Testamento alle amanti




Recensione di Chiara Forlani


Autore: Dario La Rosa

Editore: ‎ Independently published

Genere: narrativa contemporanea

Pagine: 86

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

Sinossi. Un uomo anziano e il suo testamento. Una lettera alle donne che la vita può farti incontrare. Il ricordo: quello delle occasioni e delle possibilità, degli scambi d’amore avuti e immaginati, lungo un filo che corre leggero fra le memorie di un passato da notaio. Un testamento in cui il dono è l’essenza stessa degli incontri che riserva la vita.


A voi che mi avete accompagnato sin qui, dove il tempo ha scelto di mettere il punto di fine. Perché così è la vita, una scia d’inchiostro indelebile che lascia una macchia al nostro passaggio”.

 

Recensione

Un notaio giunto al termine della propria vita, che ha visto decine e decine di testamenti, a volte poco graditi o non condivisibili, decide per una volta di scrivere il suo, dedicato alle donne che ha incontrato, siano esse importanti come la madre, l’unica alla quale abbia mai fatto una proposta di matrimonio, oppure una ragazza sbucata dall’angolo di una strada. Per l’uomo giunto al capolinea sono tutte uguali, hanno un ruolo importante perché gli hanno fatto dono di se stesse, della propria immagine e della propria interiorità, a volte congelata in un attimo. Il protagonista si è reso conto che nell’archivio del suo studio hanno lasciato traccia tante vite, ad esclusione della sua, e decide, ormai novantenne, di rimediare a questa mancanza.

I suoi lasciti testamentari sono irrisori e poco realistici: un laccio, uno spicchio di luna, una lacrima salata… ma è l’intensità del dono, la storia che ci viene raccontata a dare loro spessore e importanza.

C’è qualcosa che riecheggia le lapidi dell’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters in questo testo che ha molto più della poesia che della prosa, anche se le storie di vita vengono narrate, oltre ad essere scritte in modo lirico. L’autore dischiude la propria interiorità e ne fa dono al lettore, che è spinto a leggere poche parole alla volta, centellinandole come un buon vino che fa assaporare il piacere della vita.

La lingua usata è ricca ma non prolissa, leggendo viene voglia di lasciarsi trasportare dalla melodia sprigionata dalle parole. Da donna, mi immedesimo e vorrei essere una delle creature, giovani o vecchie, donne o bambine, a cui l’autore lascerà qualcosa dopo la morte.

I simbolici lasciti testamentari sono rivolti alle figure femminili che hanno arricchito la vita del protagonista: sono le sue amanti nel senso di persone che ha amato e apprezzato, non solo quelle con cui ha avuto una relazione. Molte di queste creature evanescenti mi hanno colpita: per fare un esempio, la donna incontrata sul treno con la quale il notaio condivide lo spazio di mezza giornata o la maestra, che ha fatto amare ai suoi piccoli studenti le poesie che recitava in classe.

Testamento alle amanti è un libro profondamente femminista, nel senso nobile del termine: attribuisce valore, spessore e importanza alle tante donne che hanno arricchito la vita del notaio, donandogli sempre qualcosa. Proprio per questo, nel suo testamento, ha voluto restituire ciò che ha ricevuto, porgendo loro omaggio con parole intense e mai scontate.

Non ho mai detto di no agli incontri fortuiti e non sarebbe stata quella la volta in cui mi sarei rifiutato. Ho sempre pensato che siano come gli arcobaleni. Le persone appaiono quando meno te l’aspetti. E a volte, proprio come le gocce di pioggia che restano sospese in aria colorando il cielo, i nuovi incontri cambiano il nostro umore. Poco importa quale emozione ci riserva il contatto, vale sempre la pena prenderne parte.

Tutte queste donne, tutti questi incontri, sono forse occasioni perdute o forse no, proprio la fugacità dell’attimo è la ragione stessa della loro importanza.

 

 

A cura di Chiara Forlani

https://www.chiaraforlani.it/

 

Dario La Rosa


è nato nel 1980 a Palermo, dove vive, lavora sodo e si diverte come può. Giornalista e fondatore della rivista di turismo siciliaweekend.info, è autore del personaggio Iachìno Bavetta, presente nei gialli Cous cous blues, La Dea del Grano e Mare, amore e barbecue e della guida emeozionale di viaggio Sicilia. È scrittore, musicista, regista, studente, subacqueo, viaggiatore, culturista, musicista, ciclista, amante, lettore, pittore, fotografo, meccanico, cuoco, bevitore e grande mangiatore, camminatore, scopritore, arrampicatore, sciatore e tanto altro ancora che finisce in ore…

 

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