Quello che ancora non sai di me
Recensione di Stefania Ceteroni
Autore: Virginia Bramati
Editore: Giunti
Genere: romanzi rosa
Pagine: 300
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Caterina è cresciuta in Calabria, circondata dal calore di una grande famiglia, è diventata insegnante di Latino e Greco e sta per sposarsi con Francesco: ha davvero tutto per essere felice. Ma allora perché, al momento di aggiornare la sua posizione nelle graduatorie ministeriali, invece di Cosenza le sue dita indicano come destinazione Brescia? E come spiegare ai genitori e a Francesco questi 1000 chilometri che per un intero anno scolastico li separeranno? Luca è avvocato, ma la missione che si è scelto è un’altra. In una grande villa donata da un benefattore a Sirmione, sul lago di Garda, ha dato vita non a un redditizio bed and breakfast di lusso bensì a una casa-famiglia per adolescenti allontanati dalle famiglie: sono ragazzi cui la vita ha tolto quasi tutto, e Luca – insieme alla pirotecnica Piera Mandelli, assistente sociale del Tribunale – vuole aiutarli a trovare il loro posto nel mondo. E poi c’è Carla, che da dietro la vetrina del suo negozio osserva tutti senza giudicare, che con un tocco di colore restituisce il sorriso alle sue clienti, che appoggia il phon su una pila di libri e ama il suo mestiere proprio perché – come la lettura – le offre la possibilità di ascoltare ogni giorno nuove storie: Carla, la parrucchiera di Sirmione. Sarà proprio lei ad aiutare Caterina, Luca e i ragazzi della casa-famiglia a scoprire ciò che ancora non sanno di sé…
Recensione
Probabilmente avevo bisogno di una storia così. Una storia leggera ma non banale, che pone l’attenzione su diverse questioni piuttosto serie ma senza essere pesante, che invita a riflettere ma senza angosciare il lettore.
La storia proposta dall’autrice è quella di persone come ce ne potrebbero essere tante, con storie non molto lontane dalla realtà ma, allo stesso tempo, capaci di far pensare.
Caterina è sulla soglia del matrimonio con il fidanzato storico ma sente il bisogno di un cambiamento. La sua non è una situazione poi così strana: ha tutto a portata di mano per essere felice eppure sente che qualche cosa le manca.
Luca è un avvocato che ha scelto di fare una vita diversa da quella che suo padre avrebbe voluto per lui. Ha deciso di non praticare la professione – se non in modo sporadico – per occuparsi di ragazzi che hanno bisogno di un tetto sulla testa e di un ambiente sicuro. E’ il responsabile di una casa-famiglia i cui ospiti sono adolescenti con un passato (ed anche un presente, in alcuni casi) difficile alle spalle.
Carla è il trait d’union tra i due. E’ una parrucchiera che mi ha fatto pensare a quelle professioniste del mestiere che hanno sempre a che fare con le vite degli altri e che riescono, come nel suo caso, ad allontanare i propri, di pensieri, per accogliere quelli degli altri e a diventare anche amiche delle loro clienti tanto da confermarsi, per loro, come punto di riferimento.
La storia prende avvio dalla scelta di Caterina di trasferirsi al nord e viene narrata dall’autrice proponendo i punti di vista dei tre protagonisti. La stessa vicenda viene raccontata da tutti e tre ed ognuno coglie aspetti diversi, sfuggiti all’altro, dando così una sorta di immagine tridimensionale delle vicende. All’inizio ho avuto l’impressione che la ripetizione di alcune circostanze fosse un po’ noiosa (tanto so come va a finire, mi dicevo) ma poi, andando avanti, mi sono resa conto che sono necessari tutti e tre i punti di vista per avere una visione d’insieme. E se alcuni dettagli vengono ripetuti sono sempre proposti con sfumature diverse.
La prima osservazione che ho fatto una volta chiuso il libro è relativa a Caterina: ha dimostrato di essere una donna coraggiosa soprattutto affrontando il suo disagio, il suo stato d’animo senza cercare delle certezze che la potessero sostenere. Riesce a fare un’analisi oggettiva della situazione che sta vivendo e riesce ad affrontarla apertamente. Mi è sembrato tutto molto facile, lo ammetto… non so se nella realtà sia davvero così che funzioni però è pur sempre un romanzo e un minimo di semplificazione dell’evoluzione di determinate situazioni ci può stare.
Ho molto apprezzato lo spirito con cui Luca affronta la quotidianità e l’ho ammirato per questo realizzando che è proprio vero… quando ci si occupa degli altri spesso si mette da parte la propria vita ma non è giusto che sia così!
Lo stile dell’autrice è molto semplice e scorrevole, in alcune espressioni ammetto anche di aver storto il naso perché la perfettina che è in me si sarebbe espressa in altro modo ma io non scrivo libri per cui…
E’ una storia che riserva qualche sorpresa e che è un buon intrattenimento per chi cerca una lettura senza troppi pensieri. E credo che ognuno degli ospiti della casa famiglia avrebbe una storia da raccontare… chissà che in futuro l’autrice non voglia farci un pensierino!
A cura di Stefania Ceteroni
https://libri-stefania.blogspot.com
Virginia Bramati
vive e lavora a Milano. E assomiglia molto, per tenacia e simpatia, alla protagonista del suo primo romanzo, Tutta colpa della neve! (e anche un po’ di New York). Il libro, nato come successo del passaparola in rete, nella versione cartacea riveduta e ampliata uscita per Mondadori è diventato uno dei bestseller dell’inizio del 2014. Nello stesso anno, sempre per Mondadori, è apparso il racconto di Natale Meno cinque alla felicità!, sempre ambientato nella magica Verate.
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