Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Fabio Mundadori
Editore: Bacchilega
Genere: Noir
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Che cosa c’entra un’antica chiesa sconsacrata con una casa di cura che sta per essere demolita? Che cosa hanno a che fare con un dipinto e con l’antica famiglia di possidenti che lo conserva? E perché una setta che si fa chiamare I Legati di Satana dovrebbe avere paura di un ragazzino? Catapultato dalla grande città in un piccolo paese di campagna per risolvere un semplice caso di omicidio, il commissario Sammarchi si troverà a districare una matassa di eventi che si snoda lungo molti anni, ricostruendo una vicenda dove mistero e realtà si intrecciano in modo inestricabile.
Recensione
Quando il lettore termina la lettura di un libro valido, che sia lungo o corto, ha dentro di sé un grande vuoto. Si rende conto che ha appena letto la parola fine, che deve salutare i personaggi appena conosciuti, e prima di farsi delle idee su ciò che ha letto, molte delle quali già balenano nella sua mente, deve attendere un breve lasso di tempo per riordinarle e per concretizzare il distacco.
Questo libro lascia un segno al lettore che vuole sapere come va a finire la storia, ma che divorando le pagine grazie ad una scrittura accurata e lineare, arriva troppo presto alla conclusione.
La storia è un misto tra un giallo, perché narra di delitti e dei vari personaggi implicati in essi, e un thriller perché nel lettore suscita stati di ansia, sorpresa e sgomento, ma il tutto è condito con note gotiche grazie a posti diroccati e tenebrosi. In Occhi viola il lettore segue le indagini del commissario Sammarchi che deve risolvere un’indagine complicata che come una matrioska nasconde al proprio interno altri fatti.
Si parte da un caso di scomparsa di un ragazzino, si passa per una famiglia tenuta d’occhio da tanto tempo e si finisce in edifici in rovina dimore di demoni. La sete di potere genera mostri e morti che il senso di giustizia vorrebbe vedere puniti e vendicati, ma è difficile perché i demoni non sono facili da catturare e possono sparire in una tela e apparire dalla stessa simulando una reincarnazione.
Come sfondo la storia di un sordido passato che coinvolge una ragazza di nome Viola. Come succede spesso il destino è beffardo e questa ragazza viene a conoscenza di loschi traffici per i quali chiede delucidazioni alle persone sbagliate.
Ma quelle persone non potevano farle del male, non dovevano farle del male ed invece chi pensava di conoscere non era più tra gli umani, c’erano invece dei demoni decisamente cattivi, infidi, assetati di soldi e potere che abitavano le anime di persone importanti.
L’autore tiene in sospeso il lettore con dei salti temporali che mentre spiegano mano a mano tutta la storia, svelando personaggi e situazioni antecedenti, lo tengono in uno stato di suspense dal quale esce solo alla fine.
È come un macabro puzzle da ricostruire mentre scene raccapriccianti passano davanti agli occhi.
Infatti gli occhi di Ranieri vedranno cose orripilanti all’interno di una chiesa sconsacrata, i moniti del nonno non sono serviti a nulla, da qui si dà il via ad una storia che mostra la debolezza umana cedere alle lusinghe di chi può accrescere un benessere effimero senza badare alla sofferenza causata al sangue del proprio sangue.
Al contrario il sangue serve per chiamare il potere. Occhi, sangue e riti provocano prigionia, morte e vendetta.
Buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Fabio Mundadori
Nato a Bologna nel 1966, Fabio Mundadori scrive gialli, thriller, storie di horror e fantascienza dando prova di amare la contaminazione tra generi. Tra il 2006 e il 2019 ha pubblicato vari racconti in diverse antologie. Nel 2010 ha dato alle stampe la raccolta “Io sono Dorian Dum” (Ego Edizioni). Dopo i due romanzi “L’altra metà della notte” e “Ombre di vetro” (2016 e 2018 – Damster Edizioni) con protagonista Cesare Naldi, torna il commissario Luca Sammarchi, personaggio centrale di “Dove scorre il male” (2015 – Damster Edizioni).
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