Afa e delitti a Milano
Recensione di Salvatore Argiolas
Autori: Paola Varalli, Giorgio Maimone, Davide Pappalardo, Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone
Editore: Todaro Editore
Genere: Noir
Pagine: 250
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Quattro racconti “afosi- e sudaticci in una Milano afosa e sudaticcia. Ah… l’estate! Periodo di vacanze, tintarella, giornate interminabili e notti folli. Ma anche di zanzare, ustioni solari e… omicidi, cadaveri scomparsi, investigatori nei guai. Giorgio Maimone e il suo Marlon ci coinvolgono nella sparizione di un cadavere, tra la gnagnera milanese anni ‘60 e Camogli. Davide Pappalardo e il suo “sogno di piena estate- con Libero Russo, investigatore sui generis, incastrato in un Ferragosto in cascina in una torrida estate anni ’70. Paola Varalli ci porta al mitico bar villiam, con Marietto, il gommista virile, alle prese con la scomparsa della giovane e procace Adelaide, nel luglio del 1985. Besola, Ferrari e Gallone ci regalano un inseguimento funambolico, esilarante e assurdo, che terminerà al parco Nord con un’indimenticabile grigliata di Ferragosto di inizio millennio.
Recensione
“Odio l’estate” cantava Bruno Martino nei favolosi anni Sessanta e non poteva esserci titolo migliore e più evocativo per questo libro che riunisce quattro racconti ambientati a Milano nella stagione più calda dell’anno e collocati temporalmente in quattro epoche diverse per offrire molte delle possibili sfumature noir di una città che offre un perfetto fondale per la narrativa gialla.
Questo libro, edito da Todaro Editore, fa parte della collana Impronte, creata dalla compianta Tecla Dozio, una delle figure più importanti del giallo italiano.
I quattro racconti presentano personaggi e stili molto diversi ma rendono in pieno lo spirito del tempo e soprattutto fanno emergere molti tratti caratteristici della Milano più vera e spontanea accompagnati da un colonna sonora di canzoni d’epoca molto suggestive.
Con “Il cadavere fantasma” Giorgio Maimone ci porta a seguire le indagini del detective Marlon, un investigatore che vede sfuggirgli davanti agli occhi l’assassino e il cadavere proprio alla viglia del Ferragosto, periodo di colossale“gnagnera” ossia “una sorta di tristezza esistenziale, solo più casareccia. La gnagnera è gnagnera: non si può definire. E’ una cosa da poveri, sporca, minuscola, però implacabile”.
Marlon con l’ausilio di alcuni volonterosi aiutanti cerca di capire cosa sia successo in un periodo così placido ma la caccia all’uomo diventerà una sarabanda di situazioni bizzarre e convulse.
In uno stato d’animo così mesto e con un’afa bestiale Marlon deve scoprire gli altarini di diverse coppie e durante l’inchiesta che lo porta sino a Camogli, farà rivivere tempi malinconici di una Milano che non esiste più.
Con “Prologo” Davide Pappalardo presenta il suo eroe chandleriano Libero Russo in un’indagine su di una strana morte che lentamente cresce di complessità e di difficoltà perché come dice la fidanzata Sandra appassionata di teatro, Libero di un romanzo “segue sempre e soltanto la trama senza notare riferimenti, citazioni, allusioni, messaggi di alcun tipo.”
Una donna si è suicidata ma alcuni dubbi, una lettera anonima che afferma il contrario e soprattutto i soldi che l’accompagnano spingono Russo a trascinarsi alla Cascina Vecchia in periferia per capire in quale altro guaio si è cacciato.
Quando Libero si inoltra nella sua ricerca della possibile verità di una storia sbagliata tutto viene rimesso in discussione da un colpo di scena davvero inaspettato che porta subito il lettore a rileggere il racconto per capire se con maggiore perspicacia, dati indizi e suggestioni, a partire dal titolo, sarebbe riuscito a svelare l’enigmatica trama.
Pienamente immerso negli anni Settanta “Prologo” è ricco di citazioni e riferimenti, a partire dalla strage dell’Italicus al festival di Parco Lambro e raffigura una città culturalmente vivissima malgrado il periodo politico incandescente che anticipò i cosiddetti anni di piombo.
Paola Varalli con “Che afa fa” rende protagonisti degli investigatori improbabili ma decisamente irresistibili che, attratti dai gialli come falene dalla luce, si dilettano a mettere in fila indizi e stranezze che come degli Sherlock Holmes in miniatura li inducono a creare teorie tanto intriganti quanto azzardate. Il gommista Marietto, l’idraulico Pino e il barista Viliam percorrono la “Milano da bere” degli anni Ottanta alla ricerca della procace cliente Adelaide che è scomparsa senza ritirare la vecchia A112 a cui ha fatto cambiare i pneumatici.
I tre amici si impegnano in una ricerca picaresca intensa e determinata che fa emergere caratteri e peculiarità di quegli anni difficili ma ricchi di attrattive e di prospettive non sempre realizzate.
Sarà per l’indubbio fascino della giunonica ragazza, sarà per la voglia dei tre di diventare detective oppure per sfuggire alla canicola estiva, i nostri eroi si imbarcheranno in un’impresa dai tratti comici e divertenti con un finale degno di tanto impegno.
Con “Un estate al freddo” di Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone invece il tema vira decisamente in territorio noir cupo.
Sono sempre personaggi decisamente inconsueti i protagonisti di questi gialli e il Luigi Parini tassista “con il cuore a sinistra e il cervello proiettato verso la pensione” non è proprio un’eccezione.
Invischiato suo malgrado in una brutta storia di droga nel dicembre del 1999, viene coinvolto nuovamente nella notte prima di Ferragosto dell’anno successivo in un’operazione di polizia che però mostra qualche lato oscuro.
Nata come una semplice trappola per risolvere un caso ancora aperto, la trama si complica con diverse intrusioni per arrivare ad un grottesco inseguimento multiplo brillante e spassoso.
Cercando di destreggiarsi tra spacciatori, poliziotti e malavitosi l’aitante tassista attraversa la città quasi deserta facendoci vivere un’avventura intensa e coinvolgente in una metropoli che si prepara ad onorare la festa dell’Assunzione di Maria.
Nonostante sia Ferragosto tante traiettorie di vita si incrociano e si scontrano in questo racconto che ci raffigura l’inizio del nuovo millennio con tanti personaggi molto realistici, dai contorni mai netti, sempre aldilà del bene e del male.
Attraverso i decenni “Odio l’estate” mostra l’evoluzione sociale di una metropoli che ha sempre saputo creare mode e tendenze ed ha meritato il titolo di capitale italiana del noir.
Sono tanti i punti interessanti della raccolta che presenta stili e sottogeneri diversi sempre inquadrati in una pregevole cornice ironica perché gli autori ricamano dei ritratti della città meneghina filtrati da un sentimento di nostalgia malinconica che fa venire proprio la voglia di un viaggio nel tempo per poter vivere tali sensazioni.
Parafrasando Paola Varalli e la sua descrizione della “bicicletta”, l’aperitivo a base di Campari molto popolare nel Nord Italia, si può affermare che “Odio l’estate” è un libro “fresco e corroborante, non troppo forte, non troppo dolce, insomma, una bevanda per tutte le stagioni” adatto sia per l’assolata estate che per il freddo inverno.
AA.VV.
Paola Varalli: nasce a Sesto Calende in provincia di Varese, sul Lago Maggiore, e vive a Milano; di professione architetto, progetta stand fieristici per la pagnotta e scrive per passione. Ha pubblicato due romanzi gialli: “Incroci pericolosi” (201) e “L’antiquario del Garegnano” (2019) ambientati a Milano
Besola, Ferrari, Gallone: sono un’Officina Narrativa ricca di idee, efficiente, puntuale e di talento riconosciuto. Esplosi nel 2013 con la loro opera d’esordio in trio “Operazione Madonnina”, hanno pubblicato un romanzo all’anno, affiancandolo alla produzione singola di ciascun componente e a quella, sempre a sei mani (ormai si scrive su una tastiera), di racconti per antologie e altre pubblicazioni.
Giorgio Maimone: naqui verso la metà del secolo scorso (così assume portata letteraria) in un ameno paesino del Varesotto, Vedano Olona, ma per puro caso. Sono un lettore vorace e, in quanto tale, da 22.415 giorni ho sempre avuto almeno un libro tra le mani. Quando non ho libri da leggere li scrivo. Dà quasi lo stesso piacere. Dopo essere stato a lungo un prezioso inedito, ho pubblicato il primo libro nel 2013: “Vertigine” assieme a Erica Arosio, primo volume di una serie di quattro romanzi costruiti attorno alle avventure dell’avocato Greta Morandi e del detective Mario longonoi (in arte Marlon) nella milano degli anni 50/60.
Dario Pappalardo: è nato nel 1976 alle pendici dell’Etna. Fenicio, aragonese, greco, angioino, normanno, saraceno, svevo: in una parola siciliano. Dopo alcuni anni trascorsi a Roma, approda a Bologna, dove oggi vive e lavora. Al suo attivo ha tre romanzi e diversi racconti. Tutti di genere noir/hard boiled. Con “Buonasera signorina”(2016) ha vinto il premio nero digitale al Grafagnana in Giallo.
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