Paradise Sky




Recensione di Amanda Airola

Autore: Joe R. Lansdale

Traduzione: Stefano Massaron

Editore: Einaudi

Pagine: 504

Genere: Western/Avventura

Anno di pubblicazione: 2016

 

 

 

 

 

Il dipinto di un’America negli anni in cui tutto era possibilee in cui la parola giustizia poteva avere più di un significato.
Gli schiavi sono ormai stati liberati, ma negli stati del Sud un uomo di colore resta sempre e solo uno “sporco negro”. Quello che è diritto di un bianco diventa la colpa se hai avuto la sfortuna di nascere con la pelle nera.Willie è solamente un ragazzino di colore quando il mondo gli crolla addosso, si ritrova a dover tentare una fuga disperata da un proprietario terriero sadico e crudele, temuto anche dai suoi stessi concittadini, la sua colpa, è più che altro una beffa dell’adolescenza.Sul suo cammino incontra un uomo bianco diverso dagli altri, un uomo che non solo gli salva la vita ma che si affeziona a lui quasi come ad un figlio. Gli insegnerà tutto ciò che è necessario sapere per restare vivi in quegli anni difficili, prima di tutto la raffinata arte dello sparare.Willie presto prenderà da lui anche il nome diventando il famoso Nat Love.
In un susseguirsi di avventure, Nat Love cambierà spesso strada e stile di vita, da soldato a pistolero, in una lenta risalita per cercare di avere una vita degna di essere vissuta.
Ma quando ormai la fuga sembra solo un ricordo, i nemici gli piomberanno addosso portandogli via amore e famiglia.
Nat però non si dà mai per sconfitto e presto per i suoi aguzzini diventerà un vero e proprio incubo.

Durante i suoi pellegrinaggi negli stati del selvaggio West, Nat Love incontrerà i personaggi più disparati, alcuni pronti a tradirlo alla prima occasione, altri che si dimostreranno amici leali, tra i quali anche vere e proprie leggende come Wild Bill Hickok.

Ogni personaggio ha un posto di riguardo nella vicenda e viene sempre descritto con aggettivi coloriti e proprio come accadeva a quei tempi narrandone le vicende, sia che siano meritevoli di stima o meno.
Un romanzo che non può e non deve essere letto, ma deve essere vissuto, pagina dopo pagina.

Scritto in maniera “sporca” e rude proprio come i territori e le persone di cui tratta.
Ogni parola ha un significato e tutto viene scritto in modo diretto senza giri di parole inutili, perché si sà, perdere un secondo può fare la differenza fra l’essere vivi o morti.

Non è un libro di avventura e non è un libro western, è la celebrazione di un uomo che fa tutto ciò che è in suo potere per guadagnarsi un piccolo pezzo di felicità.
L’autore apre una finestra su un mondo che non può far altro che affascinare, con paesaggi aspri e duri che forgiano tanto gli uomini quanto le donne, che giocano un ruolo importante nella vicenda e che Lansdale descrive tutte con immenso rispetto che siano esse donne rispettabili o prostitute.

Non c’è stata una sola pagina in cui non mi sia sembrato di essere al seguito di Nat in sella ad un cavallo o seduta vicino alla sua brigata attorno ad un falò.
Ho imparato persino a conoscere le armi, ma state tranquilli, non credo che diventerò la Calamity Jane del nostro secolo!

 

 

Joe R. Lansdale


 Joe R. Lansdale, (Gladewater, Texas, 1951) ha scritto piú di venti romanzi e centinaia di racconti, ed è forse il piú geniale autore di crime contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi Stile Libero: La sottile linea scura, Tramonto e polvere, Acqua buia, La foresta, Notizie dalle tenebre, Paradise Sky, Io sono Dot e, per la serie di Hap e Leonard,Una stagione selvaggia, Mucho Mojo, Il mambo degli orsi, Bad Chili, Rumble Tumble, Capitani oltraggiosi, Una coppia perfetta e Honky Tonk Samurai.