Real World




Recensione di Laura

Autore: Natsuo Kirino

Editore: Neri Pozza

Pagine: 281

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2009

 

 

 

 

In un affollato quartiere residenziale di Tokyo quattro studentesse trascorrono un’estate caldissima e soffocante preparandosi ad affrontare gli esami per il college. Sono molto diverse tra loro: Toshi è affidabile e sicura, Yuzan riservata e malinconica, Terauchi ha un grande talento per gli studi, Kirarin occulta dietro la sua dolcezza un’attrazione morbosa per i comportamenti più estremi.
Un rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge improvvisamente il loro destino: il vicino di casa, un liceale che le quattro amiche chiamano il Vermiciattolo, ha ucciso la madre ed è scappato con la bici e il cellulare di una di loro. In fuga dalla polizia, il giovane assassino inizia a contemplare affascinato il proprio volto riprodotto in innumerevoli fotografie e servizi televisivi, assapora l’improvvisa visibilità mediatica, il racconto della sua vita riscritto da giornalisti e reporter, e asseconda l’ossessiva curiosità collettiva intorno alle ragioni che lo hanno spinto a uccidere. Il pigro distacco del giovane si trasforma progressivamente in una consapevolezza crudele: insensibile alle conseguenze del suo crimine, vuole che le ragazze scrivano per lui un manifesto filosofico che giustifichi ed esalti la lucida follia delle sue azioni…

Immerse in una vita di chat, messaggi sul telefonino e Reality TV, le quattro adolescenti scoprono un mondo scabroso e brutale, in cui la propria esperienza e le proprie inclinazioni diventano fonte di tensioni e minacce. Una realtà popolata di bambini e ragazzi in attesa di una guida, di un esempio, di un salvatore che li riscatti dalla noia invincibile di un sistema incapace di comprendere la loro diversità, la radicale distanza che li separa dai genitori e dalle generazioni che li precedono. E il loro profeta può essere chiunque, anche un assassino. Basta che sia capace di ribellarsi, in nome di tutti loro. (trama tratta da Neri Pozza)

Era la prima volta che prendevo in mano un romanzo scritto da Natsuo Kirino e devo ammettere che, leggendo la sinossi di Real World, mi sarei aspettata qualcosa di più.
Con questo romanzo ci troviamo di fronte a una società completamente negativa in cui i ragazzi hanno istinti omicidi verso amici e genitori; ci troviamo in un Giappone dominato dal caos, che non ho per nulla sentito vicino a me. Leggendo le pagine di Real World è come se fossi entrata in un universo parallelo: anche da noi avvengono molte tragedie – soprattutto ultimamente – ma in questo libro esse sono all’ordine del giorno, sembrano enfatizzate e chi le compie è visto come una sorta di eroe.
Da una parte sembra che il male e le disavventure che ricordano le protagoniste della storia siano, giustamente, classificate come negative; dall’altra, però, anche loro si lasciano incantare da questo lato oscuro e cedono alla tentazione di aiutare un assassino.

La psicologia dei personaggi è indagata in maniera molto approfondita – a ognuno sono dedicati interi capitoli – ma talvolta sembra che l’autrice vada volutamente fuori tema e racconti alcune esperienze dei protagonisti solo per “allungare” il romanzo e non per farceli conoscere meglio. Nonostante i loro caratteri siano ben delineati, spesso essi si contraddicono e non prendono alcuna posizione nel corso del romanzo; inoltre, le protagoniste femminili, in particolar modo, sono molto immature per avere diciassette o diciotto anni.
Lo stile è semplice e abbastanza scorrevole e in alcuni passaggi è molto forte e provocatorio; il finale della storia è la parte più interessante e sconvolgente, ma, purtroppo, Natsuo Kirino non è stata in grado di coinvolgermi e di farmi amare il suo romanzo.

 

Natsuo Kirino


Natsuo Kirino pseudonimo di Mariko Hashi okay, (Kanazawa, 7 ottobre 1951) è una scrittrice giapponese nota soprattutto per i suoi romanzi gialli.

 

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