Parlarne tra amici




Recensione di Ilaria Marcoccia


Autore: Sally Rooney

Traduttore: Maurizia Balmelli

Editore: Einaudi

Pagine: 304

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2018

SINOSSI:  Frances ha ventun anni e ha costruito un muro fatto di intelligenza, autocontrollo e freddezza per arginare il mare delle sue insicurezze. L’insicurezza per un corpo che non le piace e che è pronta a ferire pur di metterlo a tacere; l’insicurezza per una famiglia troppo povera e ignorante per il mondo in cui la figlia ha deciso di vivere; l’insicurezza per la sua stessa intelligenza che per quanto brillante, seducente e incline al sarcasmo, non lo sarà mai come quella di Bobbi. Ecco, Bobbi: la sua amica, compagna di studi e di passioni (insieme scrivono e recitano poesie in una Dublino mai così bohémienne e sensuale), e suo primo amore. Anche adesso, quando dopo essere state amanti imparano a essere amiche, Bobbi agli occhi di Frances sembra sempre la versione migliore di lei: più bella, più cool, più trasgressiva, più impegnata, più lesbica, più ricca. Eppure, quando le due ragazze conoscono una coppia sposata più grande di loro, sarà su Frances e non su Bobbi che poserà gli occhi Nick – un attore in crisi ma decisamente bello. E Melissa, la moglie di Nick, cosa ci trova in Bobbi? È più attratta dal suo esibito disprezzo per i borghesi (come Melissa stessa) o dalla sua distratta e selvaggia sensualità? Man mano che i legami si intrecciano e le relazioni si saldano, dal vivo o online, i quattro protagonisti di questa storia discutono insieme di sesso e amicizia, di arte e letteratura, di politica e genere, e ovviamente di loro stessi. Ma il centro di tutto è lei, Frances: il suo acume e la sua ingenuità, il suo desiderio, le sue debolezze, il suo amore ne fanno uno dei personaggi femminili più autentici del nuovo millennio, il ritratto struggente, malinconico, profondissimo di una generazione e il simbolo di questi tempi inquieti.

RECENSIONE

Le dinamiche di coppia che compongono questa storia sono realisticamente complesse. Per la maggior parte del tempo i personaggi psicanalizzano i propri comportamenti e quelli dei rispettivi compagni e non; il confronto tra di loro si gioca tra le intermittenze delle chat e delle numerose e anacronistiche email piuttosto lunghe, mentre il contatto corporale si svolge spesso attraverso profondi silenzi e gesti incomprensibili. Il romanzo è un lungo racconto di incontri e scontri tra umani che a volte si sfiorano, a volte si odiano e a volte si amano.

Frances è la voce che si fa carico di molte responsabilità: quelle di una intera generazione di millennials costantemente in lotta con il sistema capitalistico, considerato come la malattia della società moderna; il carico pesante che ha sulle spalle è quello del femminismo, anche se questo potrebbe considerarsi un fraintendimento: la ragazza che sembra aver costruito intorno a sé un muro scopre la vulnerabilità che solo il contatto con l’amore può causare, svelando lati sconosciuti di sé stessa, debolezze e spesso anche nuovi bisogni. Frances forma la sua identità lottando contro gli stereotipi che vedono in una donna dal carattere imperscrutabile un sinonimo di emancipazione, forza e insensibilità verso l’altro.

L’ambiente della Dublino accademica del Trinity College e dei circoli letterari è molto intrigante: va dall’austero alla informalità dei reading serali delle poesie di Frances recitate dalla sua ex amante e attuale amica Bobbi; poi la location estiva in Francia diventa il luogo romantico per eccellenza, dove Frances scende le scale ogni notte per raggiungere la stanza di Nick, marito di Melissa, colei che ospita Bobbi e Frances durante l’estate. Inoltre, la scrittura è scorrevole in un modo freddo ma piacevolissimo; l’autrice non si perde mai in alcun tipo di elucubrazioni, integrando i pensieri di Frances e i dialoghi serrati, in un continuum semplice ma innovativo e chiaro.

La trama può apparire abbastanza banale, la sua stesura è veloce e la sua elaborazione tremendamente realistica: il risveglio sessuale di una ragazza molto acculturata, il suo inconscio bisogno di amore e attenzioni, l’incontro con un uomo più grande, bello e sposato, con cui instaura una relazione anche se consapevole che non avrà alcun lieto fine; il suo continuo confrontarsi emotivamente con l’amica-amante Bobbi, personaggio posto a fare da contrasto alla protagonista, dal carattere forte e deciso ma che comunque riesce a tenersi sullo sfondo, nella sua bellissima aura generata dalla spontaneità della sua personalità; Frances che scopre di avere l’endometriosi rappresenta l’unico colpo di scena o, si potrebbe dire, non una vera e propria svolta ma un’ulteriore implicazione che da fisica diviene emotiva, e si ripercuote sui rapporti affettivi tra i personaggi.

Attuale, nuovo e soprattutto vero, questa è la definizione che si potrebbe dare al romanzo della Rooney, che ricorda molto i libri di Joan Didion, una che non ha bisogno di essere la voce di qualcosa, è esattamente così come appare, non ha bisogno di essere categorizzata in stereotipi di alcun genere, è una esordiente, è contemporanea ed è senz’altro da leggere.

Sally Rooney


È nata a Dublino nel 1991 e si è laureata al Trinity College in Letteratura americana. I suoi racconti sono apparsi in alcune delle maggiori riviste letterarie tra cui «Granta», «The New York Review» e «The Stinging Fly». Parlarne tra amici è il suo romanzo di esordio: considerato un evento ancor prima di uscire per Faber&Faber, che se l’è aggiudicato dopo un’asta serratissima tra sette editori, è in corso di pubblicazione in venti paesi. In particolare: L’utilizzo della tecnologia moderna come sistema di comunicazione tra le persone è un tema presente ma fin troppo trattato, già visto, per questo motivo non mi piacerebbe sottolinearlo; nel testo è presente facebook, watsapp, twitter, mail e anche un sito di incontri, cose che ormai fanno parte della nostra quotidianità e naturalmente della nostra personalità e schemi di pensiero.