Tutta la luce che sei




Recensione di Claudia Cocuzza


Autore: Maria Laura Caroniti

Editore: More Stories

Genere: Narrativa generale

Pagine: 451

Pubblicazione: 8 marzo 2021

 

 

 

 

 

Sinossi. Un faro dismesso sul mare e poco tempo per salvarlo da speculatori senza scrupoli. Due eredi: Sevan Facinelli, un talentuoso architetto di città, e Amoret Reed, l’ingegnere ambientale, figlia dell’ultimo guardiano, che ha sempre vissuto lì, in quel lembo di oceano e sabbia. Entrambi hanno un segreto da nascondere e una ferita da proteggere. Dalla vita, Sevan ha imparato a non abbassare mai la guardia e a non fidarsi di nessuno; Amoret è in grado di leggere il vento, ma non il cuore di quel giovane uomo così solitario. L’uno avrà bisogno dell’altra per riannodare i fili ingarbugliati del passato e portare alla luce le verità più scomode, le uniche in grado di cambiare le loro vite per sempre. Una storia sulle seconde possibilità, sul valore della fragilità e il potere dell’amore.

 

Recensione

Tre mesi fa ho recensito La casa de la Abeja e oggi vi parlo del nuovo romanzo di Maria Laura Caroniti, e mi appresto a farlo munita di una maggiore consapevolezza. Perché, se La casa de la Abeja mi ha conquistata ma poteva rimanermi il dubbio che si trattasse di un caso isolato nell’ambito della produzione dell’autrice, con Tutta la luce che sei ho ottenuto una certezza: Laura riesce a tramutare in poesia qualsiasi vicenda scelga come tema della narrazione.

Che sia la guerra civile in Guatemala o la ristrutturazione di un vecchio faro negli Stati Uniti, la magia sta nel modo in cui ti fa entrare dentro la storia. Perché, che ti piaccia o no, verrai catturato dalle pagine e ti sembrerà di assistere al percorso dei personaggi come se ti trovassi accanto a loro.

La Caroniti mi ha inoltre aiutata a sdoganare un mio limite personale, ossia farmi prendere da un attacco di panico alla vista di un testo particolarmente “voluminoso”.

Sommando La casa de la Abeja a Tutta la luce che sei ho letto oltre mille pagine, ma non ne ho avvertito il peso, perché scorrono fluide e, quando sono arrivata alla fine, la sensazione è stata quella di aver guardato un film. L’autrice è molto minuziosa nella descrizione delle scene, nella caratterizzazione dei personaggi, nella visualizzazione degli ambienti; è evidente che la cura del dettaglio sia una sua priorità e questo è uno dei plus che consente al lettore di essere catapultato tra le pagine.

Tutta la luce che sei è narrato in terza persona al passato, con una focalizzazione che si sposta di volta in volta sul protagonista della scena, ed è suddiviso in tre parti, a sottolineare la complessità della struttura.

I primi capitoli sono quasi dei pezzi di un puzzle che all’inizio si fa fatica a comprendere e a collocare, con un altalenare tra presente e passato e anche un turbinio di personaggi che richiedono una buona concentrazione per poter procedere con la lettura.

La ragione c’è e riguarda il fatto che la trama principale nasce dall’incontro, fortuito ma nello stesso tempo guidato, dei due protagonisti, Sevan Facinelli, ambizioso e spregiudicato ‒e anche molto sensuale, il che non guasta‒ architetto newyorkese (sempre insoddisfatto, sempre affamato: l’ambizione era l’unico motivo che gli faceva aprire gli occhi al mattino), e Amoret Reed, ingegnere e figlia dell’ultimo guardiano del faro che i due hanno ricevuto in eredità da una persona che ha avuto un peso rilevante nella vita di entrambi; due personaggi con vissuti completamente diversi che è necessario il lettore conosca per poter comprendere lo sviluppo della storia.

Calcolatore, lui; spontanea e altruista, lei.

Il buio, lui; la luce, lei.

Le loro vite non avrebbero avuto motivo di incrociarsi e infine legarsi, se qualcuno non ne avesse manovrato le fila.

I personaggi di questo romanzo sono davvero tanti: i colleghi di Sevan e Amoret, gli abitanti di P-town, gli ospiti della rehab, altre comparse in strada o tra i vari eventi mondani, eppure di tutti rimane impresso un particolare, che non sempre è un dettaglio fisico, può essere un atteggiamento, un gesto, addirittura un odore, ma nessuno passerà inosservato.

Qui sta la potenza della scrittura dell’autrice: riuscire a descrivere qualsiasi elemento della scena come se lo stesse dipingendo. Le figure che ne nascono non sono piatte, anzi, ciascuna è in grado di rivelare aspetti del tutto sorprendenti e, se posso permettermi di darvi la mia opinione, quello che mi ha stupita sopra ogni altro è Ziggy, il pusher gentiluomo: un mito assoluto!

Tutta la luce che sei è il racconto di una meravigliosa e tormentata storia d’amore, sicuramente, ma definirlo in questo modo sarebbe ingiusto, oltre che banale. È la storia di una rinascita, ci parla di vite che si sono perse e poi ritrovate, sullo sfondo di una società che si muove veloce, che passa sulle persone come un tritacarne, che trasforma l’umanità in vuoto. E come se già questo tema non fosse abbastanza complicato, troviamo anche un’avvincente sotto trama thriller, dai contorni sfocati fino alla fine.

Ognuno dei due protagonisti ha vissuto un trauma che ha condizionato la propria vita, ma ciascuno lo affronta in modo diverso, nessuno risolutivo, finché i due non si ritrovano e combattono i propri demoni insieme.

La Caroniti ci costringe ad affrontare un tema doloroso, quello del disagio psichico legato al trauma dell’abbandono, ma alla fine del viaggio scopriremo che la rinascita è possibile, basta riuscire a trovare la chiave giusta. O il giusto compagno di viaggio.

Volerlo controllare era come cercare di controllare il tempo, ma lei era una che non indossava l’orologio. E non aveva paura degli uragani.

Era, o non era, la bambina del faro?

Ora Amoret ha un posto speciale nel mio cuore, accanto a Vitalba.

 

 

A cura di Claudia Cocuzza  

www.facebook.com/duelettricisottountetto/

 

 

Maria Laura Caroniti


Maria Laura Caroniti è nata a Sant’Agata Militello (Messina). Laureata in Lettere Moderne, nel 2006 si è trasferita in Val di Susa dove ha lavorato come insegnante per alcuni anni. Ha vissuto in Germania e in Francia, insegnando lingua e letteratura italiana nelle scuole internazionali. Attualmente vive tra l’Italia e i Paesi Bassi. Ha pubblicato: “Generazione Bataclan” (Mursia); “La Casa de la Abeja” (Dark Zone editore); “Madre Medusa” (Mursia); “Tutta la luce che sei” (More stories). Scrive anche erotic-romance sotto pseudonimo.

 

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