Recensione di Ilaria Marcoccia
Autore: Luca Russo
Editore: Tuné
Genere: Narrativa a fumetti
Pagine: 120, formato 19.5x 27
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Alberto ha passato la vita con le spalle felicemente ricurve sui tasti di un pianoforte o con il corpo e la mente volti a Giulia, la donna solitaria dallo sguardo triste, e dalla grazia ipnotica, che ha amato senza riserve. Dopo la sua morte, Alberto viene inghiottito da un’assenza che si trasforma in un viaggio onirico e surreale nelle stanze della mente. È qui che il bisogno, e allo stesso tempo l’incapacità di suonare ancora, dà forma a una serie d’immagini dove lo spettro dell’arte, insieme a quello della donna, aleggia nelle stanze di musei vuoti, tra le nuvole di cieli lividi, e negli spazi bui di foreste fitte e spettrali, costringendolo a fare i conti con lo smarrimento totale del sé. Luca Russo torna con un’opera ammaliante e di sorprendente forza pittorica, dove il tremore, e lo strazio per ciò che è perduto, anima ogni parola e ogni nota di colore.
Recensione
Alberto soffre per la perdita della moglie Giulia, una sofferenza e un dolore che si protraggono incessanti e profondi nelle pagine, tra le parole, ma soprattutto nelle immagini.
Le tavole sono dei veri dipinti a olio che sono imprescindibili dalla storia, che completano le parole, una storia dipinta, in cui la letteratura diventa arte e che poi ritorna a essere parola. Infatti, Luca Russo, l’autore, non solo ha realizzato i dipinti, ha anche curato la sceneggiatura, i colori e il lettering.
Il protagonista sprofonda pian piano nel ricordo della moglie Giulia, nella sua scomparsa che è insieme la scomparsa della sua musa, l’ispirazione della sua musica. L’artista ha bisogno di avere la sua guida, per ritrovare la sua strada.
Il libro rappresenta un lungo viaggio di Alberto alla ricerca della ispirazione perduta, ma più di ogni altra cosa, è la ricerca di Alberto del sé stesso perduto, di quello che lui era, o si sentiva essere quando era con lei, la donna della sua vita, la musa della sua anima.
È una graphic novel di amore e musica. Ma senza l’amore la vita di Alberto è diventata una lenta discesa verso la paura e la morte. Luca Russo ha costruito una storia che colpisce nel profondo: i pensieri di Alberto colpiscono nel profondo, la solitudine si trasmette al lettore che partecipa con tutti i sensi alla vicenda fino, però, a sentirsi paradossalmente svuotato e pieno di emozioni differenti.
Quadri e parole si confondono, scrittore e lettore si fondono, la solitudine del protagonista diventa reale e lo svuotamento che avviene incide delle crepe da cui subentrano continui ricordi. L’arte è la linea che collega l’amore, il desiderio, la morte, il sogno, i ricordi e la musica.
Alberto crede che la sua arte sia svanita insieme alla sua donna, ma non è così.
L’arte è presente in ogni pagina, e ciò lascia la consapevolezza che la morte non cancella tutto, finché resta il ricordo di chi si è amato.
Luca Russo
Chi è Luca Russo. La cifra stilistica del suo lavoro è caratterizzata dalla continua interazione del linguaggio del fumetto con quello della pittura. Il suo primo romanzo a fumetti (In)certe stanze esce con Tunué nel 2007. Sempre con Tunué pubblica Guardami più forte (2008). Entrambi i libri sono sceneggiati da Cristiano Silvi, autore con cui ha collaborato anche per la storia breve Passione Esoterica (Mono – Tunué, 2008). È tra i disegnatori del graphic novel collettivo Nero napoletano (Corriere del Mezzogiorno, 2010) e illustratore del romanzo Prima che il diavolo se ne accorga (Cooper Edizioni, 2010).