Paola Barbato
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Pagine: 423
Anno edizione: 2019

Sinossi. Quando viene rapito, una notte di ottobre, Davide ha sedici anni, un corpo già da giovane uomo, una testa ancora da ragazzino. Il cassone del camion in cui lo gettano è il primo ring sul quale, nel buio pesto, è costretto a difendersi da un avversario ignoto. Difendersi fino a uccidere. Solo più avanti ci saranno gli spettatori, quelli che vogliono vedere due uomini combattere a mani nude per guardarne uno vincere. E l’altro morire. Incontro dopo incontro, Davide – che ora si chiama Batiza – vince e sopravvive con il corpo, perde e muore nell’anima. Solo il cuore alimenta ancora la speranza nella possibilità di un riscatto, di un affetto, di un legame che lo tiri fuori di lì.
Recensione
di
Matilde Russo
Davide Bergamaschi ha 16 anni quando viene rapito, fatto salire su un camion dove un uomo lo deve uccidere. Davide non è che un allenamento, ma uccide per difendersi.
Questo libro parla di combattimenti clandestini, dove ragazzi e uomini vengono rapiti e inseriti in questi circuiti, tenuti segregati, trattati come animali.
Cani li chiamano, perché vengono obbligati a scegliersi un nome diverso dal proprio, ma che sarebbe adatto a un cane, e come alcune persone pagano per assistere ai combattimenti tra cani, così ci sono persone che vogliono assistere a questi altri ‘incontri’.
Davide piano piano diventa Batiza, il combattente più pericoloso e terribile di tutti. Piano piano viene quasi riprogrammato. Il fu Davide sembra provare una sindrome di Stoccolma per il suo carceriere per cui farebbe tutto.
Il libro scorre perché è scritto benissimo, è un libro oscuro, crudo, ci sono scene chiare di combattimenti e di ciò che accade. È un libro difficile, racconta di un cambiamento, di una discesa. E’ sicuramente un libro che non si può lasciare. Ti trascina nell’orrore di ciò che accade a Batiza.
La conclusione è qualcosa di inaspettato, mi ha lasciato completamente allibita e posso solo dire che Paola Barbato è geniale.
Una cosa per cui stimo tantissimo questa autrice è la sua capacità di cambiare continuamente stile, infatti in ogni suo libro che ho letto ho sempre trovato tematiche diverse, e ogni libro è diverso dal precedente.
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Paola Barbato
scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Dylan Dog, vincitrice del Premio Scerbanenco nel 2008, per Piemme ha scritto numerosi thriller. Per Il Battello a Vapore ha già pubblicato con successo gli horror-thriller Il ritornante, Il diario del giorno dopo, Il rifugio segreto e La piega del tempo.