del governo del Botswana è nata in un’area rurale dove i valori tradizionali erano dominanti; ha frequentato Giurisprudenza all’Università del Botwsana e dello Swaziland e poi a Edinburgh in Scozia, suscitando con la sua educazione occidentale un misto di stima, ma anche di sospetto. Impegnata nella difesa dei diritti delle donne, è stata tra le fondatrici di EmagnBasadi, la prima organizzazione femminile del Paese. Si è occupata dei diritti dei gay e ha partecipato anche alla creazione di Aids Action Trust. Prima donna giudice dell’Alta Corte del Botswana, si è impegnata molto per la democratizzazione delle leggi del Paese, per esempio nell’ambito del diritto di famiglia. Personaggio poliedrico, ha dimostrato il suo valore anche come scrittrice; nei suoi libri spesso emergono i conflitti tra i valori occidentali e quelli tradizionali, ma anche i problemi riguardanti i rapporti tra uomo e donna in un continente afflitto dalla povertà come quello africano. Dow ha contribuito al libro Schicksal Afrika (Destino Africa) dell’ex presidente tedesco Horst Koehler (2009), e ha spesso fatto parte di missioni dell’Onu in Sierra Leone e Ruanda. Oltre al conferimento della Legion d’onore francese, Unity Dow è stata menzionata al Women of the World Summit nel marzo 2011 come una delle 150 donne che “scuotono il mondo”. Dal 2013 è entrata in politica e da allora ha più volte rivestito il ruolo di ministro.

 

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