Recensione di Laura Piva
Autore: Jo Nesbø
Traduttore: Margherita Podestà Heir
Editore: Einaudi
Pagine: 430
Genere: Thriller
Anno pubblicazione: 2015
L’ambasciatore norvegese in Thailandia viene trovato morto, pugnalato alla schiena in un bordello di Bangkok. Sperando in una rapida e discreta soluzione del caso, il ministero degli esteri invia frettolosamente sul campo il giovane e tormentato agente dell’Anticrimine Harry Hole, che già si era distinto in una brillante operazione in Australia, volta a catturare l’assassino di una connazionale. Le prime indagini nei bassifondi di Bangkok non portano ad alcun risultato: né la famiglia dell’ambasciatore morto né le autorità locali hanno intenzione di collaborare.
Tutti, a quanto pare, sono terrorizzati alla prospettiva che esploda uno spinoso caso diplomatico. L’unico indizio concreto è un prezioso pugnale thailandese cosparso di grasso di renna che indirizza i sospetti sugli appartenenti alla ristretta cerchia di norvegesi espatriati in Thailandia e che sembrano tutti essere implicati in losche faccende.Questo è il secondo romanzo della serie dedicata al poliziotto Harry Hole, detective ribelle e alcolizzato che grazie al suo intuito ed al suo acume riesce sempre a dipanare i casi più complessi a dispetto di ogni pronostico.
Questo libro, uscito in Norvegia nel 1998, un anno dopo il romanzo d’esordio “Il Pipistrello”, è stato pubblicato in Italia solo nel 2015, dopo l’affermazione dello scrittore scandinavo sul mercato editoriale nazionale.
Il romanzo, lungi dall’avere l’appeal e lo stile dei thriller più recenti dell’autore, è comunque scorrevole e di piacevole lettura. La trama è ben strutturata e ricca di colpi di scena. L’atmosfera, soprattutto nell’ultima parte del libro, è carica di tensione. Nel romanzo troviamo un giovane Harry Hole, che nonostante il successo lavorativo e la fama derivante dall’aver catturato un serial killer durante la trasferta australiana (raccontata nel capitolo precedente della serie), non riesce a superare la sua dipendenza dall’alcool. In questo libro, più che in altri, si percepisce chiaramente la solitudine del protagonista, isolato e ostracizzato dai colleghi e reduce dalla perdita della ragazza di cui si era appena innamorato e della madre, che rappresentava il collante della sua famiglia di origine.
Sarà proprio il nuovo incarico in Thailandia a distrarre Harry dai suoi propositi autodistruttivi e a catalizzare le sue energie nella risoluzione di questo caso, dove nulla è come appare in superficie.
Uno dei punti deboli di questo thriller risiede, a mio avviso, nella scarsa caratterizzazione dei personaggi comprimari che non vengono sviluppati completamente e presentano alcune lacune narrative che lasciano un po’ interdetto il lettore. Lo sfondo della vicenda è una Bangkok infernale, dove traffico perennemente congestionato, aria irrespirabile e temperature roventi fungono da cornice alla corruzione, alla prostituzione, alla pedofilia, alla droga ed alle tante miserie umane alimentate dai flussi del turismo sessuale e dalle speculazioni finanziarie che affliggono la Thailandia.
Jo Nesbø
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