I fiumi di porpora




Kassovitz riscrive Grangé

a cura di Antonia del Sambro

 


I fiumi di porpora (Les Rivières pourpres) è un film thriller del 2000 tratto dal romanzo omonimo di Jean-Christophe Grangé da lui adattato con il regista Mathieu Kassovitz.

Del cast fanno parte Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Farès e, in due brevi cammei, Dominique Sanda e Jean-Pierre Cassel.

Per chi ama e conosce il più grande giallista francese guardare il film di Mathieu Kassovitz è una esperienza tanto diversa quanto sconvolgente. I fiumi di porpora nella riduzione cinematografica del 2000 trasformano la scrittura di Grangé in cupezza pura e travalicano la suspense solita dell’autore per accompagnare lo spettatore in una dimensione al di là della materia e della fisica, cosa che nel libro per molti ragioni non poteva accadere.

Il regista, che per la prima volta nella sua carriera decide di affidarsi a un soggetto non suo, riscrive il thriller del giallista perché sa già che le sue scene saranno più cruente, più eccessive, più spaventevoli. E così lo spettatore che non ha mai letto il libro si terrorizza anche solo a guardare l’aspetto inquietante del cadavere del povero bibliotecario nudo e in posizione fetale che apre la serie di delitti e chi ha già letto Grangé è come se lo apprezzasse per la prima volta.

Nella pellicola di Kassovitz Lot e Guernon, le due scene del crimine da cui si dipana l’intera narrazione, vengono raffigurate più come portali infernali e non come le scene del crimine solite che si leggono in thriller letterario perché il regista ha un unico scopo: trascinare via lo spettatore dalla realtà che lo circonda. E più riesce a portarlo nel suo mondo di mostri e violenza e più la separazione dal meraviglioso romanzo di Grangé sarà compiuta.

Vincent Cassel e Jean Reno

Gli stessi protagonisti scelti da Kassovitz per intrepretare Niemans e Kerkieran, ovvero Jean Reno e Vincet Cassel sono lontani anni luce dalla descrizione che ne fa il giallista nel suo libro e anche questo destabilizza non poco gli spettatori ma anche questo è voluto come scelta registica.

I poliziotti rudi e intrepidi di Grangé devono essere nella pellicola del giovane regista francese anche maledetti, cupi e dall’aspetto violento. E naturalmente, nel romanzo di Grangé non esiste nessuna colonna sonora che sottolinea con forza e persistenza ogni scena, da quelle di azione pura a quelle di emotività più profonda.

Mathieu Kassovitz invece ce l’ha e ci si affida completamente, anzi, per alcune sequenze le musiche di Bruno Coulais sono l’unico commento su cui gli spettatori possono contare. Alla fine si può dire che I fiumi di porpora film è solo liberamente ispirato al libro perché le immagini, il montaggio e la musica ne fanno un capolavoro diverso, più vivido, più estremo, più da cultori del genere in assoluto.


I fiumi di porpora

Titolo: I fiumi di porpora

Titolo originale: Les Rivières pourpres

Regista: Mathieu Kassovitz

Sceneggiatura: Mathieu Kassovitz, Jean-Christophe Grangé (romanzo: Jean-Christophe Grangé)

Interpreti:

Jean Reno (Pierre Niémans)

Vincent Cassel (Max Kerkerian)

Nadia Farès (Fanny Ferreira)

Jean-Pierre Cassel (dr. Bernard Chernezé)

Anno: 2000

Paese: Francia

Colore: Colore

Durata: 106 minuti

Genere: Thriller