Non ditelo allo scrittore



non ditelo allo scrittore alice basso

Recensione di Ilaria Madau


Autore: Alice Basso

Editore: Garzanti

Pagine: 316

Genere: Giallo

Anno di Pubblicazione: 2017

Sì, uso questa sede per dichiarare di essere dipendente dal modo di fare, ma soprattutto di interloquire, di Vani Sarca, che è la protagonista di “Non ditelo allo scrittore”, terzo romanzo dopo “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” e “Scrivere è un mestiere pericoloso”.
Per chi non avesse letto i primi due libri il mio consiglio è: leggeteli, non ve ne pentirete. Tutti e tre questi romanzi di Alice Basso scorrono benissimo e se per il momento avete per le mani “Non ditelo allo scrittore” e volete dunque cominciare con questo, beh…potete sempre recuperare i due precedenti in un secondo momento!
In ciascun romanzo, infatti, sono trattate storie diverse e, ai i fini della trama stessa, appunto, non è necessario aver letto anche i capitoli precedenti.

Quindi, tirando le somme di quest’introduzione, nell’ultimo libro emerge benissimo l’anima di Vani, ghostwriter di professione e pseudo poliziotta per passione.
Andando nel dettaglio, possiamo dire che le storie presenti in “Non ditelo allo scrittore” sono tre e riguardano il lavoro di Vani, quello che potremmo quasi considerare il secondo lavoro di Vani e la situazione sentimentale della nostra simpatica eroina che ama andare in giro con un lungo impermeabile nero.

Per quanto riguarda il punto numero uno, il capo di Vani, Enrico, le chiederà di aiutarlo a rendere più umano un autore che fino ad ora è rimasto nell’ombra; per il punto due invece si ritroverà ad aiutare l’ispettore Berganza e i suoi uomini per stanare il giro di affari di un mafioso costretto ai domiciliari e assistito 24 ore su 24 da una badante. In merito alla situazione sentimentale della protagonista del romanzo possiamo dire che la svolta si ha solamente nell’ultimo capitolo, quando Vani capisce che cosa, o meglio chi, le fa battere il cuore e decide di scegliere, fare lei una scelta senza che gli altri la facciano per lei.

Se la sua scelta sarà stata quella giusta, presumo che lo scopriremo nel prossimo libro; è noto, infatti, che Alice Basso abbia intenzione di sviluppare il suo personaggio in cinque libri… ma se fossero anche dieci, cento, mille per me andrebbe benissimo!
Quel che a me piace dello stile della Basso e del personaggio che ha creato, è il continuo riferimento a opere letterarie o fatti storico/culturali che evidenziano un grande sapere; in particolare poi, adoro Vani Sarca perché è geniale, non solo perché è molto intelligente, ma anche perché rompe gli schemi, è un po’ cinica ma simpatica, dissacrante ma reale come pochi.

Alice Basso


Alice Basso: è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.