Onda Calabra




VINS GALLICO


Editore: Fandango libri

Genere: Noir

Pagine: 327

Anno edizione: 2025


Sinossi. Calabria, metà anni Novanta. Mimmo Castelli, giovane pm non ancora trentenne, lavora al tribunale di Palmi, sommerso dagli arretrati e stressato dalla sua nuova vita di genitore. Sposato con Miriam, è diventato padre da un anno, le trasferte quotidiane da Reggio a Palmi lo affaticano come anche la vita adulta che lo allontana dagli amici di sempre. Il suo precario equilibrio si rompe quando la moglie gli chiede di seguire un misterioso omicidio di una giovane coppia in Germania. Dalla richiesta di Miriam di accompagnare la sua amica Patrizia per il riconoscimento di uno dei due cadaveri al completo coinvolgimento di Mimmo nel caso, il passo è assai breve. Manca ancora qualche anno alla strage di Duisburg che rivelerà per la prima volta la presenza della ’ndrangheta e dei suoi emissari nel cuore economico dell’Europa, ma un occhio attento può già intravedere alcuni segni anticipatori. Mimmo a Gottinga si affiancherà alla polizia locale, in un inedito sodalizio calabro-tedesco che lo porterà a confrontarsi con la destra neonazista, le ipocrisie degli agenti con cui collabora e la solita vecchia ombra del delitto d’onore. Un secondo imperdibile capitolo della saga di Mimmo Castelli, un’andata e ritorno Italia-Germania tutto da gustare.

 Recensione

di

Bruno Vigliarolo


Nel secondo capitolo dedicato al PM Mimmo Castelli, Vins Gallico tesse un romanzo che amalgama efficacemente la struttura di un giallo e le sfumature di un noir. Una storia, quella di Onda calabra, la cui “doppia” vocazione si riflette anche in un’ambientazione divisa fra Calabria e Bassa Sassonia.

L’incipit catapulta il lettore nella vivace – e talvolta turbolenta – vita notturna di Gottinga, durante l’estate del 1997. Carmelo Iatì e Daniela Di Salvo, giovani bartender italiani, sono immersi in un flirt che desta invidia e carica la serata di promesse ed elettricità. Una serata che, tuttavia, sfocerà per entrambi in una tragedia sanguinosa e fatale.

Duemila chilometri più a sud, sulla punta dello stivale, Mimmo Castelli deve affrontare le incombenze che gravano su un giovane PM affetto da epilessia e divenuto da poco padre. Una routine impegnativa, che sarà ulteriormente squassata dall’apparizione di Patrizia Iatì: ex eroinomane, vecchia amica di sua moglie Miriam, nonché sorella del bartender assassinato.

Suo malgrado, Mimmo è costretto ad accompagnare Patrizia fino a Gottinga, in quella che si preannuncia essere, in teoria, una toccata e fuga per espletare il riconoscimento del cadavere. Un viaggio che, tuttavia, si tramuterà ben presto in un’indagine congiunta tra Italia e Germania, col supporto della rigorosa (e allo stesso tempo enigmatica) vicecommissaria Birgit Neumann.

La trama investigativa ruota attorno a svariate piste non semplici da districare. L’avvenenza fisica di Daniela e i trascorsi non proprio idilliaci col suo ex suggeriscono un possibile delitto passionale. Ciononostante, gli inquirenti scandagliano anche ambienti dell’estrema destra tedesca, per via della violenta rissa che, proprio la sera dell’omicidio, ha visto coinvolti Carmelo e un naziskin.

Vi è poi, una terza pista. Forse la più improbabile, inconfessabile e inquietante. Un’ombra che conduce lontano, riaprendo una ferita mai del tutto sanata nel passato professionale e familiare di Mimmo. Un’immagine oscura, eppure evanescente, che prende il nome di ’ndrangheta – parola quasi sconosciuta ai registri della polizia tedesca.

Trascendendo le classiche dinamiche whodunnit, il romanzo di Vins Gallico amplia l’orizzonte e sfrutta la vicenda criminale per plasmare personaggi estremamente “umani”.  L’elemento noir si fonde, infatti, con vivide scene di vita quotidiana: sottotrame che raccontano storie di emigrazione, amicizia, sogni infranti, paure, segreti inconfessati e soprattutto nostalgia.

La scrittura è limpida, concisa, briosa. Efficace nel descrivere in profondità la doppia ambientazione: un attimo prima ci si immerge nel sottobosco alternativo, antagonista, della movida gottinghese; un attimo dopo si intravedono le coste siciliane, parzialmente occultate dall’abusivismo edilizio che flagella la sponda calabrese dello Stretto.

Per concludere, Onda calabra è un romanzo convincente, dalle molteplici sfaccettature. Un’indagine che procede con ritmi non esasperati, a tutto vantaggio di un “contorno” che aggiunge vividezza, realismo e verve ironica. Una lettura assolutamente consigliata.

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Vins Gallico


è scrittore e responsabile dei Podcast Fandango, è stato editor, traduttore, ufficio stampa, libraio, docente di Lingua e letteratura italiana alle Università di Gottinga e di Brema. Esordisce nella narrativa con Portami rispetto (Rizzoli, 2010), cui fanno seguito Final Cut (2015), La barriera (2017, con Fabio Lucaferri), entrambi Fandango, A Marsiglia con Jean-Claude Izzo (Giulio Perrone, 2022) e Storia delle librerie d’Italia (Newton Compton, 2022). Con Il Dio dello Stretto (Fandango, 2023) inaugura la saga noir di Mimmo Castelli, giovane pm calabrese.