Panopticon




Panopticon, venti saggi da leggere in dieci minuti

Recensione di Francesca Petroni


Autore: Hans Magnus Enzensberger

Editore: Einaudi

Pagine: 128

Genere: Saggistica

Data di pubblicazione: 2019

 

 

 

 

 

Sinossi. Proponendo nel medesimo volume le radici sia della filologia che dell’informazione sessuale, cosí come le inevitabili implicazioni dei privilegi e le analogie tra scienza e religione, l’autore non si limita a sfiorare superficialmente diversi aspetti dell’attualità, ma entra nel vivo per affrontarli con sagacia. L’intenzione è costantemente supportata da citazioni di esperti, da lui definiti «i miei santi protettori e garanti». Enzensberger tiene a sottolineare che il titolo trae ispirazione dal Panoptikum realizzato dal comico tedesco Karl Valentin a metà degli anni Trenta, un insolito gabinetto degli orrori e delle curiosità cui avvicinarsi senza porsi troppe domande. È proprio questo l’atteggiamento richiesto al lettore nell’ accostarsi all’opera.

 

 

Recensione

“«Mai scrivere un libro dove è sufficiente una pagina, né un capitolo dove una sola parola fa il suo giusto  servizio» – anche Lichtenberg, d’altronde, ne era convinto.”

In questo libro sono contenuti venti interessanti riflessioni che si leggono in dieci minuti (a volte anche meno).

Il linguaggio è diretto e ogni capitolo è una piccola perla su cui capiterà di soffermarci a riflettere quando, nella vita di tutti i giorni, ci imbattiamo nel tema trattato o magari ogni volta che ripensiamo a un argomento che ci ha particolarmente colpito.

Dopo tutto Enzensberger  è famoso (anche) per essere riuscito a far apprezzare la matematica a molti bambini e ora, con questo lavoro insegna agli adulti il piacere di riflettere in forma filosofica sulla realtà che ci circonda.

Ottiene questo risultato senza fare da maestro sul metodo, ma mostrandoci attraverso una lente di ingrandimento anche argomenti apparentemente complicati come la macroeconomia, oggetto del primo saggio. Ci tranquillizza subito:

“Ciò che gli economisti intendono per economia è, nel migliore dei casi, chiaro a loro; sulle loro idee il resto del mondo nutre non  pochi dubbi, e quanto alla loro attività, ci si chiede se possa essere considerata di per sé una scienza.”

E si procede così, anche con una sorta di garbata strafottenza (lui lo può fare) nei confronti di chi ci fa sentire ignoranti, quando invece il nostro “non capire” dipende da una confusione costitutiva del tema trattato.

“Gli economisti si occupano preferibilmente di grandi aggregazioni e operano con enormi quantità di dati statistici. La maggior parte di loro è affezionata a un singolare intreccio di teorie che, non si sa bene perché, vengono considerate neoclassiche.”

Uno dei miei preferiti fra questi brevi saggi è stato “Perchè si sporca sempre tutto”.

Il titolo è irresistibile perché inevitabilmente siamo tentati di dare una risposta a quella che di primo acchito sembra una domanda. Proprio quando ci accorgiamo di non averla (oppure ci accorgiamo che qualsiasi risposta solleva altri problemi) notiamo la mancanza di punto interrogativo.

A questo punto proseguire nella lettura è d’obbligo, possibile che alla fine sapremo perché le cose si sporchino?

“Nel corso dei millenni gli sforzi dedicati alla lotta contro la sporcizia sono stati eroici, e incommensurabile il dispendio di energia e materiali che è costata.”

Non sempre il successo, poi, è garanzia di vero successo.

“Da recenti indagini emerge infatti che genitori che ostinatamente proteggono i loro figli da pericolosi germi ottengano spesso l’effetto contrario. Ossia indeboliscono il sistema immunitario della prole.”

Dopo aver trattato l’argomento con seria leggerezza e acume, ci troviamo di fronte alla geniale metafora di chiusura.

“Diventa una cosa seria solo quando la coazione a lavarsi si abbina alla morale. Per il puritano, come già dice il nome, non esiste società che sia abbastanza pulita.”
“Anche l’onore piú immacolato fa presto a macchiarsi. Ma appena si sente macchiato, il senso dell’onore perde la  testa. A quel punto la macchia non si può piú lavare con Frillo plus o con lo smacchiatore Velox, ma solo con il sangue.”

Questo è solo uno degli esempi, ma nel libro troverete altri gioiellini che sicuramente apprezzerete.

Consiglio la lettura davvero a tutti, anche se la cover può dare un senso un po’ elitario, il contenuto è perfetto per essere assaporato da ogni palato letterario.

 

 

 

Hans Magnus Enzensberger


Hans Magnus Enzensberger (Kaufbeuren, 11 novembre 1929) è uno scrittore, poeta, traduttore ed editore tedesco. Ha scritto anche sotto lo pseudonimo di Andreas Thalmayr e Linda Quilt. Vive a Monaco. Enzensberger ha condotto studi di letteratura e filosofia presso l’Università di Erlangen, Friburgo in Brisgovia, Amburgo e alla Sorbona di Parigi, ricevendo un dottorato nel 1955 per una tesi sulla poesia di Clemens Brentano. Fino al 1957 ha lavorato come scrittore radiofonico a Stoccarda. Ha partecipato a diverse riunioni del Gruppo 47. Nel decennio 1965-1975 ha pubblicato la rivista “Kursbuch”. Dal 1985 pubblica a Francoforte la prestigiosa collana di libri Die Andere Bibliothek (L’altra biblioteca) che attualmente conta circa 250 titoli. Enzensberger è inoltre il fondatore del mensile TransAtlantik. I suoi libri sono stati tradotti in più di 40 lingue. In Italia è conosciuto, oltre che per essere stato citato in Caro diario di Nanni Moretti (come modello di intellettuale che rifiuta di assoggettarsi al mezzo televisivo), soprattutto per il suo libro per bambini Il mago dei numeri, diventato un best seller anche per gli adulti.

 

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