Morte accidentale di un…




Morte accidentale di un amministratore di condominio


Recensione di Cristina Bruno


Autore: Giuseppina Torregrossa

Editore: Marsilio

Genere: giallo

Pagine: 192

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

 

Sinossi. Michele Noci è un anziano amministratore di condominio. Per vivere non ha mai avuto bisogno di lavorare, e tuttavia ha deciso di occuparsi dello stabile in cui risiede per proteggerlo dall’incuria dei suoi predecessori. L’edificio, costruito negli anni Settanta, è pretenzioso; all’epoca gli appartamenti erano stati acquistati da persone di potere, commercianti abbienti, ricchi professionisti, ma la recente crisi economica ha messo a dura prova le finanze di molti condomini, e la nomina di Michele come amministratore sembrava poter essere d’aiuto: certo, l’uomo era nervoso, senza alcun titolo di studio e un po’ grossolano, ma finalmente qualcuno avrebbe garantito una gestione oculata, ché risparmiare sarebbe stato anche nel suo interesse. Le spese condominiali, tuttavia, non accennano a diminuire, ma nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni.  Alla vigilia di Natale, il cadavere dell’amministratore viene ritrovato riverso al piano terra di una delle palazzine. Sembra trattarsi di un incidente: l’ispettore Mario Fagioli detto il Gladiatore, chiamato sul posto, viene così invitato ad archiviare il caso come “morte accidentale”. Decide invece di andare contro tutto e tutti, per scoprire cosa si celi dietro quella morte solo in apparenza fortuita.

 

Recensione

Mario Fagioli, detto il Gladiatore, è un ispettore della polizia di Roma. Disilluso dal lavoro e dalla vita, ormai prossimo alla pensione, si consola ingurgitando enormi quantità di pizza bianca unta e salata, con il risultato di lasciare indelebili impronte digitali su tutti i documenti che passano per le sue mani. E proprio a lui, alla vigilia di Natale, viene dato l’incarico di indagare con le dovute cautele sulla morte di un amministratore di condominio. L’uomo sembra vittima di un incidente, una probabile caduta dalle scale, ma visto che il condominio è popolato da anziane parenti di personaggi importanti è richiesta un’indagine discreta e veloce. Mario si mette all’opera, con poca convinzione, e inizia a interrogare i vicini. Ma quello che scoprirà lo porterà a indagare più a fondo per capitare la vera dinamica dell’evento

Il libro scorre veloce e piacevole, la scrittura è fluida e velata da una sottile ironia. I personaggi risaltano bene, sembrano quasi uscire dalle pagine con le loro forti e simpatiche caratterizzazioni. Prima di tutto Mario dall’aspetto incolore e con la sua smodata passione per la pizza. Poi a seguire tutti gli abitanti del condominio con i loro soprannomi coloriti: la Cavallona, la Strega, la Barbona, il Portiere, il Giardiniere, l’Amministratore… In quei soprannomi è racchiuso tanto quel che gli altri pensano di loro quanto alcune peculiarità del loro comportamento.

La figura dell’ispettore è quella centrale e attorno a lui si sviluppa tutto il romanzo Ne seguiamo la banale routine quotidiana, il suo incedere monotono verso una pensione liberatrice, la sua ricerca di compagnia femminile che trova una provvidenziale materializzazione in Linda. Eppure Mario si rivela una sorpresa quando la sua indolenza si trasforma in cocciutaggine nel voler conoscere la verità a tutti i costi, senza scegliere la via più facile che farebbe comodo a tutti, sia a lui che ai suoi superiori.

Tra le righe e l’ironia emerge così il quadro di una giustizia alla buona che sta sempre dalla parte del più forte e scarica le responsabilità, talvolta ingiustamente, sui più deboli.

Il piccolo condominio invece è un microcosmo che riflette il mondo esterno e amplifica, esasperandoli, tutti i sentimenti umani: invidia, amore, odio, compassione. Gli abitanti sono in perenne conflitto tra di loro eppure rispettano le apparenze limitandosi a sparlare nel privato l’uno dell’altro.

L’indagine di Mario diventa così una dissacrante eppure veritiera indagine sull’animo umano, sulle sue paure per la diversità, sul motore del loro agire, sulle passioni che lo travolgono. E restiamo curiosi sino alla fine di capire cosa sia davvero successo allo stravagante amministratore.

Davvero un bel libro, in tema con il Natale, per passare qualche ora in una moderata allegria che lascia un leggero retrogusto di tristezza.

 

A cura di Cristina Bruno

https://www.cristinabruno.it/

 

 

Giuseppina Torregrossa


è nata a Palermo. Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma. Tra i suoi libri ricordiamo Il conto delle minne (Mondadori 2009, tradotto in dieci lingue), La miscela segreta di Casa Olivares (Mondadori 2014) e, con protagonista la commissaria Marò, Panza e prisenza (Mondadori 2012), Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori 2018) e Il sanguinaccio dell’Immacolata (Mondadori 2019). Nel 2021 è uscito per Feltrinelli il romanzo Al contrario.

 

Acquista su Amazon.it: