Mio padre era un uomo…




Mio padre era un uomo sulla terra e in acqua una balena

Recensione di Francesco Morra


Autore: Michelle Steinbeck

Editore: Tunué

Traduzione: Hilary Basso

Genere: Narrativa

Pagine: 112

Anno di pubblicazione: 2019

 

 

 

 

 

Sinossi. Loribeth non vuole crescere. L’abbandono da parte del padre l’ha bloccata in un limbo di paure che prendono vita quando la donna si ritrova a dover accudire un bambino. In una dimensione onirica e simbolica che non vede alcun grado di separazione con la realtà, anche Loribeth fugge da questa nuova responsabilità portando con sé soltanto una valigia appartenuta al padre con dentro il bambino morto. È un viaggio attraverso paesaggi in continuo mutamento che brulica di persone deformate dalla vita.

 

Recensione

Ho anch’io questa malattia: volere tutto. Sapere tutto, sentire tutto, vivere tutto! Tutto il mondo che può entrare in una vita, io lo voglio. E anche di più. E mi sento un predatore.

Un viaggio onirico e non solo, raccontano le pagine del romanzo: “Mio padre era un uomo sulla terra e in acqua una balena” di Michelle Steinbeck, autrice svizzera che sorprende per la carrellata di immagini, ambientazioni e riflessioni di cui è costellato il libro. Una struttura stupefacente per la ricchezza e varietà che riesce con maestria la scrittrice a comporre in una trama solida e compiuta.

Una ragazza con una valigia contenente un bambino morto va alla ricerca del padre.

Certo non può che spiazzare leggere tutto ciò. E in effetti si è travolti e spaesati dalle avventurevissute e personaggi surreali incontrati dalla protagonista. La Steinbeck non fa cadere l’attenzione e con un linguaggio piano e dettagliato imbeve calamitando l’attenzione del lettore. Loribeth, novella Alice nel paese delle meraviglie è una donna che non vuole crescere e combatte con tutte le sue forze per essere libera da tutto e tutti, compresi i sentimenti e le emozioni.

Per non essere soli, ci incolliamo ai primi venuti che riusciamo a sopportare. E per dimostrare a noi stessi che possiamo farcela, ci giochiamo il tutto per tutto, tiriamo su un muro di promesse e doveri e sbarriamo ogni via che potrebbe portare qualcosa di nuovo, di eccitante. Ma così ci infiliamo in un vicolo cieco!

Il rapporto padre e figlia è solo uno degli elementi e dei punti centrali caratterizzanti il  romanzo; visi annoverano anche quali elementi essenziali: la socialità e la ricerca della felicità.

Ma allora la felicità cos’è? Immobilità, sì, la felicità è assenza di tensione. Perseverare nella felicità è da vigliacchi. Non c’è alcuna grandezza. La felicità è per i piccoli.

Certo anche il sentimento per eccellenza, l’amore, dalla protagonista è vissuto provando e sperimentando.

Quando ti innamori, devi goderti l’amore; tanto prima o poi finirà per farti male.

Bisogna vivere senza essere ricondotti a schemi giammai essere omologati!

I nostri pensieri non sono mai liberi, vengono continuamente definiti e distorti da abitudini e schemi cristallizzati. Prova a non pensare a niente! Le nostre teste sono piene di frammenti volanti di immondizia che non ci lasciano mai pensare con chiarezza. Se riuscissimo a farepiazza pulita, a soffiarli via e a liberarci da queste idee stereotipate, il nostro pensiero sarebbe diverso e di conseguenza lo sarebbero anche le nostre azioni.

Un lettore non può non essere che grato nel trovarsi davanti quest’opera, la cui effervescenza mette in moto la mente e ne stimola ragionamenti e riflessioni. Vi sono innumerevoli personaggi e avventure che rimangono impresse. Si legge tutto d’un fiato e si tifa per Loribeth. Si vuole essere lei. E grazie alla Steinbeck vi ci si immedesima.

Pregevole la fantasia dell’autrice che riesce con gran raffinatezza e consequenziale perizia a coadiuvare e intersecare l’inconscio e l’onirico con la realtà. Ci si perde piacevolmente nel cercare di identificare ciò che ha vissuto la protagonista e quanto ha immaginato la sua fantasia.

Incontriamo una donna che ci insegna molto, risvegliandoci dai torpori ed è cosa buona e giusta!

A cura di Francesco Morra

www.youtube.com/user/Vetriera

 

Michelle Steinbeck


nata a Lenburg (Svizzera) nel 1990. Scrittrice, curatrice e caporedattrice della Fabrikzeitung. Scrive storie, poesie e opere teatrali, rubriche e reportage. Il suo romanzo d’esordio, Mio padre era un uomo sulla terra e in acqua una balena (Tunuè, 2019), è stato finalista al Deutscher Buchpreis e allo Schweizer Buchpreis. In finale all’Edinburgh International Book Festival.

 

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