Recensione di Fiorella Carta
Autore: Scott Spencer
Traduttore: Francesco Franco Nero
Genere: Narrativa
Editore: Sellerio
Pagine: 581
Anno: 2015
Sinossi. Amato e rispettato da scrittori, critici e lettori, “Un amore senza fine” è una potente, viscerale meditazione sulla passione che diventa l’unico motore di una vita. Tradotto in venti lingue, ha ispirato due dei film meno riusciti della storia del cinema (secondo alcuni commentatori), di cui il più noto è quello di Franco Zeffirelli. Al centro del romanzo è la discesa negli inferi di un sentimento assoluto, la storia trascinante, furiosa, di forte ed esplicito erotismo di David Axelroad e Jade Butterfield, due ragazzi consumati dallo stupore dell’intimità e dell’attrazione reciproca. David e Jade non sembrano rendersi conto di quanto il loro rapporto, il desiderio, la sessualità, siano difficili da comprendere per chi sta loro attorno. Quando il padre di Jade allontana David dalla propria casa, il ragazzo immagina un piano per riguadagnare la fiducia dei genitori di lei. Ciò che segue è un incubo, l’immersione in un’oscurità in cui le emozioni di David sono un crimine e una malattia, un mondo di telefonate anonime, lettere folli e senza speranze, baratri e timori, alla ricerca costante, inevitabile, quasi punitiva dell’unica cosa che davvero conti per David: l’amore della sua ragazza e della sua famiglia.
Recensione
“Se l’amore senza fine era un sogno, allora tutti noi lo condividevamo, ancor di più di quanto potessimo condividere il sogno d’essere immortali o di riuscire a viaggiare nel tempo, e se qualcosa mi differenziava da tutti gli altri non erano i miei impulsi bensì la mia testardaggine, la mia disponibilità di portare il sogno oltre quei limiti che erano stati concordati come ragionevoli, a dichiarare che quel sogno non era un delirio della mente ma una realtà altrettanto tangibile dell’altra più tenue, più infelice illusione che chiamiamo vita quotidiana” (pag. 228).
Scrivere di alcuni libri non è facile, abbandonarli lo è ancora di meno.
Amore senza fine, di Scott Spencer è stato chimera per diversi mesi. Quando mi ha avvolta nella sua spirale di riflessione e stati d’animo ho deciso che non poteva lasciarmi la mano così velocemente come gli altri, così l’ho centellinato per circa dieci giorni. L’ho stretto a me, parola per parola, mi è capitato di leggere solo poche righe al giorno talmente potenti da lasciarmi là dentro fino a notte fonda.
È la storia di un singolo, David, è la storia di una vita, di un amore di un’anima in pena che viaggia su binari differenti da tutto ciò che la circonda.
Parole che come fumo avvolgono e intossicano, scatenano quella fame chimica di sensazioni, emozioni disagianti e illuminanti.
Si parla di sentimenti sì, ma la chiave di lettura è nel riflesso di quel ragazzo eccessivo, ossessivo, illuso.
Quando poi arrivi a pagina 228 capisci che non è solo una storia, uno spaccato. È una catarsi, una rivelazione, un’epifania, chiamatela in mille modi, saranno tutti esatti.
Scott Spencer
Scott Spencer (Washington, 1º settembre 1945) è uno scrittore statunitense. Nato nel 1945 a Washington, vive e lavora nella parte settentrionale dello Stato di New York. Ha insegnato presso numerose università (Columbia University, Università dell’Iowa e Williams College) e ha lavorato come giornalista presso testate quali New York Times, New Yorker e Harper’s Magazine oltre a contribuire regolarmente sul Rolling Stone. A partire dal suo esordio nel 1975 con Last Night at the Brain Thieves Ball, ha pubblicato 11 romanzi (oltre a due horror firmati con lo pseudonimo di Chase Novak) e le sue opere sono state trasposte a più riprese in pellicole cinematografiche
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