Nonostante le scarpe




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Angela Molfetta

Editore: Self-publishing

Pagine: 99

Genere: romanzo

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. “Nonostante le scarpe” è la pazzesca storia, narrata in tono lieve e ironico, di due giovani e sconclusionati amanti. Lui, appassionato di numeri e meteorologia, si scopre tuttavia incapace di prevedere gli scoppi d’ira della sua compagna e di calcolarne l’onda d’urto. Lei, appassionata di scarpe, le compra in modo compulsivo dopo ogni sfuriata per tacitare i sensi di colpa, per riprendere il controllo, per sedare il dolore o chissà cos’altro. In mezzo, la Giovanna, pittoresca psicoterapeuta dalla professionalità discutibile. Ognuno con un proprio punto di vista, ognuno con le proprie fragilità e manie.

Recensione


Questa volta ho deciso di affrontare una tematica un po’ più leggera ma che, nonostante ciò, non deve essere minimizzata o sottovalutata: lo shopping compulsivo. Per affrontare questa tematica ho deciso di fare riferimento a Nonostante le scarpe un libricino ironico, divertente ma per nulla superficiale. Lavinia, fidanzata con Enea, compra scarpe in modo incontrollato, senza badare a spese e a questioni di spazio. Ogni volta che qualcosa non va e soprattutto dopo una litigata con il fidanzato, Lavinia si fionda a comprare un nuovo paio di scarpe nel negozio sotto casa per gestire la tensione, la rabbia, la frustrazione. Ma perché Lavinia si comporta così? Cosa la spinge a comprare senza ritegno e senza una corretta valutazione preliminare riguardante l’utilità di un nuovo acquisto? Iniziamo con il fornire una definizione di shopping compulsivo:

Il disturbo da shopping compulsivo, generalmente associato ai disturbi del controllo degli impulsi o ad altre dipendenze comportamentali è caratterizzato dal ripetersi di episodi nei quali la persona sperimenta un impulso irrefrenabile a fare acquisti che seppur riconosciuti come inutili o eccessivi non riescono ad essere evitati o tenuti sotto controllo.”

Ovviamente il ripetersi degli episodi di acquisto compulsivo possono portare la persona a conseguenze molto serie sul piano psicologico, finanziario, relazionale e lavorativo. Sebbene il disturbo da shopping compulsivo non sia ancora stato definito in modo definitivo, gli esperti  descrivono i singoli episodi sulla base di una successione di fasi regolari:

  • nella prima fase di un episodio di shopping compulsivo, la persona inizia a pensare, preoccuparsi e ad avere urgenza di acquistare, sia in generale sia riguardo un oggetto in particolare. Questa fase, inoltre, sembra solitamente seguire delle emozioni sgradevoli come tristezza, ansia, noia o rabbia.
  • la seconda fase è quella in cui ci si organizza all’acquisto pianificando alcuni particolari come i negozi da visitare, il genere di articoli da ricercare o il metodo di pagamento che si intende utilizzare.
  • la terza fase è quella dello shopping compulsivo vero e proprio, in cui la persona, spesso in preda all’eccitazione, si sente “corteggiata” dagli oggetti che vede e dalle loro qualità che li rendono irrinunciabili.
  • la quarta fase, che chiude l’episodio, è quella successiva all’acquisto compulsivo, in cui la persona si sente frustrata, piena di sensi di colpa, si vergogna ed è delusa da se stessa.

Le persone più a rischio di sviluppare questa condizione sono soprattutto donne (nel 95% dei casi) in un’età compresa generalmente tra i 20 e i 30 anni, l’età cioè in cui si tende a conquistare una certa indipendenza economica.

Lo shopping compulsivo presenta caratteristiche patologiche molto simili a quelle che si possono osservare nelle dipendenze da sostanze:

  • Fase di tolleranza: induce le persone che presentano una dipendenza da shopping compulsivo ad aumentare in modo progressivo il tempo e il denaro impiegati negli acquisti, con lo scopo di alleviare la tensione che provano;
  • Stato di “craving”: riguarda l’incapacità di controllare l’impulso che porta a mettere in atto il comportamento, ossia la compulsione all’acquisto di oggetti mirata ad alleviare un sentimento spiacevole e la sofferenza;
  • Astinenza: produce un grande malessere nello shopper compulsivo che, per qualche motivo, non riesce ad acquistare.
  • Perdita del controllo: la pulsione vince sulla resistenza del soggetto, che giustificherà l’acquisto di un oggetto come necessario, utile e indispensabile.

Lo shopping compulsivo è caratterizzato, come si può ben capire, da determinati stati emozionali, piuttosto che da reali bisogni o desideri. Prima di un episodio, il soggetto prova sensazioni negative (ansia e tensione) alle quali si sostituiscono, immediatamente dopo la condizione gratificante, emozioni positive (euforia o sollievo). Quest’ultimo stato è comunque transitorio poiché una volta terminato lo shopping, tornano nuovamente una serie di sentimenti spiacevoli, tra cui la frustrazione, lo sconforto e il senso di colpa. Ciò porta il compratore compulsivo a nascondere gli acquisti dai familiari, a regalarli o a buttarli per dimenticarsene al più presto. Lo stato emotivo che prova il compratore compulsivo lo si può ben comprendere dalle parole di Lavinia: “se non litigassimo, non ne avrei necessità. Invece ne sento il bisogno. L’impulso. Comprare scarpe mi soddisfa. Mi rende euforica. E mi rilassa allo stesso tempo. E’ un rito.”

A lungo termine, lo shopping compulsivo porta a problemi sul lavoro e sul piano familiare, oltre a determinare un disagio personale in termini di stress. La persona con tale problematica può essere, anche vittima di indebitamenti o tracolli finanziari, di separazioni o divorzi. La situazione può peggiorare a tal punto da indurre addirittura il suicidio.

Come Lavinia in Nonostante le scarpe chi soffre di shopping compulsivo è giusto che intraprendi un percorso terapeutico. Utile in questo caso è un approccio cognitivo-comportamentale il quale può lavorare su un maggiore controllo degli impulsi e sul concetto di autostima e svalutazione di sé. In caso di necessità lo specialista può consigliare una terapia farmacologica per gestire i disturbi depressivi o ansiosi.

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

Angela Molfetta


Angela Molfetta vive con marito e figli a Gemona del Friuli, città dove è nata più o meno mezzo secolo fa. Da sempre accanita lettrice, da qualche anno si diletta pure nella scrittura, attività nella quale si applica nei ritagli di tempo con una certa passione. Dopo una fase sperimentale nella poesia, si è affacciata alla narrativa muovendo i primi timidi passi come lettrice beta, seguendo da vicino la genesi di un paio di romanzi fino alla tentazione di provare a scriverne uno da sola. “Nonostante le scarpe”, uscito in self publishing nel marzo 2018, è il suo primo esperimento letterario che presenti uno sviluppo più complesso degli iniziali racconti brevi, anzi brevissimi. Recentemente, ha pubblicato la sua seconda opera dal titolo “C’è un leopardo in terza C!” Si tratta del diario di un quattordicenne oggetto di atti di bullismo, per il quale ha attinto a piene mani dalla sua esperienza professionale di insegnante, cercando tuttavia di indossare i panni di un alunno.

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LIBRI CONSIGLIATI:

  • Shopping compulsivo (Autoaiuto per il benessere), (2013). Mansueto Rosanna, Zamprioli Cristiano. Sovera Edizioni.
  • Le dipendenze senza droghe. Lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d’azzardo, (2006). Roberto Pani, Roberta Biolcati. UTET Università.
  • I love shopping, (2016). Sophie Kinsella. Mondadori

 

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