Paziente 64




Recensione di Laura Franchin

Autore: Jussi Adler-Olsen

Editore: Marsilio

Pagine: 522

Genere: Thriller

Anno pubblicazione: 2014

 

 

 

Devo dire la verità: ho iniziato questo romanzo circa tre settimane fa, pensando di riuscire a finirlo in pochi giorni.
In realtà, come potrete ben intuire anche senza che io ve lo dica, a un certo punto ho dovuto metterlo da parte per leggere qualcos’altro.
Perché?
Innanzitutto, penso che non fosse il momento giusto per buttarmi nella storia di Paziente 64 e in secondo luogo perché, iniziando a leggerlo, l’ho trovato un po’ noioso.

Certo, quello di Jussi Adler-Olsen è un libro davvero ben scritto (anche se la consecutio temporum non è sempre corretta) e il fatto di alternare le vicende del passato di Nete – uno dei protagonisti della storia –, quelle del 1987 e l’indagine che si svolge nei nostri giorni è sicuramente un bellissimo espediente, ma ci sono alcuni passaggi che sono un po’ pesanti e stancanti.
Inoltre, secondo me l’autore ha messo troppa carne al fuoco: tra le pagine di Paziente 64 ci imbattiamo in tante storie che – pur incastrandosi perfettamente tra di loro – rischiano solamente di confondere il lettore.
Penso che il punto forte del giallo di Jussi Adler-Olsen sia la sua capacità di far riflettere il lettore sulle importanti tematiche che tratta.
La xenofobia e la sua crescita all’interno della società sono presenti in tutto il romanzo; è molto approfondito il tema della condizione di quelle donne che erano viste come un ostacolo per l’evoluzione della specie umana e che, quindi, non venivano ritenute degne di poter dare alla luce dei figli – come le malate di mente, le prostitute o semplicemente le donne che appartenevano ai ceti più bassi della società; e l’ossessione per il denaro e il desiderio di diventare ricchi grazie a un semplice colpo di fortuna è il perno attorno a cui ruota tutto il racconto del 1987.
E dato che fin dalle prime pagine praticamente sappiamo già cosa accadrà in buona parte del romanzo, mi sento di definire Paziente 64 un libro alla “Tenente Colombo”.

Il lettore è chiamato ad analizzare il caso di Nete, oltre che attraverso gli occhi della protagonista, soprattutto dal punto di vista della polizia, anche se egli in realtà sa già quasi tutto ed è forse per questo motivo che questo giallo non mi ha coinvolta fino in fondo: dentro di me non è scattato quel meccanismo che, quando leggo un buon poliziesco, mi permette di entrare nel pieno della storia, di sentirmi parte di essa e di formulare ipotesi.

 

Jussi Adler-Olsen


Jussi Adler-Olsen – (Copenaghen 1950) dopo avere svolto i lavori più vari è oggi scrittore a tempo pieno. Con la serie della Sezione Q guidata da Carl Mørck, ha ottenuto un immenso successo di critica e pubblico, con milioni di copie vendute nel mondo. I suoi libri, premiati da lettori, librai e critici, hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali. Da La donna in gabbia, Battuta di caccia e Il messaggio nella bottiglia sono stati tratti tre film per il grande schermo, mentre l’intera serie sarà oggetto di una trasposizione televisiva prodotta negli Stati Uniti.

 

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