Terminale




CLAUDIO SECCI


Editore: Delos Digital

Genere: thriller/crime

Pagine: 192

Anno edizione: 2025


Sinossi. Attenti a farvi coinvolgere in affari sporchi, soprattutto quando sono più grandi di voi… Chad è costretto a lasciare il suo paese, il Camerun, per cercare di offrire una vita più dignitosa alla sua famiglia. Quando trova un impiego a Monaco di Baviera, le cose sembrano finalmente girare per il verso giusto. Ma, a un tratto, la situazione precipita. Nell’aeroporto in cui è addetto alle pulizie, una guardia giurata corrotta e un mercenario usano le toilette per affari loschi. Chad è coinvolto suo malgrado in un intrigo che sembra senza via d’uscita. Riuscirà a tornare dalla sua famiglia?

 A cura

di

Edoardo Guerrini


Un libro sconvolgente, che si divora tutto d’un fiato. Io sono un lettore accanito dei romanzi di Claudio Secci, ma questo mi è parso di un livello altissimo, ancora superiore ai precedenti.

In particolare, ciò che mi ha più colpito è il disegno del personaggio del protagonista, Chad Jiad. Un migrante camerunense insediatosi a Monaco di Baviera con regolare permesso di soggiorno, anche se acquisito in modo un po’ opaco tramite enormi cifre di risparmi trasferite ai soliti trafficanti, che ora stanno minacciando lui e la sua famiglia pretendendo ulteriori crediti, che lui si trova costretto a pagare per proteggere sua moglie e i suoi figli, Kofi e Shema, rimasti nel villaggio d’origine in attesa di poter raggiungere anche loro il padre/marito.

Chad manda loro il suo limitato stipendio da inserviente di una società di pulizie, che ha il compito di pulire i servizi igienici dell’aeroporto di Monaco. Un lavoro assai faticoso, in cui Chad mette il massimo impegno, ben superiore a quello dei suoi colleghi, per tenere i bagni in perfetto stato nonostante l’enorme flusso di passeggeri che li sporcano in mille modi.

Ma ciò che innesca subito la massima adrenalina nel lettore è l’insieme di strani giri e traffici che Chad si trova a vedere proprio in quanto coloro che li gestiscono, inclusi certi tizi in divisa da guardia giurata, usano proprio i bagni dell’aeroporto per passarsi certe cose, in quanto si tratta di locali protetti, privi di telecamere e dove ci si può ben nascondere. 

Qualunque inserviente si troverebbe a osservare certe cose, ci si immagina, farebbe finta di niente per farsi gli affari propri e non correre rischi; invece Chad non è fatto così: è uno che ha un’etica davvero iperbolica, che non si volta davanti a niente, che affronta le cose in prima persona assumendosene tutti i rischi.

E nel frattempo, mentre si trova a impelagarsi per approfondire quanto sta accadendo in aeroporto, si trova anche ad affrontare enormi difficoltà nel suo paese, dove sua moglie rischia di essere assalita e violentata dai trafficanti che continuano a minacciarla, chiedendo altri soldi che lui non può più inviare, neppure privandosi del cibo per mantenersi in vita, perché ormai ha già mandato tutto ciò che aveva.

Grazie a un disguido nell’ultimo invio di denaro in Camerun, che gli torna indietro, Chad riesce a chiedere aiuto a suo fratello Paki, che è andato a vivere in un paese più sicuro, la Nigeria; così gli gira quei soldi perché Paki riesca a far portare via la moglie di Chad, Randa, e i due figli, in modo da farli stare in un posto più sicuro.

Ma nel frattempo le cose si complicano e questa faccenda dei traffici in aeroporto lo ha coinvolto in modo assai pericoloso. Ciò che rende il lettore affezionatissimo a Chad è l’approfondimento psicologico reso dall’autore nei confronti del personaggio, con frasi davvero emotive, come ad esempio questa: “ Devo chiamare mia moglie. Lo farò nel primo attimo di pausa, e Paki con le sue conoscenze deve aiutarmi, costi quel che costi!

C’è troppo traffico nel bagno delle donne, così mi fermo un secondo poggiandomi sull’asta della scopa, e abbasso lo sguardo a terra. Chiudo le palpebre e una lacrima fa quel che vuole lei, manco l’avessi sollecitata a presentarsi. Il tragitto dal mio occhio alla piastrella sembra durare un’eternità: somiglia alla linea del tempo della mia esistenza, compromessa da una grave ingenuità che ora pago a un prezzo esorbitante.”

Questa scrittura in prima persona, col punto di vista del protagonista, aiuta moltissimo Secci a far immedesimare il lettore in Chad, un personaggio che non resta indifferente a nulla, e che reagisce a tutto il dolore che lo assale anche crollando, finendo in un ospedale il cui reparto dà il titolo al romanzo, infatti si chiama con tale nome simbolico, Terminale.

Chad ha un senso di umanità talmente forte che, pur uscito dall’ospedale anche se non del tutto guarito, quando vede tre tizi che massacrano di botte un clochard interviene pure per salvargli la pelle, prendendosi pure lui delle brutte botte. Anche in questo episodio compare una frase molto avvincente: “Per i clochard l’unico tetto disponibile è il cielo.

Per fortuna, nonostante gli enormi pericoli in cui è andato a infilarsi, Chad trova anche una persona che gli dà un enorme aiuto, Isa: una donna che, oltre a supportarlo, lo ama anche profondamente. Ne verrà fuori un rapporto tra loro due che ci colpisce moltissimo.

Nel finale, le cose accelerano fino a toglierci il fiato, e a farci correre fino alla fine: la vicenda è tormentatissima, ma il finale, anche se non del tutto, ci risolleva un poco. Resta anche un po’ aperto, con l’idea che forse ci sarà un seguito: il che potrebbe essere molto interessante. 

Un libro che non si limita a una semplice trama avvincente: tocca temi di una profondità essenziale per la nostra società, e lascia un batticuore che ti dà davvero un senso di empatia con l’autore.

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Claudio Secci


ha 45 anni, nato e cresciuto a Torino. È informatico di professione presso una multinazionale del trasporto, è sposato da tredici anni e adora viaggiare. Dal 2008 scrive e pubblica libri di genere thriller, giallo, sci-fi. Nel 2018 ha fondato un Collettivo per autori emergenti ed esordienti (CSU) che oggi conta oltre 400 fruitori. Ha presentato in tutta Italia i suoi scritti in oltre 250 presentazioni. È stato recensito da magazine nazionali e testate giornalistiche di rilievo, e le sue opere sono state apprezzate da esponenti letterari di primo piano. Bibliografia che conta ventiquattro romanzi; ha partecipato ad antologie e progetti comunitari per libri di beneficienza. È ideatore del progetto Space Land di Land Editore e curatore responsabile delle antologie di fantascienza. È direttore della rivista letteraria Spazio Lettura – oltre l’autore. È responsabile dei corsi di storytelling (PON) che Csu tiene nelle scuole medie e superiori del Piemonte (con 3 antologie di racconti pubblicate nelle scuole). È stato giurato per diversi concorsi letterari, fra i quali il “Gran Giallo di Cattolica”. È ideatore del Festival Nazionale dello Scrittore che si tiene ogni anno in città diverse.