Recensione di Patrizia Argenziano
Autore: Salvo Di Caro
Editore: bookabook
Genere: giallo
Pagine: 151
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Il maresciallo Antonino Pilato non è nato per fare il carabiniere e questo è da sempre evidente a tutti. Non è portato per l’azione e le attività di fatica, preferisce le lunghe e complesse indagini cerebrali, che a Naro però, piccolo borgo del profondo sud, scarseggiano. Durante le indagini sull’ennesimo caso qualunque, legato a un traffico di denaro e allo sfruttamento dei migranti, un singolare indizio accende l’interesse del maresciallo. Il rinvenimento di un sacco nero in una zona archeologica porta alla luce un segreto in cui passato e presente si intrecciano, mostrandosi in tutto il loro dramma.
Recensione
La semplicità può rivelarsi, per un romanzo, punto di forza per entrare subito in sintonia con il lettore ed in questo caso, così è stato.
Semplice è Naro, un piccolo e sperduto paesino siciliano, semplice è la vita che vi si trascorre, in apparenza, senza troppi scossoni o colpi di pistola, semplice è il maresciallo Antonino Pilato, paradossalmente quasi un pesce fuor d’acqua nella sua divisa.
Il maresciallo, un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi, poco avvezzo agli inseguimenti e più incline a perdersi in un labirinto di quesiti, congetture e pensieri, sul lavoro ma anche nella vita privata, un uomo che appare, agli occhi dei più, amico di tutti. Il suo è un animo sensibile, puro ma non privo di tormenti, un vero sbirro alternativo.
L’ autore, abilmente, lo conduce e, ci conduce, in una storia torbida e classica dei giorni nostri, una storia di sfruttamento, di migranti, di giocatori e di disperati. Al di là delle indagini, come un fulmine a ciel sereno, ad aiutare veramente Pilato è una storia nella storia, che proviene dal passato e che risveglia pian piano curiosità e voglia di fare quel mestiere che non si sente cucito sulla pelle. È sempre il maresciallo che dà forma alla storia, che stuzzica, che invita a riflettere e con i suoi atteggiamenti ci porta a fare proprio ciò che a lui piace fare, perdersi nel labirinto dei pensieri e capire.
Una storia semplice ma un intreccio molto particolare in cui si fondono un presente scontato e un passato misterioso, oscuro, drammatico, un presente che ha dimenticato e un passato che urla vendetta, eventi così lontani eppure così vicini.
Capitoli brevi si alternano a misteriose lettere d’amore che si fanno via via più drammatiche. Molto scorrevole, si legge a tratti, come una piccola commedia.
L’autore si diverte, gioca, inganna, ingarbuglia, incuriosisce, ingolosisce con ricette di piatti gustosissimi, intrattiene con la musica, sempre gradita, intenerisce quando ci mostra il lato paterno del maresciallo, ci riscalda con il sole della Sicilia e ci confeziona un giallo che speriamo essere il primo di una lunga serie.
A cura di Patrizia Argenziano
Salvo Di Caro
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