Mente criminale




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Massimo Picozzi

Editore: La nave di Teseo

Pagine: 336

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2017

 

 

 
 

 
 

 

Assassini, investigatori, medici legali, avvocati: i protagonisti di queste storie sembrano usciti da una serie tv di successo.

Ma le vicende qui raccontate hanno qualcosa di speciale: sono tutte realmente accadute.

Dal Conte Ugolino a Charles Manson, da O. J. Simpson al massacro del Circeo, da Michele Profeta all’omicidio del branco, ogni delitto rivive nella voce dei protagonisti, in un libro che ha il ritmo del thriller e l’intensità delle storie vere che racconta.

Quando ho visto il nome dell’autore mi sono detta che era una garanzia, data la sua fama, e infatti non ne sono rimasta delusa.

Mente criminale è, come dice appunto il titolo, un viaggio storico nella mente dei vari killer seriali e non, uomini e donne, personaggi famosi e gente comune.

Si parte dall’omicidio di Filippo il Macedone fino ad arrivare a fatti criminali più recenti come il massacro del Circeo, i delitti commessi da Michele Profeta, “il serial killer delle carte da gioco”, o l’omicidio della piccola Desirèe Piovanelli.

Picozzi però non fa del suo libro una semplice “raccolta” di fatti criminali raccontando ciò che è accaduto e chi ha commesso il fatto delittuoso, ma inserisce ogni criminale e ogni morte in una cornice ben precisa.

Ad esempio descrive le morti di Elvis Presley e di Michael Jackson, accomunati dal genio creativo in vita, ma anche da una morte alquanto simile.

L’autore ci parla degli angeli della morte, delle madri assassine, dello stalking al femminile e di morti alquanto bizzarre.

L’autorevolezza di Picozzi in materia è indiscussa, quindi lasciarsi sfuggire questo libro è un crimine!

 

 

 

Massimo Picozzi


è uno psichiatra, saggista e criminologo italiano. Gli sono stati riconosciuti moltissimi premi alla carriera e per i suoi saggi, tra cui nel 2009 il premio Falcone e Borsellino per Scienze Forensi (UTET, 2009). I diritti del libro sono stati interamente devoluti all’Associazione Vittime del Dovere.