Recensione di Kate Ducci
Autore: René Barjavel
Traduttore: C. Romagnuolo – A. Scalpelli
Editore: L’Orma
Genere: Fantascienza e Fantasy
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Francia, 2052. In un futuro ipertecnologico, l’elettricità viene improvvisamente a mancare. Nel giro di pochi giorni, incendi devastanti divampano in ogni città e un’ondata di calore senza precedenti fa evaporare le riserve d’acqua. È la Natura violata che si ribella al giogo imposto dall’uomo, non lasciando scampo né possibilità di redenzione. L’umanità si ritrova catapultata in un mondo in cui vige solo la legge della sopravvivenza. Sullo sfondo di una Parigi in balia di bande di sciacalli ed epidemie di colera, il giovane François Deschamps si mette alla guida di uno sparuto gruppo di superstiti: la loro unica speranza è raggiungere l’incontaminata Provenza e rifondare una società libera dai micidiali errori del passato. Scritto nel 1942, “Sfacelo” è un classico della fantascienza che si è conquistato in molti Paesi una fama enorme e duratura e che è tempo di riscoprire anche in Italia. In questa parabola ecologica, René Barjavel costruisce un perfetto congegno narrativo, non risparmiandoci nulla dell’orrore che si sprigiona quando si toglie ogni freno agli istinti più oscuri dell’animo umano.
Recensione
Sarebbe stato interessante avere letto questo romanzo senza conoscere l’anno in cui era stato scritto, per verificare se e cosa ne avrebbero fatta intuire l’origine datata.
Ambientazioni, problematiche e conseguenze ipotizzate sono quanto di più attuale e realistico possa esistere. In questa bella opera di fantascienza c’è tutto ciò che potremmo trovare in un libro scritto adesso, in un momento storico in cui le questioni ambientaliste stanno obbligatoriamente diventando un interesse collettivo, qualcosa su cui interrogarsi a livello governativo così come privato.
Forse, solo un elemento della storia ci spinge a un passo indietro temporale, in un’epoca in cui i sentimenti venivano vissuti e descritti in modo più pudico e delicato.
Come in ogni bel romanzo, non manca la storia d’amore, che François vive nonostante la situazione sia talmente drammatica da lasciare poco spazio ai sentimenti. Lui riesce a trovarlo, a pensare alla sua Blanche prima di tutto, a salvare lei anche a costo di morire.
Il finale ha una genialità sorprendente, soprattutto se consideriamo il momento in cui è stato concepito. Ci spinge a riflettere sulla natura umana, su quanto la storia sia ciclica e, anche nelle persone migliori, alcune tendenze (come quella di primeggiare, comandare, imporre) siano ben radicate, pronte a saltare fuori quando se ne presenti una ghiotta occasione.
René Barjavel
Padre della fantascienza francese moderna, scrittore, giornalista e sceneggiatore di numerosi film, in particolare quelli della saga di Don Camillo, con i suoi romanzi sul viaggio nel tempo, la fine del mondo e i pericoli della tecnologia ha conquistato milioni di lettori diventando oggetto di un culto intergenerazionale. Nelle classifiche dei migliori libri di fantascienza della Storia, compaiono regolarmente i suoi ‘Sfacelo’ e ‘La notte dei tempi’. Allergico alle ghettizzazioni letterarie, sosteneva che la fantascienza non fosse un genere, bensì «una nuova letteratura che comprende tutti i generi, e soprattutto l’epica, terminata con il Ciclo Bretone. E` sempre con l’epopea che comincia una letteratura».
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