Recensione di Marco Lambertini
Autore: Leif GW Persson
Editore: Marsilio
Pagine: 648
Genere: Spy Story
Anno Pubblicazione: 2016
Un lunedì di maggio, un’inattesa telefonata da parte di un collega dell’Mi6 costringe il capo operativo dei servizi di sicurezza della polizia svedese Lisa Mattei a dire addio alla programmata visita agli orsi dello zoo di Skansen insieme alla sua bambina, dando inizio a una delle più energiche e segrete operazioni che l’intelligence di Stoccolma abbia mai predisposto. L’obiettivo è Abbdo Khalid, cittadino svedese di origine somala che da molti anni vive non lontano dalla capitale con la sua numerosissima famiglia.
Il collega inglese sostiene stia progettando un attacco suicida, un’azione terroristica equivalente a una vera e propria dichiarazione di guerra che avrebbe ripercussioni molto gravi in tutto il mondo occidentale.
È allarme nazionale, e gli uomini (soprattutto le donne) di Lisa sono subito in pista per un pedinamento in grande stile.
L’operazione è complicata dalle indispensabili procedure di sicurezza con cui gli investigatori sembrano impegnare la maggior parte del loro tempo, da un grande capo con una predisposizione romantica per l’avventura, e da un ambiguo alleato che indossa bizzarre cravatte cui ama affidare enigmatici messaggi.
In questa cruciale indagine di polizia che ha tutti gli ingredienti della più classica e appassionante delle spy story, impreziosita dall’ironia che ha fatto di Leif GW Persson uno dei più originali e ammirati scrittori di genere scandinavi, tutti, grandi e piccoli, hanno i loro segreti. Ma come le persone coinvolte sanno, l’importante è non credere a tutto quello che si vede. Ed essere consapevoli che dalle cose dette in confidenza, nonostante l’impegno alla segretezza, è molto difficile difendersi.
Il nuovo libro di Leif GW Persson è un ritorno al romanzo di spionaggio classico.
Ci sono infatti tutti gli elementi necessari: un presunto terrorista, una cellula di fondamentalisti islamici, il lavoro dello spionaggio e del controspionaggio e soprattutto la probabile presenza di una Talpa all’interno dei servizi svedesi.
Personalmente dopo alcuni libri di tono minore, questo per me è un ottimo racconto, come lo erano “Un altro tempo un’altra vita” o “In caduta libera come in un sogno”.
La trama prende vita immediatamente e anche se il ritmo è quello classico di Persson (quindi niente scene adrenaliche o violente) ci si lascia ben presto coinvolgere dalla metodologica ricerca di attirare in trappola il terrorista da parte della protagonista Lisa Mattei, nonché dalle spiegazioni di come funzionino i servizi segreti e dell’atavica necessità di dubitare di tutti e soprattutto degli amici (sia svedesi che stranieri).
Molto ben descritti i personaggi principali, Lisa Mattei vicecapo della Sapo e i suoi collaboratori Linda e Kalle (la spia con titolo nobiliare).
Alla fine comunque tutto si dipana e anche il colpo di scena non manca.
Più che in tanti libri “Nordici” Perrsson riesce a tratteggiare ottimamente la personalità ed il carattere degli Svedesi, messi di fronte al rischio di un attentato terroristico e allo stesso tempo a quello di entrare pesantemente nella privacy delle persone.
Leif GW. Persson
Leif GW Persson– noto professore di criminologia e profiler, insegna alla Scuola nazionale di polizia a Stoccolma ed è stato consulente del ministero della giustizia e dei servizi di sicurezza svedesi. I suoi libri, più volte candidati al Cwa International Dagger, hanno ricevuto i premi più importanti destinati alla narrativa di genere, dal Glass Key al premio dell’Accademia svedese del poliziesco.
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