Recensione di Sara Ferri
Autore: Rita Angelelli, Antonio Lucarini
Editore: Le Mezzelane casa editrice
Genere: thriller
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Durante l’esondazione del Bisagno, a Genova, viene trovato il cadavere di una donna. Il volto è sfigurato e il patologo legale è convinto che abbia subito una violenza sessuale. Alessandro Incandela, vice questore, viene incaricato di svolgere le indagini. Collaborerà con lui Laura Mancini, ispettore assegnato alla sua squadra, appena arrivata in città. In una Genova messa in ginocchio dalla pioggia e dall’esondazione i due non avranno vita facile, nemmeno quando sembra abbiano tra le mani l’unico sospettato. Il romanzo è il primo episodio della serie “Alle cinque del mattino”, otto storie al fulmicotone.
Recensione
Il profilo della costa che lambisce la città, le sagome delle case ad incorniciare i vicoli tanto decantati da scrittori e cantanti… questa è la Genova di Pioggia. È in questo contesto, quando la pioggia ha smesso di cadere incessantemente, che l’ispettore Alessandro Incandela è chiamato ad investigare sulla misteriosa morte di una donna.
La vittima viene ritrovata da un malcapitato che si trova a passare sul fiume Bisagno, poco dopo la sua esondazione. Sulle sponde del fiume, l’uomo rinviene un corpo femminile brutalmente sfigurato. In preda al delirio per l’inquietante scoperta l’uomo continua a ripetere che il corpo rinvenuto appartiene alla propria moglie, strappata alla vita recentemente da una brutta malattia.
Le sue frasi deliranti non si fermano nemmeno davanti agli occhi indagatori dell’ispettore Incandela. E per ora, l’unico vero testimone di quanto avvenuto è lui. Questo rende difficoltoso il lavoro della Polizia.
Affondare i piedi nel fango, essere costretto ad interrogare i pochi testimoni cercando di scorgere in uno di loro i sintomi della menzogna, queste sono le cose che Incandela odia. Il suo disappunto trapela da ogni sua fibra. Il carattere scontroso e irascibile dell’ispettore mette a disagio chiunque si trovi di fronte, soprattutto durante un interrogatorio.
Il lavoro della Polizia incede di fronte ai pochi dettagli che il testimone rivela. Il volto sfigurato inoltre, rende impossibile l’identificazione della donna. Quando poi, finalmente, si riuscirà a dare un nome al cadavere, le indagini si concentreranno sul passato e sul presente della donna. Incandela sembra brancolare nel buio, per questo viene affiancato dall’ispettore Laura Mancini.
Ed è di nuovo la pioggia a farla da padrone durante l’arrivo della giovane poliziotta a Genova. Sotto un cielo plumbeo Laura arriva a Genova con le migliori intenzioni, nella speranza di dare una svolta alle indagini. Non sa che dovrà confrontarsi con il burbero ispettore. L’inizio, tra i due, non sembra essere dei migliori, ma quello che comincia come un incontro burrascoso sembra poi volgere al meglio lasciando intendere che i rapporti tra i due si faranno meno tesi.
Pioggia è il primo libro della serie “alle cinque del mattino” e il finale del libro lascia intuire che nel seguito i due ispettori dovranno di nuovo collaborare… strettamente.
In merito al finale, mi sento in dovere di spendere due parole su questa parte del libro. Nelle prime pagine il lettore viene invogliato a proseguire nella lettura da un ritmo che procede durante la prima parte del libro e che lo colloca perfettamente tra i thriller.
Nella parte finale invece la narrazione vira completamente verso il noir con risvolti inattesi, anche degli stessi protagonisti, che a volte sembrano poco verosimili. Bello il personaggio di Laura Mancini, con il suo passato da occultare. Un passato di cui lei stessa si ricorda a stento. Il personaggio di Incandela, invece, principale per la storia, sembra cambiare repentinamente dall’inizio alla fine del libro.
L’autrice sembra virare al noir con rivolti fin troppo dark verso il volgere del finale quasi a voler invogliare il lettore a leggere il seguito del libro. Scelta, a mio avviso, forzata e forse non del tutto necessaria, visto che il ritmo incalzante del libro già di per sé stimola fortemente la lettura del seguito.
Inutile dire, comunque, che nonostante la scelta finale, la voglia di leggere il seguito, resta.
Attendo quindi, di leggere, le nuove avventure di Incandela e Mancini.
Rita Angelelli
Rita nasce 53 anni fa in un paesino in provincia di Ancona. Madre di due figli ormai adulti che ama più della sua stessa vita, è ricamatrice di professione, creativa per passione e produce bigiotteria di alta classe per sé e per gli amici. In un periodo di profonda crisi esistenziale, con l’ombra della depressione sempre accanto, si affaccia sul mondo dei naviganti del web e conosce personaggi fantastici. Il suo interesse si volge verso demoni e personaggi oscuri, principi, regine e quant’altro di fantastico la mente umana possa creare; poi scopre figure lussuriose: padroni, master, schiave. Si appassiona a questo mondo perverso, fa ricerche, assiste ad alcune “sessioni”, comprende che il sesso può portare a emozioni molto più profonde dei “normali” rapporti tra gente comune. Scrive qualche racconto erotico, brevi storie crude e realistiche, e apre un blog che attira l’attenzione di numerosi naviganti del web. Scrive anche poesie a metro libero, che parlano d’amore, da quello più tenero a quello più perverso. Ed è proprio tramite la scrittura, e la poesia in particolare, che riesce a ritrovare tutta la brillantezza di un tempo, allontanando la depressione. “Istinto & Passione”, romanzo pubblicato in ebook nel gennaio 2013, è la sua opera prima, un cocktail di possesso e passioni perverse, romanzo che Rita sta attualmente rielaborano alla luce di una raggiunta maggiore maturità autoriale. Partecipa alla raccolta “101 racconti” con uno dei suoi numerosi ritratti di donna e un altro suo racconto viene selezionato per “Obsexion 2013.” Nel giugno 2013 diverse sue poesie entrano a far parte della raccolta “Viaggi Di Versi.”
In luglio pubblica il suo secondo romanzo “Leconfessioni di Eva”. Nell’aprile 2014 è la volta della raccolta di racconti intitolata “Respiro di Donna”, un insieme di ritratti di donne che vivono il sesso in tutte le sue variazioni, finalizzato alla ricerca dell’amore. Nel settembre 2014 pubblica la silloge poetica “Armonici Equilibri”, mentre nel 2015, dopo la guarigione da una subdola malattia, pubblica “Salve amici della notte, sono Porzia Romano”, un crudo resoconto di vita vissuta di cui è stata protagonista. “Mai dire mai” il suo motto, l’ironia la sua migliore qualità, la tenerezza il suo pregio, la testardaggine il suo più grande difetto.
Antonio Lucarini
Nato il 6 gennaio del 1963, Lucarini è laureato sia al DAMS di Bologna che in Filosofia all’Università di Macerata. È stato assistente alla regia a Roma ed è un filmmaker professionista (autore di parecchi spot, documentari, corti e videoclip).
Ha fondato una piccola compagnia di teatro che mette in scena i suoi testi, recitando spesso anche come attore principale. Dal 2006 Lucarini gira la sua regione con i suoi spettacoli teatrali. Le sue storie bizzarre e spesso grottesche e il suo universo inquietante, surreale e bislacco, hanno colpito, nel corso degli anni, diversi addetti ai lavori/giornalisti.
Ha scritto e rappresentato nove spettacoli teatrali in importanti teatri delle Marche, quattordici soggetti per il cinema e due sceneggiature complete: Jenny sembrava felice e Come fosse niente. Strana Rana è il suo primo romanzo, nato da un suo vecchio soggetto cinematografico trasformato in letteratura.