Recensione di Anna Sonatore
Autore: Emanuela Amici
Editore: Ianieri
Genere: Narrativa
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Quello che resta narra la storia di una scrittrice che convive da sempre con una gelosia irrisolta nei confronti della sorella Sara. Una linea sottile di invidie e silenzi le separa all’interno di un affetto più imposto che sincero. Una profonda novità nella vita di Sara obbligherà Irene a interrogarsi sulla propria identità, a riflettere sulla propria vita matrimoniale e a porsi le grandi domande esistenziali, fino a capire che «era tutto così falso». Tra tradimenti e non detti Irene riuscirà a scoprire gli inganni di una famiglia tranquilla, infelice, ma perfetta.
Recensione
Emanuela Amici ci trascina nella vita di Irene e Sara. Due sorelle superficialmente diverse, ma con la stessa anima straziata.
Per Irene le notti dell’ultimo anno sono diventate un tormento. Un sogno ricorrente la perseguita. Vede Sara, sua sorella, annegare, tenta di aiutarla ma scomparirà davanti ai suoi occhi.
Nessun dolore straziante, nessuna angoscia, ad investirla sarà un’ondata di piacere e soddisfazione. Irene si è sempre sentita all’ombra. Sara illuminava tutti e lei ne sentiva il peso. Il padre amava la musica, il pianoforte era la sua passione, ma i doveri verso la famiglia lo porteranno a rinunciare a quel sogno che si riverserà poi sulle sue figlie. Irene voleva compiacerlo sin da piccola, cercare di stupirlo suonando il pianoforte era un suo desiderio.
Sara, osservava Irene esercitarsi, voleva imitare la sorella maggiore, e in poco tempo imparò a suonarlo alla perfezione, era nata per quello. Irene si sentì per l’ennesima volta eclissata dalla sorella. Quella perfezione che per Sara era naturale, faceva sprofondare Irene nella frustrazione totale.
Abbandonerà la musica e dedicherà la sua vita a qualcosa di totalmente diverso. La scrittura. Per lei scrivere era un modo per esprimere se stessa, alienandosi dal mondo circostante. Questa sua passione la porterà lontano, i suoi libri apprezzati, tanto da avere una proposta per far del suo ultimo romanzo un film. Successo, un marito che la sostiene e incoraggia in tutto, un figlio amorevole.
Una vita perfetta, sembrerebbe, ma l’infelicità regna dentro di lei. La scrittura di Emanuela Amici è delicata, precisa, e diretta. Ha creato un personaggio come Irene, non facile d’amare. La sua ossessione per la sorella minore è spiacevole, leggere dei suoi pensieri in determinati punti è stato davvero difficile. Parlo così perché io stessa ho una sorella e ho cercato di immedesimarmi in Irene, ci ho solo provato e mi sono sentita lacerare dentro. Vivere pieni di sentimenti repressi, sovraccaricarsi di sentimenti spiacevoli è logorante.
Ma in questo libro si va ben oltre. Non si parla solo di due sorelle, si parla di quanto sia difficile vivere una vita che non ci appartiene, solo per fare quello che gli altri si aspettano da te. Emanuela Amici in modo molto semplice ci mostra quanto è facile costruire la propria vita, la propria famiglia, su bugie e segreti. Una reazione a catena che ci porta ad essere infelici, e a sua volta, rendendo infelici anche chi ci sta accanto. Le cose non dette, parole ingoiate che avvelenano l’anima creano un’infelicità che infetta tutto quello che tocchiamo.
Nulla ha senso, nulla ci dà piacere. Non resta che lasciarsi portare via dalla corrente della quotidianità, spinti per riflesso da scelte che ci siamo imposti noi. Oppure puoi fermarti e respirare. Cercare di capire quale sia la direzione giusta, che sia anche controcorrente, sta a noi fare qualcosa. Aspettiamo sempre di essere salvati, ma la salvezza come il cambiamento è sempre e solo dentro di noi.
“La felicità, roba per persone coraggiose”
Quello che resta ci mostra quanto sia difficile ma essenziale assecondare la propria persona. Una storia che ti fa capire che la felicità non è un’illusione, ma è qualcosa che merita determinazione, che possiamo raggiungere se solo siamo pronti a far qualcosa per averla. Mi viene da dire che è un libro sulla ricerca del perdono. Un perdono prima per se stessi e poi per gli altri.
Senza perdonarci gli errori fatti non si andrebbe da nessuna parte. Il perdono credo sia il fattore principale, quello che determina l’esistenza di quasi tutti i personaggi.
Tutti vorrebbero essere capiti, tutti hanno qualcosa di cui farsi perdonare. Ma è anche un libro sulla rinascita personale e leggerlo è stata un’esperienza davvero piacevole, che spero farete anche voi.
Emanuela Amici
Emanuela Amici vive a Roma, dove insegna Italiano nella scuola media.
Dopo essersi laureata in Lettere Moderne, con indirizzo in Storia dell’Arte, ha collaborato con l’Enciclopedia Treccani, con la rivista Arte e Critica, e ha lavorato presso la galleria d’arte contemporanea La Nuvola di via Margutta a Roma. Ha pubblicato inoltre Dislessia e didattica (Armando Editore, 2018), un manuale ispirato all’approccio multisensoriale Orton-Gillingham.
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