Recensione di Kate Ducci (Radix)
Autore : Stephen King e Joe Hill
Traduttore: Tullio Dobner
Genere: thriller
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 49
Data Pubblicazione: 13 dicembre 2013
‘Lui voleva un attimo di silenzio invece dell’autoradio, e di conseguenza potrebbe essere stato per colpa sua. Lei voleva far entrare aria fresca al posto di quella condizionata, quindi potrebbe essere stata sua la colpa. Il fatto è che senza entrambe le cose non avrebbero mai sentito il bambino e quindi si trattò di una combinazione di cause.’
Inizia così, catturando subito il lettore, il racconto lungo scritto a quattro mani da Stephen King e il figlio maggiore, Joe Hill, e ci porta in una zona di periferia quasi deserta, in cui due fratelli fanno sosta dopo aver udito la richiesta di aiuto di un bambino proveniente dal campo molto esteso che stanno costeggiando.
I due fratelli si addentrano nell’erba alta che si estende a perdita d’occhio e, mentre la vegetazione si fa sempre più fitta, orientarsi diventa impossibile Ben presto si trovano separati, capaci di parlarsi ma incapaci di raggiungersi. È come se il campo fosse in grado di spostarsi e di confondere circa la direzione di provenienza delle voci di chi lo sta attraversando.
Una storia horror in piena regola, inquietante e dai tratti realistici. King padre e figlio ci trasportano in mezzo a quel campo abbandonato e immenso, dove è possibile spiccare piccoli salti e vedere la salvezza, la strada e il parcheggio, che però appaiono spostati e ancora lontani a ogni salto successivo. Ci sentiamo soffocare insieme ai due fratelli, mentre qualcosa li sta raggiungendo, qualcosa dotato della capacità di orientarsi che a loro manca.
Ho adorato questo racconto. È un ritorno di Stephen King all’horror puro, lievemente alleggerito dalla parte narrativa che tanto arricchisce i suoi romanzi, ed è all’altezza di altri ottimi racconti dell’autore. La collaborazione con il figlio non infastidisce, al punto che si ha l’impressione sia stato solo King padre a scriverlo, un King più giovane ma capacissimo.
Unico neo di questo bel racconto: il prezzo. Per quanto sia stato scritto da un autore le cui capacità non si discutono, cinque euro per un libro di quaranta pagine sono forse eccessive, ma vale comunque la pena leggerlo.
Joe Hill
è lo pseudonimo di Joseph Hillstrom King: come si nota dal cognome, lo scrittore statunitense è figlio dell’altrettanto famoso Stephen King. Secondo di tre figli, Joe cresce a Bangor, nel Maine. Il prestigioso Time lo ha definito «uno dei più raffinati scrittori americani di horror»: gli fa da contraltare il Washington Post, denominandolo «uno degli autori di spicco nella letteratura fantastica del Ventunesimo secolo». In Italia la sua prima raccolta di racconti Ghosts (scritta nel 2005) è uscita nel 2009 per Sperling & Kupfer. Seguiranno, tra gli altri, i romanzi La scatola a forma di cuore (2007, Sperling & Kupfer), La vendetta del diavolo (2012, Sperling & Kupfer, da cui è stato tratto il film Horns, per la regia di Alexandre Aja, con Daniel Ratcliffe in veste di protagonista), NOS4A2. Ritorno a ChristmasLand (2014, Sperling & Kupfer), The fireman (2016, Sperling & Kupfer). Lo scrittore ha altresì collaborato alla stesura di una serie di fumetti, pubblicati in Italia da Magic Press e Panini Comics. Il progetto, iniziato nel 2008, s’intitola Locke & Key ed è illustrato da Gabriel Rodriguez.
Stephen Edwin King
(Portland, 21 settembre 1947) è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di letteratura fantastica, in particolare horror, dell’ultimo quarto del XX secolo. Scrittore notoriamente prolifico, nel corso della sua fortunata carriera, iniziata nel 1974 con Carrie, ha pubblicato oltre ottanta opere, fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei bestseller, vendendo complessivamente più di 500 milioni di copie.