Nero finale




Recensione di Cristina Bruno


 

Autore: Giuse Alemanno

Editore: Las Vegas edizioni

Genere: giallo

Pagine: 264

Anno di pubblicazione: 2022

 

 

 

Sinossi. Nella terra in cui comanda la ’ndrangheta arrivano i Sarmenta, portandosi appresso la loro riconosciuta e devastante determinazione criminale. Uno, Santo, è un medico; l’altro, Massimo, è un sanguinario fuorilegge. Santo è stato mandato dal dottor Barrese (capo della ’ndrangheta e referente nazionale della sanità privata) a sanare una clinica a Sant’Agata sullo Jonio. Massimo, invece, vuole portare a termine la vendetta che lo ossessiona. Ma il dottor Barrese ha altri progetti per i due Sarmenta, progetti che rivoluzioneranno l’essenza stessa della ’ndrangheta, pronta a rinnovarsi pur restando legata ai suoi riti arcaici. La realizzazione di tali progetti costerà però fiumi di sangue, decine di morti ammazzati e qualche lampo di gelida ironia.

 

Recensione

E così siamo giunti alla terza e ultima puntata della saga dei cugini Sarmenta.

Massimo, ormai anziano, rivanga il passato, riprendendo il racconto da dove si era interrotto, ovvero da quando lui e Santo si sono messi in cammino verso la Calabria per ultimare il loro piani di vendetta.

Santo, delfino del professor Ciro Barrese, deve prendersi cura di una clinica in difficoltà economiche, Massimo si guarda attorno e fiuta l’aria. Nino Inno, il boss del paese, è morto d’infarto e Ciro Barrese deve riprendere in mano le fila delle onorate famiglie. Ma non ha più l’età e la forza per gestire da solo la complessa situazione, per questo sforna ai due cugini una proposta che non possono rifiutare. Sarà l’inizio di una nuova mattanza e della scalata dello spietato Massimo per giungere ai vertici della cupola.

In questo nuovo episodio ritroviamo i due terribili cugini. I loro caratteri appaiono mutati, levigati dal tempo e la consueta ferocia lascia spazio a sporadici barlumi di umanità. La vendetta ha ormai fatto il suo tempo, lasciando il posto a uno sfrenato desiderio di potere. Ciro Barrese offre loro quanto desiderano su un piatto d’argento e Massimo e Santo lo accettano con l’ironica e sfrontataferocia che li contraddistingue.

Nel girotondo dei personaggi che attorniano i due cugini vediamo sfilare i capi famiglia delle ndrine e i loro gregari sempre pronti a servire i potenti per ricevere un qualche vantaggio o solo per garantirsi la sopravvivenza. La mafia sembra intridere e pervadere tutta la società con i suoi viscidi e mefitici umori. Una mafia che cambia mettendosi al passo coi tempi, interfacciandosi sempre di più con la politica locale e nazionale e soprattutto entrando a far parte con prepotenza del sistema economico. Santo e Massimo si adeguano a questo cambiamento diventandone il motore principale. Portano l’onorata società al livello 2.0, eliminano la vecchia guardia e costruiscono un nuovo radioso futuro di malaffare che li porta vincitori fino ai giorni nostri.

Al solito ritroviamo lo stile disinvolto di Alemanno e il linguaggio sopra le righe al quale ormai siamo abituati.  Gli eccessi dei protagonisti, sia pure in parte mitigati rispetto alle esperienze passate, sono esibiti con la consueta ironia, con l’amore per il dettaglio pulp.

E proprio in questa esasperazione che sfocia nel grottesco risiede la capacità dell’autore di trasformare una storia di mafia triste e attuale in una lettura dai tratti quasi leggeri. Attraverso le pagine del romanzo, declinato tutto al maschile, entriamo in quel meccanismo perfetto che oramai da anni ha esteso i suoi tentacoli ovunque.

E la levitas apparente del testo, a ben guardare, vela in fondo contenuti pesanti come pietre. Dietro le maschere deformi dei personaggi possiamo infatti scorgere contorni reali di uomini figli del nostro tempo che la brama di potere e di denaro ha trasformato in belve feroci.

Una trilogia da leggere e su cui meditare.

A cura di Cristina Bruno

https://www.cristinabruno.it/

 

 

Giuse Alemanno


è nato nel 1962 a Copertino (LE) e vive tra Taranto, Martina Franca e Manduria. Ha pubblicato diversi libri, tra cui il romanzo “Terra Nera” (Stampa Alternativa, 2005), i due romanzi su Don Fefé e Ciccillo, due testi sull’Ilva di Taranto. “Come belve feroci” è il primo capitolo della saga dei Sarmenta, a cui fanno seguito “Mattanza” (Las Vegas edizioni, 2019) e “Nero finale” (Las Vegas edizioni, 2022).

 

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