Recensione di Marco Lambertini
Autore: Emelie Schepp
Editore: Bompiani
Pagine: 416
Genere: Thriller
Anno pubblicazione: 2016
Estate 1991. Una bambina si risveglia in ospedale e non ha la minima idea di chi sia e da dove venga.
Ventun anni dopo Jana Berzelius è un pubblico ministero di successo e con una promettente carriera davanti a sé.
Per questo le viene assegnato un caso di alto profilo: l’omicidio di Hans Juhlén, direttore dell’Ufficio immigrazione di Norrköping.
Insieme all’Ispettore capo Henrik Levin e alla detective Maria Bolander, Jana inizia le indagini e fin dal primo momento qualcosa sulla scena del crimine fa capire che non si tratta di una semplice rapina finita male.
C’è molto di più.
A complicare le cose, la scoperta di un altro cadavere.
E più Jana scava più il suo passato torna a bussare alla porta.
Ogni volta che vedo un nuovo autore, o autrice, nordico ed in particolare svedese, la voglia di leggerlo supera qualsiasi altra cosa stia facendo.
Anche in questo caso ho visto il libro e l’ho acquistato di getto, anche perché la trama ed il fatto che fosse autopubblicato mi stuzzicava assai.
Devo dire che è tutto confermato. Si tratta di un ottimo libro con una protagonista femminile speciale, e a suo modo classica all’interno della narrativa gialla scandinava.
Jana Berzelius una nuova eroina che secondo me entrerà nel cuore dei lettori.
“Il processo si era concluso e il pubblico ministero Jana Berzelius era soddisfatta dell’esito. Era stata più che certa fin dall’inizio che l’imputato sarebbe stato condannato per violenza aggravata. L’uomo aveva preso a calci la sorella fino a ridurla in stato di incoscienza davanti agli occhi del nipote di quattro anni, poi l’aveva lasciata lì a morire nel suo appartamento. . Non voleva discutere con nessuno del verdetto, men che meno con i giornalisti che attendevano fuori dal tribunale armati di fotocamere e microfoni. Si diresse quindi verso l’uscita d’emergenza e spinse il maniglione antipanico. Corse veloce giù per le scale controllando l’ora. Erano le 11.35. Evitare i giornalisti era diventata più la regola che l’eccezione. Tre anni prima, appena entrata in servizio alla procura di Norrköping, Jana reagiva diversamente. Allora apprezzava lo spazio che i media le riservavano. Il “Norrköpings Tidningar”, il quotidiano locale, aveva scritto tra l’altro un articolo intitolato Una studentessa modello fa il suo ingresso in aula. Nei reportage su di lei figuravano anche espressioni del tipo “Carriera lampo” e “Prossima tappa: procura generale”. Ma Jana non stava certo pensando a questo mentre si avvicinava all’ultimo scalino”
Piano piano la conosciamo meglio e sappiamo che ha avuto una infanzia molto difficile, che ancora oggi la perseguita, anche se, grazie all’adozione da parte di una famiglia importante, Jana ha potuto studiare e diventare una delle più giovani Pubblico Ministero di Norrkoping.
Di pari passo con la conoscenza della protagonista si sviluppa la trama attorno ad una serie di omicidi, che hanno inizio con la morte di un alto funzionario dell’Ufficio Immigrazione, che mettono in seria difficoltà la polizia e la procura, perché non ci sono particolari moventi o indizi, e soprattutto anche se hanno lo stesso modus operandi sembrano commessi da persone diverse.
Inizia così un viaggio nella notte e negli incubi di Jana, che si trova anche pericolosamente coinvolta personalmente nell’indagine. Si tratta di un primo episodio di una trilogia che spero sia pubblicata, perché davvero questo libro merita.
Emelie Schepp
Emelie Schepp – È nata nel 1979 ed è cresciuta a Motala, in Svezia. Ha lavorato per molti anni nella pubblicità, ma ha sempre avuto la passione della scrittura. Nel 2013 ha auto-pubblicato Memento, vendendo oltre 500.000 copie vincitrice del Best Crime Writer Award 2016. Oggi il libro è in corso di traduzione in 28 lingue.
Acquista su Amazon.it: