Storia della bambina perduta




Recensione di Fiorella Carta

Autore: Elena Ferrante

Editore: Edizioni e/o

Pagine: 423

Genere: Narrativa

Anno Pubblicazione: 2014

 

 

 

 

 

 

Siamo arrivati all’ epilogo e lo sapete come sono i lettori, capricciosi e malinconici: non vediamo l’ ora di finire un libro e allo stesso tempo vorremmo che durasse per sempre.

Quella che è l’amicizia tra Lila e Elena, fulcro vibrante di questa storia, diventa riflessione, autocritica e una dolceamara conclusione di un racconto che ti trascina, ti circonda e ti devasta.
Non sottovalutate mai il potere dei libri, arrivano sempre al momento giusto nella nostra vita e ogni frase ci punge sul vivo.

Siamo partiti da un rione, per poi affrontare Napoli e l’Italia e il resto del mondo, per arrivare a una conclusione: tutto è ampliato, ma tra il microorganismo di un condominio e le grandi metropoli c’è poca differenza.
L’animo umano combatte le sue battaglie assestando la propria vita in base a certe regole, tranne che per quegli spiriti selvaggi, a volte senza discernimento, come Lila.

Elena racconta, Lila vive
Elena scrive, Lila combatte
Elena vive la vita, Lila la divora e si fa divorare da essa.

I loro tempi di vita si muovono all‘unisono e spesso cozzano per poi ricongiungersi; odio, amore, battaglie politiche, ambizioni, invidie e tragedie.
Tutto, in questa quadrilogia, viene consumato con passione e forse, in questo ultimo capitolo, adulto e rassegnato, le due protagoniste cedono il posto alle nuove generazioni, a corsi e ricorsi storici con nuovi personaggi, nuove facce.
Rimane l’ unicità di ognuno di noi, capaci di intaccare con il lancio di una pietra nel nostro fiume, anche le acque di chi ci nuota dentro …
L’obiettivo di un grande libro è arrivare fino al lettore e fargli concludere il viaggio sentendosi diverso da quando lo ha iniziato. La Ferrante mi ha lasciato quel retrogusto amaro da lettore abbandonato ma decisamente cambiato.

 

Elena Ferrante


É una scrittrice italiana, nata e cresciuta a Napoli; ha fatto studi classici e fra i suoi autori preferiti cita Elsa Morante. È opinione diffusa che il suo nome sia in realtà uno pseudonimo, per quanto tale ipotesi non sia in alcun modo accreditata dalla scrittrice stessa e non sia avvalorabile.
Elena Ferrante, scrive sotto pseudonimo. Autrice dell’Amore molesto, da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo. Dal romanzo successivo, I giorni dell’abbandono, è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Nel volume La frantumaglia racconta la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato il romanzo La figlia oscura, nel 2007 il racconto per bambini La spiaggia di notte e nel 2011 il primo capitolo dell’Amica geniale, seguito nel 2012 dal secondo, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e di chi resta, e nel 2014 dal quarto e ultimo, Storia della bambina perduta.

 

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