Recensione di Gian Luca A. Lamborizio
Autore: Carmen Pellegrino
Editore: Giunti
Genere: Narrativa
Pagine: 244
Anno di pubblicazione: 2017
Da qualche giorno in libreria, Se mi tornassi questa sera accanto (Giunti Editore) è il secondo romanzo, dopo l’esordio di Cade la terra, della giovane scrittrice, storica e saggista salernitana Carmen Pellegrino.Giosuè Pindari è un uomo solo, perché la vita gli ha poco alla volta sottratto tutto quello che aveva; la moglie Nora è da anni persa nel buio delle sue turbe psichiche e deve essere accudita come un bambino di pochi mesi, la fede nel Partito è stata travolta dagli scandali di Tangentopoli, il suo progetto dell’Ignoto Ideale, la costruzione cioè di una nuova “città” basata sull’uguaglianza e sulla democrazia, in vista della quale ha impostato la sua vita e soprattutto quella della figlia Lulù, si è rivelato, come quasi tutte le utopie, irrealizzabile.Anche il rapporto con Lulù, basato fin dall’inizio su premesse sbagliate, in quanto il padre, nella sua testarda concretezza, non ha mai tenuto conto dei desideri della figlia e ha sempre preteso di condizionarne le scelte di vita, si è via via rovinato con il passare degli anni. Da un po’ la ragazza, dopo essere cresciuta e aver preso coscienza di sé, se ne è infatti andata a centinaia di chilometri di distanza, senza più dare notizie.
Ma Giosuè, che non si rassegna a non vederla più, continua a scriverle con regolarità, ammettendo i propri errori del passato e invitandola a tornare; non conoscendo il suo indirizzo, può però solo affidare le sue lettere, chiuse in bottiglia, al fiume, con cui ha un rapporto viscerale, convinto che prima o poi le missive arriveranno a destinazione.
Lulù, trasferitasi in una casa galleggiante posta su un altro fiume, nel frattempo ha conosciuto Andreone, un simpatico ciarlatano anch’egli alle prese con problematiche irrisolte e con la fine di un amore che non vuole accettare. Con il tempo e l’aiuto di Andreone la ragazza capirà che il comportamento di Giosuè nei suoi confronti era certo sbagliato ma dettato da un grande amore paterno. Forse un giorno si deciderà così a perdonare e a scrivere anch’ella al padre, affidandosi, anche in questo caso, alle acque per far giungere a destinazione il proprio messaggio.
Romanzo raffinato, Se mi tornassi questa sera accanto ha un impianto narrativo molto particolare, giocato, in una prima parte, nella continua alternanza fra i frequenti flash back che ricostruiscono i primi anni di Lulù in famiglia e le lettere via via scritte dal padre alla figlia lontana, mentre nella seconda assistiamo all’incontro liberatorio con Andreone.
Molti, e importanti, sono i temi trattati nel libro, e tutti con mano lieve ma sicura; dalle problematicità che scaturiscono nel rapporto fra genitori e figli alla condizione della donna nel Meridione, dalla difficoltà di comunicare e di esprimere i sentimenti del proprio amore all’importanza del perdono, e altri ancora.
Ma la lettura non è mai pesante, lo stile è asciutto, a volte ironico, altre crudo, e spesso si avvertono toni poetici, specie nelle descrizioni dei paesaggi fluviali, molto presenti nel libro.
Un bel romanzo un po’ triste, ricco di riferimenti culturali mai ostentati, lieve da assaporare ma profondo, da centellinare quindi poco a poco, riflettendo su come siano complicati i rapporti umani e dura la vita e su quanto possano, forse, l’amore e l’umana comprensione per rendere tutto più semplice e agevole.
Carmen Pellegrino
Ha scritto saggi di storia e racconti. Da anni raccoglie suggestioni sui luoghi abbandonati. Il suo romanzo d’esordio, Cade la terra, ha vinto il Premio Rapallo Carige opera prima e il Premio Selezione Campiello.