Memorie di Adriano




Memorie di Adriano
(seguita da Taccuini di appunti)


Recensione di Cristina Bruno


Autore: Marguerite Yourcenar

Editore: Einaudi

Traduzione: Lidia Storoni Mazzolani

Genere: romanzo storico filosofico

Pagine: 344

Anno di pubblicazione: 2014

 

 

 

 

 

Sinossi. Il capolavoro di Marguerite Yourcenar unisce al cesello perfetto della ricostruzione storica il coraggio di presentare a tutto tondo un grand’uomo, l’altezza del suo pensiero, la disponibilità intellettuale, le intuizioni profetiche, donandoci non già un saggio erudito, ma un libro dei giorni nostri, e dei giorni a venire. Perché, come ha scritto la Yourcenar, «non siamo i soli a guardare in faccia un avvenire inesorabile».

 

Recensione

Caro Marco…

così l’imperatore Adriano inizia il racconto della propria vita, dei propositi, degli amori ammantandoli del fascino insidioso del ricordo. Si rivolge al giovane Marco Aurelio, che nella successione imperiale lo seguirà dopo Antonino, entrambi da lui prescelti.

L’autrice gli fa rievocare le fasi salienti della carriera politica, i viaggi incessanti dal Medio Oriente all’Inghilterra, l’amore mai sopito per il giovane Antinoo, le astuzie e i dubbi, le riflessioni di una vita giunta al culmine.

Quella che Adriano ripercorre non è solo la propria storia, ma anche la storia di tutto l’impero, il modus operandi del potere dell’epoca, gli intrighi e le congiure di palazzo. La cultura e l’ambientazione sono ricostruiti minuziosamente rendendo le atmosfere di un Impero giunto ormai alla massima espansione e destinato ad affrontare un lungo periodo di declino.

Il parallelo fra Adriano, uomo maturo dominato dal pensiero della morte, e la sorte dell’Impero, prossimo alla decadenza, è inevitabile.

Anche se in apparenza tutto sembra immutabile e il potere sembra destinato a mantenersi eternamente, tuttavia il tempo corrode anno dopo anno non solo il corpo umano, misero involucro dell’anima, ma anche le istituzioni, rendendole sempre più fragili. L’allargamento delle frontiere rende difficile e complessa la difesa dei confini e le scaramucce assomigliano ogni giorno di più a battaglie dalle sorti incerte.

L’irrequietezza di Adriano, perennemente in viaggio, si riflette e si amplifica in quella di un momento storico in cui Oriente e Occidente si intrecciano tra loro mescolando pensiero e culti. Mitraismo, cristianesimo, ebraismo, misteri eleusini ed egizi contano ciascuno i propri fedeli, intransigenti e pronti al sommo sacrificio. E proprio il tema della vittima sacrificale si affaccia per spiegare la morte di Antinoo, ritrovato affogato nel Nilo. Il giovane e indimenticato amante di Adriano, nel romanzo, decide di porre fine alla propria vita per mantenersi eternamente giovane e per dare fortuna all’amato imperatore.

La sua scomparsa in realtà creerà un tremendo vuoto nell’esistenza di Adriano, che gli dedicherà statue e ritratti per fermarne per sempre il ricordo e renderlo immortale. La morte che attende Adriano diviene il fulcro dell’ultima parte della narrazione.

La malattia insidiosa lo divora da dentro e lo rende debole nel corpo, ma non nella mente lucida fino all’ultimo, pronta a designare il suo successore per il bene supremo dello Stato e a riflettere sulla sorte inevitabile dell’uomo, tanto come singolo che come collettività.

I taccuini riportati alla fine svelano i percorsi che hanno portato alla stesura del libro e le fonti storiche a cui l’autrice ha attinto per delineare quanto più realisticamente possibile il ritratto di un uomo alla fine della vite nel secondo secolo dopo Cristo.

Un libro importante che merita di essere letto con attenzione per la sua accuratezza storica e per le acute riflessioni che lo collocano in una dimensione fuori dal tempo.

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

 

 

Marguerite Yourcenar


Nata a Bruxelles nel 1903 da padre francese e madre belga, Marguerite de Crayencour ha cominciato a pubblicare poesie e brevi prose nel 121, firmando con lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar, anagramma del suo vero nome. Il suo primo romanzo, Alexis o il trattato della lotta vana, è del 1929. Seguono anni di viaggi in Europa e negli Stati Uniti, paese in cui si trasferisce nel 1939. torna negli anni ’50, pubblica Memorie di Adriano, considerato il suo capolavoro, che Einaudi traduce nel 1963. Nel 1974 pubblica il primo volume della storia della sua famiglia, Care memorie, di cui Archivi del Nord costituisce il seguito cronologico. Nel 1981 viene eletta, prima e unica donna, tra gli «Immortali» dell’«Académie Française», che peraltro non frequenta, continuando ad alternare i suoi viaggi con lunghi soggiorni a Mount Desert, sulla costa atlantica degli Stati Uniti, dove ha la sua casa, e dove si spegne il 17 dicembre 1987. Aveva appena terminato il terzo capitolo dell’autobiografia famigliare, Quoi? L’Éternité?, uscito sempre presso Einaudi, che ha anche tradotto un volume di racconti, Come l’acqua che scorre, e due raccolte di saggi, Il Tempo, grande scultore e Pellegrina e straniera. Ricordiamo inoltre una ricchissima biografia scritta da Josyane SavigneauL’invenzionediuna vita: Marguerite Yourcenar.

 

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