Recensione di Fiorella Carta
Autore: Gianni Verdoliva
Genere: narrativa
Pagine: 184
Editore: Robin Edizioni
Anno: 2020
Sinossi. È giugno e come ogni anno tre fratelli, Alessio, Francesco e Tommaso, ritornano a Villa Blu, la dimora di famiglia dove hanno trascorso tante altre estati. Questa volta, però, saranno soli: non ci sarà più il nonno né i genitori e i tre protagonisti si troveranno a gestire la villa di famiglia avuta in eredità dal nonno Ascanio e a fronteggiare misteri, maledizioni ed eventi irrisolti che coinvolgono Villa Blu e il bosco limitrofo. Nel paese sulle sponde del lago, figure inquietanti e altre benevole si intrecceranno alle vicende dei tre fratelli, vittime di un maleficio che vedrà il suo culmine il giorno del solstizio.
Recensione
Io ci sguazzo in certe atmosfere e poi, parliamoci chiaro, in prossimità di Halloween cadono a pennello e tutto diventa più dark
In questo romanzo breve troviamo magia bianca, magia nera, il passato che torna a chiedere il conto, ma anche tanto amore, nelle sue varie forme, in primis quello fraterno e il senso di amicizia che lega le persone per anni, fra fallimenti e successi.
Tutto ruota intorno a una Villa, quasi una bolla, una di quelle palle di neve dove guardi estasiato ciò che succede.
Una famiglia, un paese ancora legato a credenze e tradizioni che porta con sé il ricordo triste di una morte inspiegabile e orrenda.
Tutto si ricompone nel solstizio d’estate, lo scontro fra le due forze opposte vedrà risollevare molti veli.
Io vivo in un paesino piccolo e fino a poco tempo fa molte figure erano ancora in auge, figure capaci di donare la vita o la morte, di proteggere o infierire.
Che voi ci crediate o no, loro esistevano e forse esistono ancora. Resta solo da decidere da che parte state: Nerina o Amabile?
Gianni Verdoliva dà vita a una famiglia speciale, le figure di Francesco, Tommaso, Alessio e Mattia spiccano per amore e solidarietà, per quell’affetto nei confronti del nonno che io capisco fino in fondo, perché è un amore speciale e indimenticabile. E in nome di quell’amore loro riporteranno la luce a Villa Blu.
A cura di Fiorella Carta
Gianni Verdoliva
Vivo e lavoro a Torino. Sono giornalista pubblicista e ho scritto per varie testate e attualmente sono collaboratore fisso del mensile Polizia e democrazia. Sono S.F.E.R.A. Coach con formazione con il Team di Giuseppe Vercelli (Metodo Sfera). Amo la natura e l’arte, le tradizioni e la storia, i bei paesaggi, le conversazioni profonde ma anche la tranquillità e il silenzio. Mi piacciono i borghi medioevali e i sentieri di campagna, i racconti di fantasmi e il paranormale. Mi definisco introverso, garbato, affidabile, tranquillo. Ci sono due oggetti che mi rappresentano: lo zaino che per me simboleggia l’essenziale e la caffettiera con i suoi tempi di preparazione e l’aroma che si spande nell’aria per me è simbolo di cura e del tempo che occorre per fare qualcosa di bello e positivo. Il mio racconto “I nostri fiori” è stato pubblicato all’interno del volume “50 autori” da Cavinato Editore nel 2017. La tecnologia per me è un mezzo, vivo nel mondo reale, e non sono dipendente dai social media. Sono appassionato di fitness.
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