Uccidi i ricchi




Sandrone Dazieri


Editore: Rizzoli

Genere: Thriller

Pagine: 384 p., Brossura

Anno edizione: 2025


Sinossi. Dalla penna di Sandrone Dazieri, un thriller implacabile che si interroga senza sconti sul presente più attuale e sul futuro dell’umanità. L’attesissimo ritorno di Dante e Colomba, nella loro veste migliore.

«Strepitoso. Un raro regalo per i lettori: un thriller con una scrittura da grande autore. Lo leggerete tutto d’un fiato.» – Jeffery Deaver


«È un romanzo “con una scrittura da grande autore”, “da leggere tutto d’un fiato” garantisce il collega Jeffery Deaver; del resto qui più che altrove Dazieri dimostra di avere imparato la lezione americana.» – Severino Colombo, La Lettura

Era scomparsa dai radar ma ora è tornata, l’ex vicequestore Colomba Caselli, e si fa notare. Capelli corti neri, iridi di un verde cangiante, spalle larghe da nuotatrice, zigomi alti vagamente orientali. E ferite difficili da ricucire. Ora, nel suo nuovo ruolo di detective privato, ha per le mani un omicidio fuori dal comune. Tra i grattacieli di vetro abitati dai milionari di Milano, infatti, tutto sembra sotto controllo: massima sorveglianza e telecamere ovunque. Eppure l’ex calciatore Jesús Martínez viene trovato morto nel suo costosissimo appartamento, congelato in una criosauna di ultima generazione. Sembra un malfunzionamento, ma se si tratta di uno dei cinquecento uomini più ricchi al mondo non esistono errori. Colomba non può fare a meno del suo prezioso quanto imprevedibile socio, Dante Torre, uomo dalle intuizioni geniali, che soffre di una forma estrema di claustrofobia e che con lei condivide le cicatrici di un passato traumatico. Tra loro c’è una complicità che li tiene in connessione, anche quando a dividerli è la lontananza. I due scoprono presto che quella di Martínez non è l’unica morte sospetta tra i membri di un ristretto cerchio composto da multimilionari. Nel frattempo si diffondono online una serie di post che incitano alla rivolta lanciando lo slogan: UCCIDI I RICCHI. Che si tratti della mano di un singolo vendicatore sociale oppure di un gruppo di anarchici o complottisti, il killer sembra inafferrabile. Messi a dura prova dall’indagine, Dante e Colomba dovranno anche sbrogliare la massa intricata dei loro sentimenti, e capire se provano qualcosa l’uno per l’altra. 

 Recensione

di

Sabrina De Bastiani


«Io credo che il mondo sia pieno di mostri che fanno cose orribili. Solo che la maggior parte delle persone non riesce a vederli senza aiuto.»

«Perché noi sì?»

«Perché siamo delle anomalie. Io sono stato cresciuto da un serial killer, tu hai rischiato di essere uccisa da due di loro. Quante persone al mondo possono dire la stessa cosa?»

Colomba Caselli – vicequestore della Polizia di Stato in  congedo –  È la sua pistola, il suo peso le è familiare, la fa sentire male e bene allo stesso tempo, ora investigatrice privata – Può restare e cambiare vita, invece si sta buttando nel buio.Non vuole, lo odia, ma lo sta facendo. – e Dante Torre – genio informatico – «Hai fatto un lavoro pazzesco in queste poche ore.» «In tempo informatico,ventiquattr’ore sono un’eternità.Ma quando non so cosa combini dormo poco.» –e micidiale intuito, barricadero mai domo nonostante fragilità e ferite insanabili- sono una delle coppie disfunzionali più funzionanti nel panorama letterario e segnatamente nell’ampio raggio della letteratura thriller.

Letteralmente sopra le righe,  “escono” dalla pagina stampata, dalla parola scritta, non sono, in sintesi, contenibili.

«Sono preoccupato quando ti vedo, Caselli. Quando ci sei in giro tu, qualcuno si fa male»

Ma davvero si può dire coppia, di Caselli e Torre? A ben guardare, no, forse neanche quando effettivamente lo sono stati, e allo stesso tempo sì,  nella forma più pura e fondante.

«Ti coprirò sempre le spalle, CC, qualsiasi cosa succeda» dice Dante.

Colomba Caselli e Dante Torre sono, semplicemente due persone, meravigliosamente, contraddittoriamente immiscibili – Dante scuote la testa. «Sono totalmente contrario a questa storia. Quindi vengo con te» dice – eppure  inscindibili – «Visto che non vuoi sentire teorie parlerò solo di fatti e lascerò a te le conclusioni. E se saranno diverse dalle mie…»

«Cercherai di convincermi del contrario» conclude per lui Colomba.

Tanto da completarsi le frasi, a vicenda,  nei dialoghi. Tanto da compenetrarsi nei pensieri.

Ed è più che mai salvifico che sia così in questo nuovo episodio del loro percorso, perché fidarsi della persona sbagliata significa farsi male. Molto male.

«Ho già in mente come uccidere chiunque, devo solo scegliere se metterlo in pratica o meno.»

Occorre il genio narrativo di Sandrone Dazieri, per gestire due personaggi così sfuggenti e così caratterizzanti e calarli in una storia che sia altrettanto potente e impattante.

“Uccidi i ricchi”  e’ senz’altro tutto questo.

Dazieri ci fa sprofondare nell’abisso e allo stesso tempo illumina, accende i riflettori su una, anzi su tante derive contemporanee che stiamo vivendo, subendo, nostro malgrado alimentando.

«Cercatevi da soli le vostre risposte, non accontentatevi di quelle degli altri, neanche delle mie. Ma cercatele fuori dalla Rete, qui tra fake e allucinazioni delle intelligenze artificiali, la verita è morta da un pezzo.»

E non sarà ‘solo’ la verità a essere vittima del feroce piano messo in atto dalle uccisioni,  con  stigma di contrappasso, per mano di  un killer sinuoso, camaleontico, adattabile ai contesti più esclusivi  – conosce ambienti in cui le persone comuni non possono mettere piede   – come l’acqua nei più disparati contenitori.

Era riuscito a penetrare  nel ventre di quel mondo che disprezzava, il milieu della ricchezza più smisurata, quello fatto di  dimore principesche , di aerei privati, di cene e incontri selezionatissimi. Non per tutti, nemmeno per molti. Per pochissimi.

Quei pochissimi che tengono in mano il mondo, ne pilotano le rotte, mediatiche e future o futuribili. Quei pochissimi che pensano di poter comperare anche l’eternita’.

Eppure iniziano a morire. Un incidente? Non convince nessuno questa teoria, ancor meno quando alla prima vittima se ne aggiunge un’altra, uccide i ricchi, si mormora, Uccidi i ricchi, diventa una firma, dal suono imperativo.

 … ho visto da vicino quell’uomo e credo che non sia la prima volta che uccide qualcuno …

Questo Robin Hood del male ruba (la vita) ai ricchi, perché? 

«Mallory era uno scalatore britannico degli anni Venti. Voleva scalare l’Everest. Quando gli chiedevano perché rispondeva: “Perché è lì”. E tu eri lì, da qualche parte. E io penso che quelli come te non dovrebbero circolare liberi.» 

«Sono il tuo Everest. È una bella immagine.»

E se l’assassino, invece, fosse uno di loro? Uno dei ricchi?

Quando tiri un calcio al nido di vespe, di solito succede qualcosa.

E in “Uccidi i ricchi”  succede ben più di “qualcosa”. Succede che le paure prendano la forma più inaspettata, che i sentimenti prendano la direzione più imprevista, che ci troveremo a sussurrare non può essere  a ciò che invece scopriremo essere.

Un’unica  certezza, per i protagonisti, formata da sette lettere … insieme.

«Non si muova da sola.» 

Colomba sorride. «Non sono sola.»

Una  solida certezza, per i lettori, la penna di quel titanico Autore dal talento vivo, inconfondibile e non omologato, che è Sandrone Dazieri. 

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Sandrone Dazieri


Vegetariano e pacifista, nel 1992 si avvicina all’editoria come correttore di bozze nel service editoriale Telepress, di cui, cinque anni dopo, è nominato direttore a Milano. Nel frattempo diventa giornalista pubblicista e collabora per cinque anni con «il Manifesto» come esperto di controculture e narrativa di genere. Nel 1999 pubblica il suo primo romanzo noir, Attenti al Gorilla, per il Giallo Mondadori: il rapporto con la casa editrice si approfondisce sino alla nomina a responsabile dei Gialli Mondadori prima, di tutto il comparto dei libri per edicola poi. Sandro detto “Sandrone” scrive altri tre romanzi per adulti, sempre noir (La cura del Gorilla per Einaudi, Gorilla Blues e Il Karma del Gorilla per Strade Blu Mondadori), un romanzo per ragazzi (Ciak si indaga, premio selezione Bancarellino), numerosi racconti (ad esempio l’antologia Crimini per Einaudi o  Il Giallo e l’impegno per Micromega, ), alcuni soggetti per il fumetto (Pinocchio, Diabolik). Come scenegggiatore ha scritto La cura del Gorilla (Colorado Film/Warner), tratto dal suo secondo romanzo e interpretato nel 2006 da Claudio Bisio, L’ultima Battuta (Rodeo Drive/Rai Fiction), Un gioco da ragazze (con Teresa Ciabatti), ed è stato per due anni story editor per Colorado Film. Dal 2004 al 2006 ha ricoperto il ruolo di direttore dei Libri per Ragazzi Mondadori, incarico che ha lasciato nel 2006 per avere più tempo per scrivere. Svolge l’attività di consulente per la casa editrice Mondadori e si occupa di autori italiani per adulti e ragazzi. Nel maggio 2014 esce Uccidi il padre (Mondadori), un thriller con protagonista la poliziotta Colomba Caselli. Del settembre 2014 e per Rizzoli è invece I semi del male, scritto con Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois, Bruno Morchio ed Enrico Pandiani. Nel novembre 2016 Mondadori pubblica L’angelo, un nuovo romanzo giallo con i personaggi di Dante e Colomba.