Racconti italiani…




Racconti italiani gotici e fantastici. Esperimenti

Recensione di Mara Cioffi


Autori: Arrigo Boito, Camillo Boito, Luigi Capuana, Emilio De Marchi, Salvatore di Giacomo, Italo Svevo, Igino Ugo Tarchetti, Federigo Verdinois, Remigio Zena

Curatore: Dario Pontuale

Illustratore: Alex Raso

Editore: Black Dog

Genere: Narrativa gotica, Horror

Pagine: 320

Anno di pubblicazione: 2019

 

 

 

 

 

Sinossi. Una raccolta di storie gotiche, fantastiche e grottesche dove il volto oscuro dell’Ottocento italiano mostra tutta la propria potenza. Autori del calibro di Luigi Capuana, Igino Ugo Tarchetti e Italo Svevo conducono il lettore in quel territorio crepuscolare in cui non si distingue la realtà dall’incubo. Gli scrittori che tutti incontrano nei testi scolastici stupiscono con queste novelle dal gusto moderno e sorprendente. Filo conduttore dell’antologia è la scienza: questo viaggio allucinato tra scienziati che tentano di piegare la natura al proprio volere e medici costretti ad assistere a fatti inspiegabili, porta con sé tanti spunti di riflessione sul mondo contemporaneo e su quelli che, da sempre, sono i vizi e le virtù dell’uomo.

 

Recensione

Per tanti anni si è detto e scritto che l’Italia mancasse di una tradizione nell’ambito della narrativa gotica e horror paragonabile a quella tedesca o anglosassone.

Questo volume ribalta le carte in tavola, perché ci permette di conoscere autori poco conosciuti, spesso relegati in fondo alle antologie scolastiche, maestri e pionieri del genere gotico/horror italiano e di riscoprire, altresì, anche autori più conosciuti, come Italo Svevo, in una veste che esula da quella scolastica.

Le novelle sono tutte molto interessanti, sia da un punto di vista scolastico, che dal  punto di vista dell’intrattenimento. Ovviamente, non bisogna aspettare di trovarsi di fronte a storie gotiche o horror simili a quelle dei giorni nostri; queste, piuttosto che fare paura o generare raccapriccio, sembrano celare la paura del progresso, del futuro, dell’alienazione e quindi generare in noi, durante la lettura, una sorta di inquietudine, quasi stessimo vivendo le medesime disavventure del protagonista o le stessimo apprendendo da un quotidiano, come fossero vere insomma.

Tra le novelle, due mi sono rimaste particolarmente impresse: “Un corpo” di Camillo Boito e “La lettera U (Manoscritto d’un pazzo)” di Igino Ugo Tarchetti.

Nella prima, il protagonista è fidanzato con Carlotta, una ragazza di diciotto anni piena di vita, solare, “…non so se fosse ninfa o folletto”, ma che tuttavia, ha una paura folle di tutto ciò che riguarda la chirurgia, gli ospedali e la morte.

Nella seconda, il protagonista scrive un’invettiva contro la lettera U, da lui immensamente detestata e foriera di sventura sin dalla sua nascita.

Consiglio questa raccolta a chi vuole approfondire la letteratura gotica nostrana e anche a chi si avvicina adesso al genere, per scoprire come veniva percepito il gotico e l’horror, che più che basarsi sulla scenografia sconvolgente, faceva leva sulle emozioni del lettore.

 

 

 

 

Dario Pontuale


Dario Pontuale: Dario Pontuale, nato a Roma nel 1978, è scrittore e critico letterario. Ha pubblicato i romanzi La biblioteca delle idee morte (2007), L’irreversibilità dell’uovo sodo (2009), Nessuno ha mai visto decadere  l’atomo di idrogeno (2012), Certi ricordi non tornano (2018). Il racconto I dannati della Saint George (2015). È autore delle raccolte di saggi Ciak si legge (2016), Una tranquilla repubblica libresca (2017), della biografia critica Il baule di Conrad (2015), tradotto anche in Francia, e della monografia critica La Roma di Pasolini (2017). Ha curato edizioni di Flaubert, de Maupassant, Zola, Musil, Stevenson, Melville, Conrad, Svevo, Salgari, Tolstoj, Puškin, Cechov. È cofondatore della rivista letteraria “Passaporto Nansen” e collabora con la rivista salgariana “Il corsaro nero”.

 

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